
All’appello ne mancano più di due milioni: è questo il numero di lavoratori con competenze green che le imprese cercano, ma non trovano. Uno più uno fa due: senza queste professionalità, per gli imprenditori diventa sempre più difficile cavalcare quella transizione ecologica che sta alla base della competitività.
IMPRESE PRONTE AD ASSUMERE, MA I LAVORATORI NON SI TROVANO
A lanciare l’allarme è, ancora una volta, Confartigianato. Nel corso dell’ultimo anno, i numeri hanno alimentato le preoccupazioni degli imprenditori: nel 2024, le aziende erano pronte ad assumere 4.447.370 lavoratori con competenze green, l’80,6% del totale delle assunzioni dell’anno. Ma il 49,4% di queste professionalità, quei 2,2 milioni, è introvabile.
Le regioni - La situazione è particolarmente critica in alcune regioni in cui si supera la media nazionale di irreperibilità: in Trentino-Alto Adige la quota di lavoratori green introvabili tocca il 58%, seguita da Umbria (56,8%), Friuli-Venezia Giulia (56,6%), Valle d’Aosta (56,4%), Abruzzo e Marche (entrambe al 53%), Veneto (52,9%), Piemonte (52,4%), Emilia-Romagna (52,1%), Liguria e Toscana (51,2%), e Molise (50,5%).
Le province - La classifica delle province con il più alto tasso di irreperibilità di lavoratori green vede in testa la Provincia Autonoma di Trento (58,4%), seguita da Cuneo (58,3%), Bolzano (57,7%), Belluno, Perugia, Pordenone e Udine (tutte con il 57,2%), Biella (57,1%), Arezzo (57%), Lecco, Rovigo e Valle d’Aosta (tutte al 56,4%), Como e L’Aquila (56,3%) e Macerata (56,1%).
PIU’ GRAVE LA SITUAZIONE NELLE MICRO E PICCOLE IMPRESE
La situazione peggiora se ci si concentra sul target delle micro e piccole imprese e sul settore artigiano. Nel 2024, le prime avevano previsto l’assunzione di 1.616.460 lavoratori con competenze green: il 55,6% - 899.040 unità – si è trovato con grandi difficoltà. Nelle imprese artigiane, invece, su 235.420 lavoratori green da assumere, ben 148.030 (il 62,9%) sono risultati introvabili.
Le regioni - Le regioni che riscontrano le maggiori difficoltà sono il Friuli-Venezia Giulia (65,4%), il Trentino-Alto Adige (64,1%), l’Umbria (63,2%), il Piemonte-Valle d’Aosta (60,7%), il Veneto (60,1%) e l’Abruzzo (59,3%).
TRANSIZIONE VERDE SENZA LAVORATORI GREEN?
A questo punto, il paradosso: come si può realizzare la transizione verde senza lavoratori che abbiano competenze green? Il problema lo solleva Confartigianato: ci sono centinaia di migliaia di posti di lavoro scoperti che rappresentano un’opportunità straordinaria per i giovani e per la competitività del nostro Paese. La sostenibilità non è solo una scelta etica, ma un’opzione strategica di crescita economica, che oggi viene frenata dalla carenza di competenze.
La soluzione in due punti: