#territorintour, Varese: dalla cultura del fare alla cultura del camminare

#territorintour, Varese: dalla cultura del fare alla cultura del camminare

#territorintour #varese di Stefania Radman (Varesenews) In "territori in tour" non c’è grande distanza tra la filosofia “del fare” e la spiritualità incarnata: basta salire dalla valle dell’Olona al Sacro Monte per fare un salto tra le realtà produttive e uno dei più suggestivi templi della spiritualità mariana

Non c’è grande distanza, a Varese tra la più pura filosofia “del fare” e la spiritualità incarnata in un paesaggio fuori dal mondo: basta salire dalla Valle dell’Olona al Sacro Monte per fare un salto quantico tra le realtà produttive e uno dei meno conosciuti – per ora – ma più suggestivi templi della spiritualità mariana.

Una realtà produttiva “nascosta” nel cuore di Belforte è quella della Tipografica Varese, capace di fare sognare gli accaniti lettori e su cui studiano molti degli studenti italiani. Una realtà che da 92 anni stampa solo libri: quasi tutti i quelli scolastici e molte prime edizione dei libri più amati, dal Gattopardo a Harry Potter. «Dalle rotative della nostra azienda sono usciti titoli molto famosi – spiega Gianandrea Redaelli amministratore delegato e quarta generazione dell’azienda – Non è merito nostro perché lavoriamo per gli editori però ci fa piacere ricordare alcuni titoli come Il gattopardo o Harry Potter. Il mondo sta cambiando ma sempre più c’è bisogno di disconnessione; e il libro è l’ideale».

La realtà dei Redaelli, ai bordi di viale Belforte, insiste su 22mila metri quadri e dà lavoro a 130 dipendenti. Molto più piccola è quella di Alberto Cataldo ed Elia Pina, soci del 50&50,  il primo Birrificio Artigianale di Varese, che ha la sua sede produttiva a Valle Olona, nell’area di una vecchia cartiera abbandonata. Una azienda giovane e piccolissima, con una idea precisa sul futuro di Varese: «Queste sono zone che storicamente hanno vissuto d’altro, di industria. Ma l’industria sta scomparendo e così, per rilanciare quest’area, si dovrebbe puntare su cibo e turismo, legati magari a luoghi adatti allo sport: qui ci sono luoghi che su questi settori possono dare molto».

Sugli eventi sportivi c’è chi già si sta muovendo da anni, e ci dà appuntamento all’Ippodromo, uno dei luoghi simbolo della Varese che cambia anche grazie a un cambio di passo. «Qui si sono aperti e chiusi i mondiali di ciclismo del 2008 – spiega Enrico Argentiero responsabile marketing territoriale e turismo della Camera di commercio di Varese – Uno dei principali eventi sportivi che ha dato una svolta alla programmazione provinciale. La Varese sport commission infatti è nata per valorizzare le attività turistiche sportive del territorio come catalizzatore di grandi eventi proprio in funzione di una ricaduta economica sul territorio».

Uno sport che a Varese non si declina solo in grandi eventi: a spiegare un progetto che è al tempo stesso atletico e spirituale è Ferruccio Maruca, che ha promosso per Regione Lombardia il progetto della via Francisca del Lucomagno, antica via per i pellegrini che passa anche dalla via Sacra: «È un antico percorso declinato in epoca moderna – spiega Maruca – L’uomo moderno sente, nel camminare, un modo di esistere, di essere nella storia. Noi abbiamo voluto portare nel territorio questo percorso, per far rivivere questo punto di passaggio tra la pianura padana e la porta del nord Europa».

Il Sacro Monte di Varese, in questo caso, è un punto nodale: e con Marina Albeni, di Archeologistics, abbiamo affrontato «Il fascino triplice del sacro monte: spirituale, culturale, paesaggistico – spiega Marina Albeni, che con la sua società gestisce i tre musei del sacro Monte. Baroffio, Pogliaghi e Cripta del santuario – Un fascino che attira, anche grazie al suo riconoscimento Unesco, sempre più turisti stranieri».

A Varese attualmente ci sono 229 strutture ricettive: 125 alloggi Airbnb (Fonte: Il Sole24Ore) e 104 tradizionali.. E i turisti cominciano ad apprezzare anche le parti più “gustose” del sacro Monte, al di là dell’importantissimo culto mariano: «In stagione i turisti arrivano da molti paesi d’Europa – spiega il gestore della “baita con vista” di piazzale Pogliaghi, “ Al Ceppo”, Gianmario Crosignani – Mentre queste zone, e gli assaggi più particolari, sono scoperte dai varesini più nella stagione invernale. In ogni caso fare il ristoratore al sacro Monte è un bel sacrificio, perchè i clienti devi convincerli ogni volta ad arrivare da te».

Il Ceppo sta in un punto strategico per chi intende cominciare una passeggiata o del trekking montano, e non per niente è a pochi passi l’info point del parco Canpo dei Fiori: «Un parco di circa 600mila ettari, con oltre 200 chilometri di sentieri segnati – spiega Giuseppe Barra, presidente del Parco Campo dei Fiori – Un parco che era nato per preservare alcune cime intorno a Varese dalla cementificazione, e che ora permette parecchie attività sportive di diverso genere, dall’orienteering al volo a vela, dal parco avventura al canoing».

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