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Pmi e lavoratori stranieri: in Italia sono più di 2 milioni

Pmi e lavoratori stranieri: in Italia sono più di 2 milioni

La fine della pandemia da Covid 19 e il conflitto tra Russia e Ucraina hanno nuovamente incoraggiato i flussi migratori: nel 2022 960mila persone hanno raggiunto le coste europee. In Italia, la presenza degli stranieri sul mercato del lavoro è tra le più elevate rispetto ad altri Paesi europei. Lo confermano i dati: lo scorso anno, nel nostro Paese gli occupati stranieri erano più di due milioni, il 10,6% (la Francia è al 6,9%). La media europea si ferma all’8,7%, ma la Germania si conquista il podio con il 14% e la Spagna è di poco inferiore con il 12,8%.
La classifica non cambia anche se si dà uno sguardo agli occupati stranieri che provengono da Paesi che non fanno parte dell’Unione europea, l’Italia ne registra il 7,5%. Meno della Spagna (8,8%) e della Germania (7,6%) ma più della Francia (4,8%).

Piccola impresa e integrazione: la testimonianza in un docufilm di Imprese e Territorio
Come già raccontato nel 2021 da un’inchiesta di Imprese e Territorio, le piccole e medie imprese sono un importante luogo di integrazione. Il viaggio, che ha interessato 9 imprese dal Nord al Sud della provincia di Varese, ha raccolto le voci di tanti collaboratori che hanno raggiunto il territorio in cerca di un posto di lavoro. Dal Continente Africano ai Paesi del Sud America, dall’Asia all’Europa dell’Est, questi lavoratori dimostrano un forte senso di appartenenza a quell’impresa nella quale hanno trovato una vera famiglia. Mettendosi in gioco, sono entrati nel cuore di colleghi e titolari con curiosità e voglia di imparare. Nelle Pmi, il 16,5% dei dipendenti è nato fuori dall’Italia; nelle imprese con più di 50 addetti la quota scende al 10,9%. E, cosa ancora più importante, secondo un report dell’Istat nelle piccole e medie imprese italiane si registra il più basso tasso di discriminazione etnica.


Imprenditori stranieri
Da sottolineare, infine, che diffusa è anche la presenza degli imprenditori stranieri: in Italia, nel 2021, erano il 6,2% (media europea al 6,8%), mentre gli indipendenti extra Ue, in Italia al 4,7%, superano la media Ue del 3,9%. A fine 2022, le imprese gestite da stranieri superano le 647mila unità e 159mila, il 24,9%, sono gestite da donne straniere.

Uomini e donne
Se si guarda al genere, la distanza tra gli occupati stranieri maschi e femmine in Italia non è abissale: i primi sono al 10,8% mentre le seconde al 10,3%. Performance migliori rispetto alla media europea: nel primo caso l’Europa è a quota 9,2%, mentre nel secondo all’8%.

I territori: le entrate nel 2022
I dati Excelsior disegnano una mappa particolarmente interessante delle entrate di personale immigrato nel 2022. I primi cinque posti della classifica sono occupati dal Veneto con il 20,6%, dalla Lombardia con il 20,5%, dall’Emilia-Romagna con il 19,9%, dal Trentino Alto-Adige con il 19,6% e dall’Umbria con il 19,1%.

I territori e l’occupazione straniera
Il Centro-Nord è l’area in cui si concentra la maggiore occupazione: nel 2021, i lavoratori stranieri erano il 12,8% degli occupati totali, più del doppio del Mezzogiorno (5,2%). Il primo posto è occupato dall’Emilia-Romagna con il 14,5%. Seconda posizione per la Lombardia con il 13,5% e terza per la Toscana con il 13,4%. Ultimo posto per la Sardegna con il 3,8%.

Gli stranieri e le cariche nelle imprese italiane
Lo scorso anno, la percentuale di stranieri con cariche nelle imprese italiane era del 10,5%. Preponderante la presenza di cinesi (9,8%) seguiti da chi è nato in Romania (9,6%), Marocco (8,5%), Albania (7,3%). Poi, Bangladesh, Svizzera, Germania, Egitto e Pakistan.