Il fondo in azienda, non solo soldi ma strategie

L'ingresso di un fondo deve essere visto come un mezzo, non come un fine. Non parliamo di aggiungere capitali, ma di creare valore aprendosi a nuovi mercati, nuovi prodotti e nuovi orizzonti

Ingresso di un fondo in una azienda

L’ingresso di un fondo di private equity in una piccola media impresa può rappresentare una trasformazione profonda, in grado di portare non solo capitali freschi, ma anche nuove competenze manageriali, strategie di crescita innovative e una governance rinnovata. Tuttavia, l’impatto di questo ingresso va ben oltre il semplice afflusso di denaro: i fondi di private equity possono diventare veri e propri partner strategici, in grado di orientare l'azienda verso nuove opportunità e contribuire a una gestione più strutturata e professionale.

Ne abbiamo parlato con Carlo Mammola, docente di Gestione della tecnologia, delle innovazioni e delle operations all'Università Bocconi e autore di numerosi testi in materia.

COSA PORTANO I FONDI DI PRIVATE EQUITY IN UNA PMI

Un fondo di private equity non è solo un fornitore di capitale, ma agisce come un partner attivo, con un coinvolgimento diretto nella governance aziendale.

«L'ingresso di un fondo comporta il cambio di strategia di un'impresa, che subisce delle accelerazioni - spiega Mammola - La difficoltà può nascere in quanto una situazione del genere può non essere parte del bagaglio di una Pmi».

Ingresso di un fondo in una azienda

CONVIVENZA E COOPERAZIONE

Solitamente un fondo tende a entrare in una Pmi acquisendo quote di maggioranza. Ne nasce un rapporto di convivenza e cooperazione con i precedenti azionisti, che siano il proprietario o i manager nel caso l'impresa abbia già un management professionale. E affinché l'ingresso porti a risultati positivi è necessaria un'adeguata disponibilità da parte dell'azienda

«Serve una chiara distinzione tra i ruoli di proprietà e management - prosegue - Il ruolo gestionale in queste situazioni si tende ad affidarlo a manager professionisti, che portino anche un bagaglio di precedenti esperienze».

Ingresso di un fondo in una azienda

IL RAPPORTO CON CHI C'ERA PRIMA

Le Pmi spesso vedono l’ingresso di un fondo come un’occasione per accelerare il proprio sviluppo, accedere a nuovi mercati o ristrutturare l’organizzazione interna. Importante è però capire quali siano le intenzioni dell'imprenditore che cede quote della propria azienda.

«La mentalità dell'imprenditore fa la differenza - aggiunge il professor Mammola - Non è detto che voglia subito passare la mano e che la sostituzione debba avvenire nell'immediato. La managerializzazione è un processo che può avvenire con il tempo. In un primo momento può essere una buona soluzione lasciare il precedente proprietario in un ruolo di comando e gestione, poi gradualmente può avvenire una sostituzione».

Ingresso di un fondo in una azienda

COMPRENDERE IL MODELLO

Alle volte l'approccio può essere la parte più difficile.

«Si pensa solitamente che i fondi abbiano un orientamento 'freddo', ma parliamo di strutture che hanno regole, solidità e spessore professionale, gestite da esperti di aziende - aggiunge Mammola - Proprio queste caratteristiche sono fondamentali per la comprensione del business model di una Pmi, che va certamente al di là dei numeri. Un fondo ha le capacità per capire l'essenza di un'azienda preservando quel tanto di buono che c'è in termini di storia, brand e know-how, aggiungendo altro in termini di qualità organizzativa, professionalità, meccanismi interni».

È UN MEZZO, NON UN FINE

Nel momento in cui un fondo entra a far parte di una Pmi si apre poi una fase lunga e importante, in cui si crea valore tramite meccanismi aziendali piuttosto che finanziari.

«L'ingresso di un fondo deve essere visto come un mezzo, non come un fine - aggiunge Mammola - Non parliamo semplicemente di aggiungere capitali, ma di creare valore aprendosi a nuovi mercati, nuovi prodotti e orizzonti che in precedenza magari non erano nemmeno concepiti».

LA MODALITÀ MIGLIORE

In sostanza, bisogna comprendere quale può essere la modalità migliore per agevolare l'ingresso di un fondo, salvaguardando l'identità della Pmi.

«Qual è la modalità migliore? Quella che valuta l'azienda nella sua totalità, apprezzandone i valori e la storia, capendone le specificità anche sotto l'aspetto del capitale umano e convogliando il tutto in uno sforzo per ottenere il meglio. Se ciò non avviene parliamo di una sterile immissione di capitale che non porta a nulla. La capacità di mediare e di far emergere la vera essenza di un’azienda è la parte più complessa e che fa la differenza. Se si riesce a far questo le prospettive possono essere davvero rosee». Tomaso Garella

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