C’è l’innovazione alla base della produttività
La poca capacità di innovare è il motivo di fondo alla base di una produttività italiana stagnante dalla metà degli anni ’90
La poca capacità di innovare è il motivo di fondo alla base di una produttività italiana stagnante dalla metà degli anni ’90
Cambiamenti impercettibili di giorno in giorno possono provocare effetti dirompenti nel lungo termine: è su questi cambiamenti che dobbiamo lavorare
Questa la posizione di Confartigianato, presentata ad un incontro presso il Ministero delle Imprese e del made in Italy
Non ne siamo consapevoli perché purtroppo seguiamo e classifichiamo sempre chi sta in scia e fa parte del gruppo, ma per alcune imprese il successo è fuori dagli schemi: le più preziose e fertili sono le imprese vaganti. Come certi salmoni
In programma il 28 maggio alle 16 nella sede di Gallarate l’incontro con le forze dell’ordine per prevenire l’attacco dei malintenzionati che agiscono sul web o di persona. Ci sarà un momento di confronto aperto anche alle domande dei presenti. Iscriviti subito qui
Cosa si intende per servitizazion? A spiegarlo è Federico Adrodegari, ricercatore all’Università di Brescia e vice direttore dell’Asap Service Management Forum, community italiana sul service management e sulla servitizzazione: «Si tratta di un nuovo modello di business che prevede l’aggiunta di servizi alla vendita di prodotti». Proviamo a capirci qualcosa in più
«Il problema – spiega Stefano Tomelleri, docente di Sociologia all’università di Bergamo – è che da un lato le aziende faticano a stabilizzare i dipendenti, dall’altro i giovani stanno vivendo una disaffezione per questo tipo di settore economico»
Serve un revamping delle competenze, dice il professor Marco Taish (Politecnico). Perché se l’auto corre più veloce, bisogna trovare qualcuno che la sappia guidare: «E oggi, nelle pmi italiane c'è un gap perché non abbiamo né la quantità, né la qualità di persone per affrontare l'I4.0
Le piccole aziende in bassa tensione, a fronte di una quota di consumi energetici del 32%, sono costrette a pagare il 49% della componente degli oneri generali di sistema nella bolletta elettrica, pari ad una somma di 4,7 miliardi di euro. In barba al principio del "chi inquina, paga"
Marco Fortis, professore di Economia all’università Cattolica di Milano e presidente della Fondazione Edison traccia scenari, avanza suggerimenti e indica le opportunità che si apriranno ancor di più, soprattutto per le piccole e medie imprese