Frenata della manifattura in Italia: -3,4% a gennaio. La Germania sale di 1,3 punti. Pesa il caro-energia
Già prima dello scoppio della guerra in Ucraina la manifattura italiana manifestava preoccupanti segnali di frenata. Ampi cali, superiori alla media, anche nei prodotti farmaceutici con -7,6%, moda con -7,1%, legno, carta e stampa con -5,9%, prodotti petroliferi raffinati con -5,5% e apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche con -4,3%

Già prima dello scoppio della guerra in Ucraina la manifattura italiana manifestava preoccupanti segnali di frenata, confermati dall’analisi dei dati sulla produzione pubblicati da Istat ed Eurostat nei giorni scorsi. In Italia a gennaio 2022 si rileva, per il secondo mese consecutivo, una flessione congiunturale della produzione manifatturiera, un calo diffuso ai principali settori di attività.
La maggiore inflazione energetica penalizza le imprese italiane
A gennaio 2022 il prezzo di energia elettrica e gas in Italia ha registrato un aumento quasi doppio della media dell’Eurozona, il triplo del tasso di crescita dei prezzi di queste commodities energetiche rilevato in Francia e Germania. Su questi differenti andamenti influisce il mix delle fonti per la generazione elettrica: mentre in Francia è dominante la quota di elettricità prodotta con il nucleare, in Germania si registra un più alto uso del carbone e un significativo apporto del nucleare.
La diversa evoluzione dei prezzi dell’energia si ripercuote sugli andamenti della produzione. A gennaio 2022 in Italia l’attività manifatturiera è scesa del 3,4% mentre è salita dell’1,3% in Germania e dell’1,8% in Francia. Analogamente, a dicembre 2021 la produzione manifatturiera in Italia scendeva dell’1,1% mentre segnava un rialzo dello 0,2% in Francia e addirittura del 2,1% in Germania.
La rincorsa di Francia e Germania, in ritardo dopo la pandemia

Una crescita più contenuta dei prezzi dell’energia favorisce la rincorsa alla manifattura italiana da parte dei competitor francesi e tedeschi, che nel 2021 hanno registrato un pesante ritardo nel recupero dei livelli di valore aggiunto pre-pandemia del 2019, un target che, al contrario, è stato pienamente raggiunto dalla manifattura italiana, come evidenziato nel secondo grafico proposto.
Nel dettaglio settoriale la frenata più pesante della manifattura in Italia è rilevata nel comparto di vetro cemento, ceramica, gomma e materie plastiche, nel quale a gennaio 2022 la produzione crolla dell’8,8% rispetto a dicembre. In questo perimetro settoriale, ad alto utilizzo di energia, si segnala il calo di produzione del 19,7% per i materiali da costruzione in terracotta e del 14,8% per cemento, calce e gesso.
Ampi cali, superiori alla media, anche nei prodotti farmaceutici con -7,6%, moda con -7,1%, legno, carta e stampa con -5,9%, prodotti petroliferi raffinati con -5,5% e apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche con -4,3%.