Il successo delle imprese vaganti
Non ne siamo consapevoli perché purtroppo seguiamo e classifichiamo sempre chi sta in scia e fa parte del gruppo, ma per alcune imprese il successo è fuori dagli schemi: le più preziose e fertili sono le imprese vaganti. Come certi salmoni

Archiviati i distretti, i cluster ed i settori, riprende il lavoro autoreferenziale della ri-classificazione delle imprese. E siccome oggi prendiamo come riferimento le filiere, per farlo usiamo il metro del prodotto realizzato, della tecnologia impiegata e del mercato presidiato.
E ne cerchiamo le intersezioni.
Bene.
Ma le cose notevoli arrivano da chi devia dal percorso comune e, per caso o per errore, segna vie nuove. Come certi salmoni.
I SALMONI VAGANTI

Dopo tre o quattro anni di vita, infatti, ogni salmone diventato adulto abbandona il mare e risale il proprio fiume per tornare a riprodursi, deponendo le uova esattamente nel luogo da cui è partito anni prima.
Ed è questa sua storia, non quella di un qualsiasi branzino, a fare di lui un animale così originale.
Per ritrovare il proprio luogo di nascita pare infatti che filtri le informazioni dell’ambiente con la vista, con l’olfatto, e con la sensibilità per il magnetismo terrestre. Ma tra i milioni di salmoni destinati ogni anno alla sorte nostalgica di un ritorno a casa, non si sa perché, c’è qualcuno che sbaglia.
Per caso o per errore lui prende un fiume diverso, oppure arriva sul fiume da cui era partito ma poi devia verso una valletta laterale o un affluente superiore che lo manda in un luogo in cui non era mai stato, un posto inesplorato per lui, e magari anche per il suo ceppo genetico.
Sono salmoni vaganti, questi, e a dispetto della sfortunata idea che ci facciamo di loro – quella di fallire proprio nella qualità che li rende noti – sono quelli che assolvono il ruolo più prezioso per la natura e insieme per la loro specie: colonizzano acque nuove portando vita e fertilità all’ecosistema.
Non ne siamo consapevoli perché purtroppo seguiamo e classifichiamo sempre chi sta in scia e fa parte del gruppo, ma per alcune imprese il successo è fuori dagli schemi: le più preziose e fertili sono certe imprese vaganti.
Ecco perché hanno molto valore. E meritano un’osservazione continua.
LE IMPRESE CHE SCONFINANO

Di norma conosciamo bene le imprese brave a presidiare uno specifico mercato, ad impiegare una specifica tecnologia o a realizzare uno specifico prodotto. Ed è normale seguirne i tratti comuni, per cercare i loro elementi di successo. Per replicarli e diffonderli.
Ma conosciamo il segreto di chi scopre una tecnologia nuova, chi va a colonizzare un ecosistema inesplorato, chi dà vita a servizi o prodotti mai esistiti in precedenza?
Sono le imprese che sconfinano.
Se volessimo, oggi potremmo individuarle meglio di un tempo, dato che abbiamo tutti gli strumenti e gli artifici tecnologici e intellettuali per farlo. E sono gli stessi strumenti che usiamo per classificare il gruppone di comando, quello di chi nuota nella stessa direzione di tutte le altre.
Quando cerchiamo di comprendere e selezionare le imprese, siamo infatti alla ricerca delle tendenze comuni, degli effetti simili, dei comportamenti contigui che di solito, messi insieme, formano un modello.
Ed è questa nostra ossessiva e spesso salvifica ricerca di modelli che ci aiuta ad inquadrare i cambiamenti, a dominarli e superarli.
CERCARE FUORI DAI MODELLI

Siccome i cambiamenti ci spaventano, cerchiamo modelli per rendere il mondo, anche quello delle imprese, più sicuro, prevedibile, pianeggiante. Ce lo spiega Erica Thompson nel libro Escape form model land – how mathematical model can lead us astray and what can we do about it (Basic Books).
Siamo fisiologicamente attratti dalle ricorrenze, notiamo le ripetizioni e ciò che ri-vediamo: è quello che osserviamo almeno per la seconda volta.
Eppure, lo stupefacente lavoro dell’impresa che innova, come il salmone che va in un fiume laterale, è nascosto in ciò che invece si osserva per la prima.
Pare una differenza sottile, ma è enorme.
Il filosofo direbbe che è “la stessa che c’è tra il conoscere ed il ri-conoscere”. Da una parte c’è l’impresa che si conforma alle regole, che risponde alle caratteristiche standard, mentre dall’altra c’è l’impresa che rompe il modello.
Nel primo caso, per individuarla, cerchiamo gli indicatori, i valori, i requisiti. Nel secondo – con più difficoltà – dobbiamo trovare le deviazioni improvvise, gli scartamenti dal gruppo, le anomalie. Che di solito emergono per cause di forza maggiore.
Perché le imprese vaganti creano e innovano con lo stimolo del caso e degli errori, sfruttando i vincoli e i limiti offerti da contesti improvvisi e sfavorevoli. Emergono dalla scarsità e sono quasi sempre figlie dell’incertezza.
Fattori che di certo oggi non mancano.
Antonio Belloni
Coordinatore Centro Studi Imprese Territorio