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Lavoro contro la crisi: l’apprendistato duale per i giovani, la formazione continua per tutti

Lavoro contro la crisi: l’apprendistato duale per i giovani, la formazione continua per tutti

#Rassegnastampa
 

LICENZIAMENTI: L’IPOTESI DELLA MINIPROROGA

Lo scrive il Sole 24 Ore: «Spunta l’ipotesi di una mini-proroga generalizzata di uno/due mesi (fino a fine aprile o al massimo fino all’estate), per poi proseguire con il blocco dei licenziamenti limitato alle sole realtà produttive ancora in affanno (che utilizzano la Cig Covid-19 gratuita)». La mini-proroga si abbina a nuove settimane di Cig Covid-19. In un Paese che ha chiuso il 2020 con 444mila occupati in meno, si punta «ad una riforma degli strumenti di sostegno al reddito per costruire una rete di protezione sociale estesa sostanzialmente a tutte le imprese e ai lavoratori, rimodulando durate e contribuzioni».

 

MICHELE TIRABOSCHI: «CHI PERDE IL POSTO NON LO RITROVA»
«Sì ad una “uscita graduale” dal blocco dei licenziamenti», dice il giuslavorista Michele Tiraboschi a Repubblica: «Perché in Italia le politiche attive del lavoro e di ricollocazione non esistono. E dove ci sono funzionano se fanno leva sull’aggiornamento professionale continuo». Per aiutare i giovani, il professore rilancia «la riforma delle assunzioni a termine, oggi disciplinate in modo penalizzante e rigido, e un piano di sostegno alle assunzioni con contratto di apprendistato, specie quello “duale”, cioè fatto in collaborazione con le scuole, le università, gli enti di ricerca, le agenzie di lavoro».

 

OLTRENCONFINE: ORARIO RIDOTTO CONTRO LA PANDEMIA
Scongiurare il boom di posti di lavoro persi e di aziende fallite: il Canton Ticino ci prova con il «lavoro ridotto, soprattutto nella ristorazione e nel commercio al dettaglio nei quali operano tantissimi frontalieri varesini, soprattutto donne», si legge sulla Prealpina. In gennaio, circa 72mila aziende elvetiche hanno presentato domande preventive per 760mila dipendenti. In novembre, è stato pagato il lavoro ridotto a quasi 300mila persone; 34.300 aziende. Numeri che, però, potrebbero aumentare perché «i datori di lavoro hanno tre mesi per richiedere i soldi».

 

LAVORO E FISCO: LA TEMPESTA SULLE PARTITE IVA
«Da oggi e fino al 30 aprile il conto arretrato da pagare all’erario ammonta a 6,8 miliardi di euro: imposte sui redditi e Irap, contributi e premi sulle assicurazioni, ritenute e addizionali, Iva, rottamazione tra saldo e stralcio. Un conto ancora più esoso con i versamenti ordinari mensili delle partite Iva», scrive il Sole 24 Ore. Nonostante aperture e chiusure a singhiozzo «imprese, autonomi e liberi professionisti devono rispettare il calendario fiscale». La “tempesta fiscale” investirà però solo quelle partite Iva che, «per calo di fatturato o tipologia di attività svolta secondo i codici Ateco individuati dal Governo, hanno beneficiato del rinvio»