Patrimonializzare l'impresa per accedere al credito: i consigli dell'esperto

La patrimonializzazione indica il grado di autofinanziamento di una impresa, quindi il grado di copertura senza ricorrere a prestiti o risorse di terze economie: in un momento di criticità, una buona patrimonializzazione può salvare l'azienda

L’emergenza sanitaria e la conseguente crisi economica che ne è derivata ha messo a nudo, tra le altre cose, una debolezza tipica delle nostre imprese legata al tema della patrimonializzazione, aspetto purtroppo molto trascurato dalle aziende, ma che è fondamentale nell’approcciarsi all’accesso al credito.

Se il termine “costruire” è il paradigma da cui partire per ragionare sul dopo crisi, non si può prescindere dall’affrontare una volta per tutte proprio il tema della patrimonializzazione delle imprese. Ne è convinta Patrizia Gazzola, professore associato di Management, Contabilità e bilancio e Operazione di Gestione Straordinaria al Dipartimento di Economia dell’Università dell’Insubria, che abbiamo intervistato per approfondire questo aspetto così dirimente per il futuro delle aziende.

INDICA L'INDIPENDENZA FINANZIARIA DA TERZI
Abbiamo chiesto anzitutto alla professoressa Gazzola di definire il concetto di patrimonializzazione. «La patrimonializzazione indica il grado di autofinanziamento di una impresa, quindi il grado di copertura senza ricorrere a prestiti o risorse di terze economie – spiega la docente dell’Insubria - Un modo per calcolarlo è dato dal rapporto tra i mezzi propri ed il totale del capitale investito nell'attività dell'impresa. Indica in quale percentuale il capitale investito è coperto dalle risorse proprie. In poche parole evidenzia la solidità strutturale dell’impresa nel suo complesso ed esprime indirettamente il grado di indipendenza finanziaria da terzi».

Non è un segreto che le aziende italiane siano da sempre “sotto-patrimonializzate”, una caratteristica che non fa eccezione in provincia di Varese. «Le imprese italiane sono da sempre considerate “sotto-patrimonializzate”, con una scarsa dotazione patrimoniale e un alto ricorso all’indebitamento – osserva Gazzola - le ragioni della sotto-patrimonializzazione delle imprese italiane è legata a un modello che vede le banche al centro e la dimensione limitata del nostro mercato azionario. Nell’imprenditore italiano era insita l’idea che è meglio avere debiti e poter comandare che essere patrimonializzati, ma dover condividere le scelte. Le imprese della provincia di Varese non si discostano da questo quadro, anche se non esistono misure uguali per tutte le imprese».

PATRIMONIALIZZAZIONE: UN FATTORE CHIAVE
Ci vuole un cambio di passo anche in questo ambito evidentemente, per costruire il post Covid. «Oggi la patrimonializzazione è più che mai importante – afferma la docente - molte  imprese si sono presentate al periodo Covid sotto-patrimonializzate e indebitate. La struttura dei finanziamenti era principalmente legata al ricorso al credito bancario ordinario con il conseguente pagamento degli interessi passivi. In un periodo “normale” il sistema funzionava, con difficoltà , ma funzionava e quindi il cambiamento non risultava strettamente necessario. Con la pandemia i problemi sono stati evidenziati. In alcuni casi l’elevato accesso al credito è risultato insostenibile. Per le imprese  sotto-patrimonializzate la discontinuità economica ha condotto a problemi di  liquidità che hanno dovuto affrontare ricercando possibili fonti di copertura. Durante il periodo Covid  sono stati fatti degli interventi straordinari e consistenti nella ripatrimonializzazione delle imprese, soprattutto volti a sostenere le piccole e medie imprese colpite pesantemente dalla crisi. Ripatrimonializzare significa anche intervenire sulla struttura finanziaria dell’impresa per correggere le criticità al fine di migliorare il rischio e il rating».

AUMENTO DI CAPITALE E GESTIONE DELLA FINANZA D'IMPRESA
Quali consigli dare quindi a un imprenditore? «In un momento come questo, e in risposta alla emergenza in atto, un’impresa con un patrimonio solido o almeno rafforzato è in grado di fare fronte alle situazioni  negative contingenti. Pertanto l’impresa deve analizzare la propria situazione patrimoniale e costruire un percorso verso la patrimonializzazione, da un lato rafforzando la struttura patrimoniale con operazioni di aumento di capitale e dall’altro incrementare le risorse finanziarie con una attenta gestione della finanza d’impresa». Occorre insomma un cambio di mentalità.

«Il periodo Covid ha evidenziato carenze che erano già nel sistema, però ha dato un grande contributo ad accelerare quei processi che si stavano già delineando, ponendo nuove sfide alle imprese – conclude Gazzola - Ha inoltre evidenziato, in modo ancor più significativo, che è necessario cambiare la mentalità e i paradigmi dei tradizionali sistemi di gestione di impresa. Il modo di dire “azienda ricca e famiglia povera” che porta al ricorso al prestito bancario non è più attuale. Sarà sempre più importante per le imprese sviluppare la capacità di cogliere le opportunità che questo cambiamento ha portato e soprattutto evitare che eventi simili possano trovarle impreparate».

 

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