Sul tavolo temi nuovi e vecchi: il dettaglio delle grandi città

Sul tavolo temi nuovi e vecchi: il dettaglio delle grandi città

Il futuro è delle città. E anche in provincia di Varese, alla vigilia delle elezioni amministrative, sono le tre città principali Varese, Busto Arsizio e Gallarate a recitare il ruolo di protagoniste assolute delle politiche di rilancio del territorio. Sono numerosi i progetti strategici in corso o in fase di sviluppo che vedranno le tre amministrazioni entranti al centro della scena dell'ambiziosa fase di ripartenza post-pandemia a partire dai prossimi mesi. È da qui che si capisce quanto potrà essere decisiva la scelta che gli elettori delle tre città effettueranno nella tornata amministrativa che potrà confermare o ribaltare le maggioranze che governano.

QUI VARESE
La "macchina" del ridisegno della città è già pienamente in moto, e marcia grazie al carburante che Regione e Stato hanno inserito, sotto forma di generosi finanziamenti, su progetti di respiro trasversale tra le varie amministrazioni che si sono succedute. Pensiamo al Masterplan di Piazza Repubblica, con la riqualificazione della Caserma Garibaldi che ospiterà il nuovo polo culturale (con la biblioteca e il prestigioso Archivio del Moderno di Mendrisio) e lo spostamento del mercato sulla piazza che si affaccia sul centro commerciale Le Corti: un'operazione che ha visto la luce nel secondo mandato da sindaco di Attilio Fontana e che si sta concretizzando, con robuste modifiche, con il suo successore Davide Galimberti. Ancora da valutare il destino del nuovo Teatro di Varese, con l'Apollonio destinato ad essere dismesso e il Politeama che si è nel frattempo candidato per la successione, dopo un restyling milionario.

E poi un altro Piano cambierà il volto di Varese, ed è quello delle Stazioni, finanziato con 18 milioni di euro del bando periferie dell'allora governo Renzi. Qui l'obiettivo è la valorizzazione e l'interconnessione del comparto delle stazioni, con la riqualificazione dei parcheggi e la realizzazione di opere come il centro diurno per anziani. Ma la spinta delle risorse statali e regionali porterà ad altri interventi strategici, dalla riqualificazione dell'accesso alla città in Largo Flaiano allo studentato di Biumo, dal completamento del palazzetto dello sport Lino Oldrini fino al restauro del dipinto di Guttuso al Sacro Monte e al risanamento del Lago di Varese, mentre sono i privati ad accelerare la riqualificazione dell'accesso di via Gasparotto (nuova Esselunga) e il restyling del Palaghiaccio di via Albani (project financing). Un quadro da "lavori in corso" che disegna una città in rapida trasformazione.

Al sindaco e alla maggioranza che verranno dopo le elezioni il compito non solo di sovrintendere alle opere da completare, ma anche di operare concretamente per il rilancio della città, con la consapevolezza che l'abbuffata di interventi potrà essere il punto di partenza di una nuova Varese. E se il sindaco Davide Galimberti ha ben chiaro il progetto della "Grande Varese del domani", messo nero su bianco dalla Cabina di regia di Palazzo Estense con un documento che fissa gli obiettivi in vista del Recovery Plan (e che include anche, in zona Valle Olona, l'ipotesi del centro di ricerca sulla mobilità avanzata sollecitato da Confartigianato Varese e The European House Ambrosetti), il suo competitor Roberto Maroni ha invocato «l’impegno di tutti sulle politiche attive del lavoro legate alle esigenze del territorio, sulle infrastrutture digitali e sulle imprese locali, per favorire l’occupazione e la competitività aziendale».

QUI BUSTO ARSIZIO
È il comparto dell'area delle Nord il fulcro del rilancio su cui la città è al lavoro. Attorno alla stazione che Ferrovie Nord intende riqualificare nell'ambito dell'ambizioso piano di restyling della linea del Malpensa Express, il Masterplan predisposto da Palazzo Gilardoni ha già visto affacciarsi i primi progetti privati, grazie ai quali potrebbero sorgere uno studentato universitario, un housing per anziani autosufficienti e un centro di ricerca universitaria, oltre a spazi commerciali. Tutto da verificare invece il destino delle maxi-aree dismesse attorno all'altra stazione, quella delle Ferrovie dello Stato: sarà una delle sfide per il prossimo futuro.

Nel frattempo si è messa in moto la macchina del bando per la Rigenerazione urbana, una "torta" da 850 milioni di euro di fondi per città sopra i 60mila abitanti, con 15 milioni di euro intercettabili per ogni singolo progetto: è un'occasione ghiotta su cui l'amministrazione presenterà, entro la scadenza di metà marzo, le proprie proposte. Si punta in particolare sulla ristrutturazione dell'ex Calzaturificio Borri, area dismessa in pieno centro città che potrebbe essere riconvertita in modo polifunzionale (uffici comunali, spazi culturali e spazi per il coworking e le startup).

Ma è nel comparto Nord della città, nel quartiere di Beata Giuliana, che sta nascendo la nuova Busto. In meno di un chilometro: all'ex Mizar un intervento di riqualificazione che farà sorgere un complesso commerciale e dell'intrattenimento da 60mila metri quadrati, con cinema multisala, strutture di media distribuzione e di ristorazione e laboratori artigianali; al posto dello scheletro mai completato del Palaghiaccio un Campus Sportivo da 40 milioni di euro che comprende Palaghiaccio, Palaginnastica, studi medici e aree commerciali e di ristorazione; e infine il nuovo Ospedale unico di Busto-Gallarate, con un progetto già revisionato sui nuovi parametri post-pandemia.

QUI GALLARATE
Sono due i principali progetti strategici su cui l'amministrazione si è impegnata per il 2021: da un lato, la creazione del nuovo polo culturale al Maga, con il trasferimento della Biblioteca civica negli spazi del museo d'arte e l'integrazione delle due strutture; dall'altro, la riqualificazione del piazzale della Stazione, biglietto da visita da sempre problematico della città.

Non dipende invece direttamente da Gallarate ma dal Ministero della Difesa, con la sua società Difesa Servizi, il futuro del "Casermone" di viale Milano, l'ex deposito dell'Aeronautica Militare da anni ormai dismesso: a fine gennaio è stato pubblicato un "avviso esplorativo finalizzato a individuare operatori economici commerciali interessati a formulare proposte di project financing per la valorizzazione economica degli asset della Difesa, con l'obiettivo di realizzare opifici o poli logistici. Dopo il ritiro della variante al Piano di Governo del Territorio, legata alle vicende dell'inchiesta Mensa dei Poveri, a Gallarate è rimasto in standby il tema del rilancio delle aree dismesse lungo l'asse ferroviario tra la stazione e Busto Arsizio, un asset strategico su cui in passato avevano messo gli occhi operatori della logistica.

La stazione di Gallarate, già snodo ferroviario internazionale, è destinata ad acquisire sempre più importanza con la realizzazione della bretella Gallarate-T2 Malpensa, che permetterà non solo l'istituzione di un servizio ferroviario di collegamento diretto (e più efficiente di quello attuale) con l'aeroporto, ma anche di spostare sulla linea RFI Milano-Gallarate l'asse delle frequenze tra il centro della metropoli e Malpensa e di rendere ancora più competitivo il collegamento Lugano-Varese-Malpensa operato dalla compagnia Tilo.