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L’inchiesta/3: meccatronico ma non solo. Ecco le figure che servono alla filiera dell’automotive

L’inchiesta/3: meccatronico ma non solo. Ecco le figure che servono alla filiera dell’automotive
La grande rivoluzione dei veicoli ibridi ed elettrici apre un dibattito sulle competenze che le imprese della filiera, già oggi, stanno inserendo nei reparti produttivi e nelle officine. Il tema, però, porta a riflettere anche sulla vastità di un settore nel quale l’aspetto motoristico e meccatronico si lega sempre più alla capacità, da parte dei giovani, di gestire problemi ambientali abbinati alla sostenibilità, logistici e di trasporto 4.0, di gestione delle piattaforme digitali di e-mobility, di ricerca nel mondo dei bioliquidi e dei biocarburanti e del “fare impresa” a trecentosessanta gradi. La terza puntata dell’inchiesta di Imprese e Territorio sulla mobilità avanzata ci porta alla conoscenza di tre Istituti Tecnici Superiori – tra Verona, Sesto San Giovanni e Monza e Brianza - che formano i ragazzi alle sfide di un futuro che si gioca già oggi.

 

ITS LOGISTICA, AMBIENTE, SOSTENIBILITÀ E TRASPORTO

Bus zero emissioni

La domanda
Quella che rivolge ai genitori Giuseppe Perrotta, ingegnere meccanico che lavora nell’officina Arduini & Nerboldi, autorizzata Man, di Verona e docente all’’ITS Logistica, Ambiente, Sostenibilità e Trasporto è questa: «Per i vostri ragazzi vorreste un futuro da manutentore di aeroplano o manutentore di bus?». La risposta è scontata: «Il primo». La tecnologia che sta alla base di entrambi è la stessa, ma anche nella scelta del futuro dei ragazzi conta ciò che si pensa sia più eccitante.

Dal Tecnico in automotive a quello in trasporti 4.0
Laura Speri è la direttrice della Fondazione ITS e racconta che «il corso iniziato quest’anno sui motori ibridi ed elettrici potenzia un’offerta formativa che dal 2011 soddisfa in pieno le nuove tendenze del mercato con il Tecnico superiore in automotive service management e il Tecnico superiore in logistica e trasporti 4.0». Specialisti che affrontano tanto la gestione economica dell’officina quanto il marketing, l’informatica, la manutenzione dei mezzi di trasporto, il mercato dell’automotive, la logistica dei ricambi e del magazzino, la gestione del cliente, la sicurezza sul lavoro, la supply chain management e l’ICT per i trasporti.

La tecnologia
All’ITS di Verona, con sede all’Interporto Quadrante Europa, si è deciso di specializzarsi su bus e camion, macchine agricole e movimentazione terra. Partendo dai motori endotermici per poi arrivare a quelli ad emissioni zero. L’ingegnere Perrotta, in co-docenza con l’insegnante di elettronica, insegna tutto ciò che è elettronica applicata al veicolo industriale, le caratteristiche di un impianto e le logiche di funzionamento, il controllo e la riduzione delle emissioni, le alimentazioni alternative, la guida assistita. Con il docente di diritto, invece, si entra nel merito della gestione economico-finanziaria dell’azienda. Che include gestione delle commesse, tempi di lavorazione, mancanza di comunicazione tra i reparti. L’obiettivo è quello di formare una figura multidisciplinare altamente qualificata nella mobilità dei mezzi di trasporto passeggeri, merci e di produzione.

I punti di forza
Ad elencare i punti di forza di questo ITS è la direttrice Speri:

  • Prima ancora di finire i corsi, i giovani sono assunti in azienda. E in alcuni casi, come accade con l’automotive service manager, devono chiedere ferie ai titolari per i tre giorni richiesti dall’esame di stato
  • L’ITS, sul modello della Berufsschule tedesca, è stato tra i primi in Veneto ad erogare l’apprendistato duale di terzo livello: 500 ore di formazione in aula (non retribuite), cinquecento di stage in azienda (il ragazzo riceve il 10% dello stipendio) e retribuzione piena per le ore residue a disposizione passate nell’impresa. Questo percorso porta al conseguimento della qualifica professionale
  • Durante l’anno vengono organizzate alcune visite didattiche in grosse aziende europee dell’automotive
  • I corsi danno la possibilità di partecipare al bando per l’Erasmus con stage all’estero

Professionisti associati
Conclude l’ingegnere Giuseppe Perrotta: «A cambiare non sono solo i motori, ma anche l’organizzazione dell’azienda. Ed è per questo che ai nostri ragazzi insegniamo anche a “fare impresa”: meccanici, carrozzieri, manutentori e gommisti dovrebbero consorziarsi sul modello degli Studi associati professionali. Sarà questo il futuro di un servizio che garantirà al cliente non solo alte professionalità ma anche la sicurezza di trovare “tutto in uno” nello stesso luogo».

 

ITS LOMBARDIA MECCATRONICA

La Filiera Formativa Professionalizzante
Filiera formativa professionalizzante: le imprese del territorio esprimono i loro bisogni e gli istituti

Motore elettrico

scolastici - medie, tecnici, professionali, università - uniscono le forze per fornire alle aziende giovani dotati di quelle competenze che servono veramente. La Fondazione ITS Lombardia Meccatronica lo fa con sedi a Milano, Bergamo, Brescia, Lecco, Pavia, Como e Varese (Istituto Riva) con i suoi 164 soci di cui 100 sono imprese. Di varie dimensioni, tipologia e settori. Con loro - che producono o, semplicemente, utilizzano soluzioni meccatroniche intese nel senso più ampio del termine – si definiscono i piani formativi per preparare le nuove generazioni di tecnici. Quelli di un futuro lanciato, ormai, verso le auto ibride ed elettriche.

Certificazioni per il mondo dell’elettrico
Ciò che distingue questa scuola dalle altre non sono solo i corsi rivolti alla specializzazione nel mondo dei veicoli ad emissioni zero ma anche l’acquisizione di quelle certificazioni che sono obbligatorie per operare su ibrido ed elettrico: PES e PAV. Poi, il percorso si snoda tra Patentino F-Gas, BEV FCEV (Battery Electric Vehicle - Fuel Cell Electric Vehicle), Gpl metano, diagnosi del veicolo, retrofit elettrico, trazione elettrica, hybrid, sistemi ADAS. Insomma, una “officina 4.0” sulla quale si concentrano due corsi specifici per formare il tecnico specialista nei trasporti:

  • Corso biennale aperto nel 2016: i giovani acquisiscono le competenze tecniche per poter operare su tutti quei mezzi che si muovono su rotaia (l’alta velocità del Freccia Rossa e di Italo, tram e metropolitane) con insegnanti abilitati che provengono anche dall’Agenzia nazionale per la sicurezza del trasporto ferroviario, e su gomma. In questo caso, autobus e filobus ma anche veicoli di grosso cabotaggio come gli autocarri e veicoli speciali come lo sono quelli per la raccolta rifiuti
  • Corso annuale aperto nel 2018: si concentra sui veicoli di piccola stazza, civili ma anche per il trasporto interno alle industrie (muletti e veicoli avanzati). L’attenzione si rivolge anche alla micromobilità: per esempio, i monopattini

Cosa chiedono le imprese
Risponde il direttore dell’ITS, ingegnere Raffaele Crippa: «Le aziende chiedono una professionalità che sia in grado di portare modernità all’interno delle officine. Giovani che possano essere i protagonisti del cambiamento e che devono essere in grado di accompagnare le imprese ad un cambio di mentalità. E’ per questo che nel nostro ITS da un lato non si dimentica la formazione sui motori endotermici, e dall’altro ci si prepara ad affrontare le sfide delle nuove frontiere della mobilità». Che, per inciso, ruota intorno a tutto ciò che è manutenzione preventiva e predittiva, sistemi di assistenza alla guida, tecnologie moderne di propulsione, batterie singole o interi moduli e loro riciclo, reti elettroniche a bordo dei veicoli che portano direttamente nella sfera dell’internet delle cose (IoT). Infine, la relazione con il cliente: perché con l’ibrido e l’elettrico la manutenzione non si riduce ai semplici interventi o guasti. E se ancora non bastasse, per chiudere il cerchio dell’”officina 4.0” l’ITS forma anche tecnici esperti in verniciatura e saldatori con competenze su materiali compositi.

 

ITS GREEN
 

Biocarburante

Senza l’ITS Green si fermano Tesla e monopattini 
Marina Perego, direttrice dell’ITS Green con sede a Vimercate, in provincia di Monza Brianza, è chiara fin dall’inizio: «I ragazzi che escono dal nostro Istituto, e che si sono diplomati al corso Tecnico superiore per la digital energy e la e-mobility (sharing mobility, piattaforme digitali e reti), non si occupano della Tesla o del monopattino, ma di quello che alimenta l’una e l’altro. E di quello che sarà il mondo dei bioliquidi e dei biocarburanti – compreso l’idrogeno – nel prossimo futuro. Si tratta di pianificare il nostro domani ma, soprattutto, il lavoro dei giovani: chi si iscrive quest’anno al corso Mobilità sostenibile – Infrastrutture e applicazioni digitali dell’ITS Green, si diplomerà nel mese di luglio 2025: in due anni, le aziende fanno passi da gigante. E’ inevitabile muoversi con loro, seguendo i cambiamenti del mercato. Inoltre, buona parte dei nostri corsi danno crediti per iscriversi all’Università, anche per esempio alla LIUC di Castellanza».

L’energia nella formazione: il lavoro con le grosse aziende
I settori dell’automotive che ad oggi si dimostrano più ricettivi riguardano l’installazione, la gestione, la manutenzione e il controllo delle infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici; i tecnici degli impianti per la produzione di bioliquidi e biocarburanti; quelli degli impianti di produzione dell’idrogeno come vettore energetico dei trasporti; i tecnici degli impianti di storage e distribuzione dell’energia. E’ per questo che l’ITS Green ha aperto alcune collaborazioni con le grosse imprese del settore. A partire da A2A. Ma nel “gruppo” dell’Istituto entrano anche le collaborazioni con Ressolar (che costruisce le colonnine di ricarica), Loginet Srl, A2A, Evway by Root2020 (che si occupa di mobilità), la start up Simplifhy (attualmente sono due i giovani in stage in questa azienda formati all’ITS Green). L’orizzonte del futuro, in questo Istituto, lo si guarda spostando l’attenzione degli studenti sempre più in là: da qui la scelta di concentrarsi sui biocombustibili e sull’idrogeno. Ed è proprio su questi che si concentra il percorso di studi che lo scorso anno vedeva 21 iscritti e quest’anno 25.

Dal Lombardy Energy Cleantech Cluster allo Smart Mobility Report
I corsi all’ITS sono composti da 1100 ore in classe e 900 di stage, perché l’argomento “energia” non è né facile e né conosciuto dai giovani. E la formazione funziona perché l’ITS si affida ad alcuni fra gli attori più autorevoli e preparati, non solo a livello nazionale, nel campo della sostenibilità: da un lato, l’istituto è socio del LE2C (Lombardy Energy Cleantech Cluster, il consorzio che riunisce le aziende lombarde del settore energetico) e dall’altro usa, tra i testi di studio, anche lo Smart Mobility Report del Politecnico di Milano. Poi, la partecipazione a fiere e convegni fa il resto.

I corsi all’ITS Green: il 98% dei docenti è fatto da professionisti
All’ITS Green, il 98% dei docenti è fatto di professionisti/tecnici che lavorano o, addirittura, sono titolari delle aziende del settore (che partecipano attivamente nella fase progettuale dei corsi). Il 2%, invece, è composto da docenti universitari che affrontano con conoscenze pratiche i problemi. Nei corsi si affrontano argomenti come problem solving, design thinking, lingua inglese, matematica e statistica e informatica di base; 350 ore si spendono sui temi dell’energia; 350 sulle materie legate al corso specifico. Poi, ci sono 900 ore per gli stage. A breve, prenderà il via anche un corso in digital marketing, perché i servizi di mobilità condivisa sfruttano le potenzialità delle piattaforme digitali e accedono a livelli di reticolarità, interattività e collaborazione innovativi.

Dalla RAI ai laboratori d’attualità
«I giovani non vogliono il posto fisso ma il posto bello; un lavoro che sia interessante e che li coinvolga», conclude la direttrice Perego. La parola chiave, in questo Istituto, è “attualità” ed è per questo che l’ITS Green è stato invitato al programma “Il Posto Giusto” su Rai 3, per parlare di mercato del lavoro e opportunità per i giovani, e da tempo organizza i “Laboratori di Attualità”. Appuntamenti che mettono a confronto gli studenti del primo anno dell’ITS con specialisti su temi specifici: l’approvvigionamento del gas dallo scoppio della guerra in Ucraina, i carburanti tradizionali e quelli innovativi, la fissione e la fusione nucleare, la mobilità sostenibile (previsto per il 7 giugno prossimo).