«Nell’ultimo biennio, i costi energetici hanno generato forti choc sui bilanci delle imprese. Le CER – Comunità Energetiche Rinnovabili puntano all’indipendenza e all’autonomia nella produzione di energia a chilometro zero, ma l’accento va posto prima di tutto sulla parola comunità. Perché oltre che a puntare sul risparmio economico, queste aggregazioni assicurano un risparmio ecologico e generano un forte coinvolgimento sociale». Così Paolo Rolandi, esponente del CDA di CEnPi (Confartigianato Energia per le Imprese, gruppo di acquisto per l’elettricità e il gas) presente all’evento “Comunità Energetica Rinnovabile: come costituirla e perché aderire”, organizzato a Malpensafiere nell’ambito della Settimana per l’Energia di Confartigianato da Confartigianato Imprese Varese, Lomellina e Pavia con il patrocinio della Camera di Commercio di Varese.
E dall’energia si parte, perché è questo il tema caldo con il quale si dovranno confrontare ancora gli imprenditori di fronte alle crisi che stanno sconvolgendo gli equilibri geopolitici mondiali. Dagli approvvigionamenti, ma anche dai risparmi che in tutti questi anni CEnPi ha garantito alle imprese che vi hanno aderito. Ad entrare nel merito delle CER sono stati Massimo Carbone, ingegnere esperto in energia; Massimo Bernardoni di Promovarese, Segretario di “Malpensafiere CER” (tra i ventuno associati anche la Nebuloni Impianti Srl e la sede di Busto Arsizio di CAF Artser Srl); Valeria Nebuloni, amministratore della Nebuloni Impianti Srl e Anna Deligios, Dirigente della Camera di Commercio di Varese.
SI ATTENDE IL DECRETO SUGLI INCENTIVI
Cosa è una CER? Massimo Carbone ha detto che «per la prima volta, l’Unione Europea ha permesso di condividere energia elettrica tra i cittadini, che non sono soggetti all’aumento dei costi perché la materia prima è rinnovabile». Ma per attivare una CER bisogna seguire alcune regole.
Eccole: «Prima di tutto, la Comunità Energetica Rinnovabile è un’aggregazione tra liberi cittadini, piccole e medie imprese, privati, enti pubblici che hanno, come comune obiettivo, quello di produrre, consumare e scambiare energia rinnovabile a livello locale. La partecipazione deve essere aperta e volontaria. Secondo, bisogna bilanciare molto bene la produzione con il consumo: c’è chi, più di altri, usa l’energia dal lunedì al venerdì; altri il sabato e la domenica».
Punti critici da affrontare ce ne sono, perché ad oggi il decreto attuativo che norma gli incentivi (12 centesimi al kWh) legati alle CER non c’è ancora: «Sul sito del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) è stata pubblicata la mappa che identifica le aree che delimitano il perimetro delle cabine primarie (2017 in tutta Italia), ma le CER di nuova generazione – quelle che rimandano al decreto legislativo 199/2021 – sono bloccate perché mancano il decreto e le nuove regole tecniche che permettono l’accesso al meccanismo incentivante. Poi, per attivare una CER tutte le parti coinvolte devono rivolgersi ad un notaio, bisogna predisporre uno Statuto e un Regolamento per definire la distribuzione degli incentivi tra gli associati». Per beneficiare degli incentivi, l’impianto non può superare i 200kW di potenza e deve essere collegato a una rete elettrica a media/bassa tensione. Ma il decreto dovrà anche chiarire se gli incentivi andranno solo agli impianti di nuova costituzione o anche a quelli già esistenti.
LA CER DI MALPENSAFIERE E LA NEBULONI IMPIANTI SRL
Interviene Massimo Bernardoni: «La “Malpensafiere CER” (della quale fa parte anche la sede di Busto di Arser) è stata costituita dopo una diagnosi energetica che ha portato al re-lamping del Centro fieristico e ad investire in un impianto fotovoltaico che permetterà di recuperare il 23% di efficienza energetica e di ridurre l’impatto ambientale di 97,4 tonnellate di CO2. I pannelli generano 2,5 GWh/anno di energia: al netto dei consumi di Malpensafiere, si potranno immettere in rete circa 1,2 GWh/anno. La Comunità serve quattro Comuni (Busto Arsizio, Cassano Magnago, Olgiate Olona e Solbiate Olona) ed è stata costituita il 26 luglio con 21 associati e 23 POD (punto di fornitura) in bassa e media tensione». Valeria Nebuloni introduce nel dibattito due parole fondamentali: consapevolezza e responsabilità sociale, perché se da un lato si fa bene all’ambiente «usando fonti rinnovabili, dall’altro si può dare un aiuto a quelle famiglie penalizzate dall’attuale contesto economico. Le CER sono la via maestra da percorrere perché si abbattono i costi di trasporto e gli oneri nella fornitura di energia e, inoltre, mette in circolo energia positiva perché chi ne fa parte non solo consuma, ma produce».
IL BANDO DELLA CAMERA DI COMMERCIO
Anna Deligios si è concentrata sulle fasi che devono portare alla costituzione di una CER: quella della consapevolezza (mappare consumi, bisogni e possibili risparmi attraverso un audit energetico), dell’aggregazione (serve uno studio di fattibilità) e infine quella della costituzione della Comunità, con le condizioni e i limiti di cui ha parlato l’ingegnere Carbone.
Per affrontare le singole fasi, la Camera di Commercio di Varese ha pubblicato un bando – apre il 6 novembre 2023 e chiude il 31 dicembre 2024 – con un fondo di 160mila euro distribuiti su tre misure: