Nei fattori ESG, che impattano direttamente su ambiente, sociale e struttura societaria, il greenwashing si riserva uno spazio importante. Su questo, a volte utilizzato come strategia comunicativa per costruire un’immagine aziendale ingannevolmente positiva sotto il profilo dell'impatto ambientale, è intervenuto l’Europarlamento con una direttiva che punta a tutelare i consumatori e a guidarli in scelte d’acquisto consapevoli.
Il fattore “E” (Environmental: ambiente) è uno fra i più sentiti dalle imprese e quello sul quale l’Unione Europea è intervenuta con direttive particolarmente stringenti. Ed è su questo che si concentrerà il prossimo appuntamento del ciclo di incontri organizzato da Artser, con Confartigianato Imprese Varese, dedicati agli ESG.
Titolo dell’evento: “E – Sostenibilità Ambientale”
Appuntamento: martedì 30 gennaio 2024, alle ore 18, nella sede del Faberlab powered by Arburg a Origgio (via Saronnino, 86).
PARTIAMO DA QUI
Quali sono le soluzioni obbligatorie e quali quelle necessarie?
Ci sono dei bandi per finanziare la sostenibilità ambientale?
Come può trasformarsi in sostenibilità economica?
I PUNTI DA NON PERDERE
L’evento di martedì 30 gennaio 2024 si concentrerà su:
LA DIRETTIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO CONTRO IL GREENWASHING
Il Parlamento Europeo ha detto “no”: all’utilizzo di indicazioni ambientali generiche, alla cultura dello scarto, all’obsolescenza programmata e alla sostenibilità ambientale di facciata (greenwashing).
Con l’approvazione della direttiva contro il greenwashing e le informazioni ingannevoli, che deve essere approvata in via definitiva dal Consiglio per poi essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale, l’Europarlamento impone regole più stringenti sull’etichettatura dei prodotti, promuove pratiche commerciali più sostenibili, protegge i consumatori da campagne marketing ingannevoli, assicura scelte di acquisto più informate.
Gli Stati membri dell’Unione Europea avranno 24 mesi di tempo per recepirla nel diritto nazionale.
Etichette più affidabili, marchio armonizzato e durabilità dei prodotti
La direttiva si concentra su alcuni punti che cambieranno sia l’approccio delle imprese alla produzione, commercializzazione e pubblicità dei prodotti, che quello dei consumatori: