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CambiaMenti Climatici, un successo per 300. Al Ma*Ga un altro pezzo di strada per la sostenibilità

CambiaMenti Climatici, un successo per 300. Al Ma*Ga un altro pezzo di strada per la sostenibilità

Il futuro non è più quello di una volta, ma lo possiamo immaginare. E poi costruire, di nuovo. Con il pensiero veloce e quello lento: da un lato l’istinto e le emozioni, dall’altro la logica. Le scelte che stanno alla base delle nostre decisioni quotidiane usano l’uno e l’altro, ma è bene che il primo non prevalga sul secondo. Perché c’è una parola sulla quale la lentezza e la logica sono più importanti dell’istinto: il cambiamento. Che si lega direttamente all’ambiente e alla sostenibilità.

Temi cari ad Artser e Confartigianato Imprese Varese, che di “CambiaMENTI Climatici”, spettacolo ideato da Massimo Brustreo (psicologo umanista) e Luciano Canova (economista comportamentale), e portato in scena nella Sala Arazzi al MA*GA di Gallarate, è e sarà main sponsor ufficiale di tutto il tour, anche invernale. Perché nella sostenibilità Confartigianato di crede da sempre.

Ed è per questo che la serata di martedì 25 giugno non è stata una semplice occasione di intrattenimento, anzi. Con un pubblico composto da generazioni eterogenee, circa 300 i presenti, la serata non è stata la fine ma l’inizio di un percorso che Confartigianato Imprese Varese, con la sua società di servizi Artser, ha costruito in tanti mesi di lavoro proprio per accompagnare gli imprenditori in tutte quelle azioni che stanno alla base della sostenibilità ambientale, sociale e di governance. I cosiddetti criteri ESG.
Un ciclo che, ha ricordato il Direttore generale di Confartigianato Imprese Varese e Artser Mauro Colombo, «ha raccolto più di 200 imprese e si è tenuto al Faberlab powered by Arburg, luogo dove si parla e si pratica l’innovazione e il futuro. Sostenibile. Ma non ci accontentiamo di consigliare e guidare le aziende con professionalità e consulenze customizzate: nelle imprese, Confartigianato e Artser ci vanno tutti i giorni per fare di queste realtà – che sono la struttura portante dei nostri territori, non solo economica ma anche sociale – i veri testimoni di questo cambiamento. Quello che ci chiama a muoverci compatti e uniti in decisioni che, se prese oggi, faranno la differenza nel prossimo futuro».

Il cambiamento, quindi, è l’unico asso che il genere umano ha nella manica per potersi salvare: ignorare ciò che sta accadendo non è una buona mossa. Ma l’uomo ne è convinto? Risponde Madre Terra, voce fuori campo dello spettacolo di Bustreo e Canova: «Siete piccoli uomini dalla grande responsabilità: salvarvi. Lo potrete fare, però, solo mettendovi in gioco. Perché vi state giocando il futuro: il mio e il vostro. Con una differenza: se voi non saprete prendere le decisioni più opportune, non vi salverete. Io, invece, vi sopravviverò».

Allora, si gioca: due squadre (quella Home è emotiva e irrazionale, quella Guest prende decisioni cognitive e razionali) e due arbitri – Brustreo e Canova – hanno messo in campo confronti e riflessioni sotto forma di quizzoni e domande provocatorie, ma serissime. Immediato il coinvolgimento dei 300 presenti in sala che, attraverso votazioni online e interventi motivazionali su ambiente e clima, hanno deciso il proprio futuro. Scommettendo sul pensiero veloce o su quello lento, l’obiettivo era uno solo: evitare il surriscaldamento globale di 1,5°C previsti entro il 2040. La gara è stata avvincente, coinvolgente e sotto un certo punto di vista anche adrenalinica. Perché il gioco di Bustreo e Canova, tra una battuta e l’altra, rivela molto più di quanto si possa immaginare.

Così, tra quizzoni e giochi matematici, temperatura globale che scende e sale e calcoli di logica, Massimo Bustreo e Luciano Canova hanno sollevato quell’eterna domanda che, oggi, si lega alla nostra futura esistenza: “E’ nato prima l’uovo o prima la gallina?”. Ma anche:

  • Se 5 macchine producono in 5 minuti 5 oggetti, quanto tempo occorre a 100 macchine per produrre 100 oggetti?
  • Con l’aumento della temperatura di 1,5°C, la popolazione esposta a ondate di caldo estremo è del 14%. Con un aumento di 2 gradi, quale sarà la percentuale?
  • A partire dal 1971, che percentuale di riscaldamento globale prodottasi è stata assorbita dagli oceani?
  • Se guardiamo alle emissioni di CO2, è più sostenibile coltivare un chilo di avocado o di fragole?
  • Nel 2050, rispetto al totale dell’energia prodotta, quale sarà la percentuale di energia da fonti fossili?
  • Quale è il significato dell’espressione “Net Zero”?

Scioltezza dialettica ed empatia hanno fatto il resto perché, hanno detto i due scienziati, «la crisi climatica non è un problema ad una sola dimensione. E’ per questo che dobbiamo avere una visione sistemica che responsabilizzi l’intera comunità: è ormai inevitabile prendere decisioni oggi, che richiedono sacrifici oggi, per avere meno danni domani». Un dato di sintesi spiega meglio il concetto: per soddisfare i requisiti e gli impegni degli SDG (obiettivi di sviluppo sostenibile) dell'Accordo di Parigi, il mondo dovrà investire 90 trilioni di dollari in infrastrutture sostenibili entro il 2030: siamo pronti? Bella domanda: «Il vero problema è che gli esseri umani – hanno detto Bustreo e Canova - tendono a procrastinare le decisioni. Ed è per questo che il problema dei problemi è sempre lo stesso: decidere che cosa fare».

Più facile a dirsi che a farsi, ma anche grazie a “CambiaMENTI Climatici” Confartigianato Imprese Varese ha tracciato un percorso che durerà nel tempo. Perché quel cambiamento che ha tenuto banco al MA*GA di Gallarate è lo stesso che sta portando le imprese ad interrogarsi sul proprio futuro. Che dovrà essere sempre più sostenibile, su tutti i fronti. D’altronde, come già sottolineato da Confartigianato e Artser durante gli incontri dedicati ai criteri ESG, la sostenibilità è una questione di responsabilità e fiducia. Due valori che fanno bene al business e alle persone.

CambiaMenti Climatici, un successo per 300