News

Bonus edilizi: bene sulla cessione dei crediti, ma la certificazione Soa mette ko le Pmi

Bonus edilizi: bene sulla cessione dei crediti, ma la certificazione Soa mette ko le Pmi

Sul Superbonus 110%, e sui bonus edilizi in generale, non c’è tregua: cavilli e sovrapposizioni legislative, poca chiarezza nelle disposizioni e la delicata questione – sempre aperta – della cessione dei crediti ostacolano il lavoro delle imprese delle Costruzioni che, proprio grazie ai bonus, stavano recuperando terreno sul fronte del fatturato.
Due sono le novità di cui scrive Italia Oggi: la cancellazione di alcune restrizioni sulla circolazione dei bonus edilizi (cessione dei crediti) e la richiesta di una normativa dettagliata riguardante la certificazione Soa.

SEMAFORO VERDE - LA CESSIONE DEI CREDITI AI CLIENTI PROFESSIONALI
A regolamentare la materia è l’articolo 121 del Decreto-Legge n. 34/2020: il contribuente beneficiario della detrazione può, in luogo della fruizione diretta in dichiarazione, scegliere tra lo sconto in fattura o la cessione del credito. Il Decreto Energia aveva previsto una prima cessione libera e introdotto una quarta cessione da parte delle banche esclusivamente a favore dei propri correntisti. Ora, con il decreto Aiuti:

  • La cessione all’esterno del mondo bancario, o assicurativo, è concessa non solo alle banche ma anche alle società appartenenti a un gruppo bancario
  • La cessione dei crediti di bonus edilizi a soggetti privati esterni al sistema bancario è consentita a prescindere dal numero di cessioni già effettuate, in quanto non è più richiesto – come in precedenza – che il credito sia stato oggetto delle tre cessioni. Di conseguenza, le banche possono cedere il credito ad un loro correntista cliente professionale anche senza attendere la quarta cessione
  • La cessione esterna al mondo bancario, o assicurativo, può avvenire solamente in favore di un “cliente professionale privato”. In questa categoria rientrano gli “investitori professionali di diritto”: banche, assicurazioni, organismi di investimento collettivo e loro società di gestione, fondi pensione, imprese di grandi dimensioni, investitori istituzionali. Ma ci sono anche gli “investitori professionali su richiesta”, che possono anche essere persone fisiche
  • In ultimo, la cessione dei crediti è ammessa anche per la singola rata. In sintesi, mentre la prima cessione del credito deve sempre avvenire per l’intero importo, a partire dalla seconda sarà possibile cedere anche la singola rata, mentre resta preclusa la cessione frazionata della rata stessa.

SEMAFORO ROSSO - CERTIFICAZIONE SOA: RISCHIO PER LE PMI
Tutto ha avuto inizio quando il governo ha deciso di porre alle imprese la certificazione Soa (Società organismo di attestazione) come requisito per poter partecipare ad interventi agevolati superiori ai 516mila euro. L’attestazione, obbligatoria per partecipare ad appalti pubblici, ora entra anche nella sfera dei lavori privati senza però definire dettagli e modalità operative. Perché tante sono le certificazioni Soa (divise in 48 categorie, rappresentano due macrocategorie: 13 opere generali e 35 opere specialistiche) e per ogni categoria è possibile ottenere una certificazione su dieci elementi diversi legati all’importo delle opere per cui la si chiede.
Quindi:

  • Per le imprese, sarà sufficiente ottenere una certificazione Soa OG1 (opere generali per edifici civili e industriali), oppure anche la Soa OG09 e OG11 (impianti per la produzione di energia elettrica e impianti tecnologici)?
  • Servirà una certificazione adeguata solo per l’importo del singolo intervento oppure riferita alla somma dei lavori?
  • Si potranno effettuare gare d’appalto con importo maggiorato del 20% rispetto alla propria certificazione anche per i bonus edilizi?
  • Si dovranno considerare anche le spese tecniche o queste saranno escluse?
    La certificazione Soa sarà necessaria anche per i subappaltatori o basterà quella ottenuta dall’impresa capofila?

Dal 1° luglio 2022 la disposizione sarà su base facoltativa, mentre dal 1° gennaio 2023 diventerà obbligatoria per tutti gli interventi. Così si escludono dai bonus edilizi tutte le Pmi; il 90% delle imprese italiane. Realtà che non sono in grado di affrontare questo aggiornamento legislativo e rischiano di essere inglobate da quelle grosse aziende che sono già certificate Soa o che si certificheranno. A trovarsi senza lavoro dopo la fine dei bonus edilizi saranno le piccole e medie imprese.