L’ennesimo schiaffo alla Lombardia e alla Malpensa. Sembrano essere davvero pochi i contenti dell’annuncio del ministro alle infrastrutture Paola De Micheli, che ha annunciato lo stop al progetto del collegamento Malpensa-Vigevano, promosso dal Cipe, già finanziato e fermo solo a causa di ritardi ministeriali.
La superstrada, prolungamento naturale della statale 336 sembrava l’ideale per rilanciare l’economia di un intero territorio, quello che ruota intorno a Vigevano e ad Abbiategrasso, nonché per l’ulteriore potenziamento dello scalo di Malpensa, fortemente penalizzato in questi mesi dal lockdown e, di recente, dalla fuoriuscita di Alitalia. De Micheli, a margine di una conferenza al Politecnico di Milano nei giorni scorsi, ha sottolineato come entro fine 2020 arriverà un altro progetto, da sottoporre poi agli enti coinvolti. Per molti è la pietra tombale definitiva, per altri (più ottimisti) semplicemente un ulteriore allungamento dei tempi di un’opera attesa da quasi vent’anni.
«L’aeroporto di Malpensa – sottolinea Isabella Tovaglieri, eurodeputata leghista, già vicesindaca di Busto Arsizio - non può aspettare: per risollevarsi dalla crisi e poter ripartire, servono infrastrutture in tempi rapidi e certi. Vorrei sapere come la pensano in proposito il Pd della provincia di Varese e della Lombardia: se stanno dalla parte dell’esecutivo, piegato all’ennesimo “no” alle infrastrutture da parte dei 5 Stelle, o dei territori che vogliono rappresentare politicamente».
Secondo l’esponente del Carroccio boicottare lo scalo internazionale di Malpensa, che tra pochi giorni perderà anche i voli di Alitalia, è una strategia miope che fa male all’Italia intera. «Significa infatti frenare la ripresa e lo sviluppo non solo del territorio varesino – prosegue l'eurodeputata– ma anche della regione traino del Paese. La Vigevano-Malpensa è un’opera cruciale anche per assicurare un collegamento efficiente tra lo scalo aeroportuale e la Lomellina, un’area penalizzata dalla carenza di collegamenti infrastrutturali efficienti con il resto della Lombardia, che da troppo tempo attende quest’opera strategica per il rilancio del proprio tessuto economico. Questo governo confuso e romanocentrico dimostra ancora una volta di non avere chiare le priorità del Paese e di non avere alcuna vera strategia per garantire, insieme ai suoi asset più importanti, anche la tenuta economica e la salvaguardia dei posti di lavoro». Una presa di posizione dura che si aggiunge a quella dei sindaci coinvolti, come il neo-eletto Andrea Ceffa di Vigevano, che evidenzia come il progetto della superstrada «sia voluto e condiviso da tutto il territorio, fuorché il 5 per cento dello stesso che, finora, ha avuto la meglio».