
Plastì Srl
plasti@plastisrl.it
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Davide Zucchelli le spalle grosse se le è fatte negli anni. Prima remando a ritmo nel canottaggio agonistico, tra Lago Maggiore e Lago di Varese, con la vittoria di dieci titoli italiani consecutivi. Poi, aprendo a ventidue anni – oggi ne ha trentotto – un’azienda che prende forma sulle tracce dell’attività di famiglia fondata da Papà Dino con due collaboratori.
GRINTA, ENTUSIASMO E DETERMINAZIONE FANNO DECOLLARE LA PLASTI’
Nato e cresciuto tra le materie plastiche, a diciotto anni Davide è chiamato ad una scelta difficile: il padre si ammala gravemente e lui si ritrova, solo, in azienda. Scatta la scintilla: «Chiudo la vecchia impresa, papà si riprende e io fondo la Plastì (nome dialettale di Cittiglio): assumo mio padre, mia madre Gina e le mie sorelle Alice (tutt’oggi in amministrazione) e Sabrina, che ora si dedica a tempo pieno all’allevamento dei Maine Coon, i gatti americani. Credo nel progetto, investo e partono le assunzioni. Mi sposto a Barasso e il processo di sviluppo è più che pragmatico. Oggi siamo in tanti, e le persone di cui mi ero circondato in quel 2008 sono ancora con me, compresi due giovani che ai tempi erano stagisti e oggi ricoprono il ruolo di responsabili. Ciò che ho fatto non ha segreti: ho sfruttato la mia preparazione sportiva dove si va avanti solo se hai grinta, entusiasmo e determinazione». Paura? «Più che altro il timore di non riuscire, ma gli esempi di papà mi sono da guida ancora oggi con il suo ottimismo e con la sua capacità di affrontare qualsiasi problema, anche sdrammatizzandone la portata. Quando se ne avverte il bisogno, la sua presenza non manca mai».
MODELLO “SVIZZERO” E COLLABORATORI AL CENTRO, TRA FORMAZIONE E WELFARE
Plastì, grazie ad un’organizzazione che le permette di lavorare 24h su 24 e sette giorni su sette, ha assunto una posizione di rilievo sul territorio della provincia di Varese per quanto riguarda la costruzione di stampi e stampaggio materie plastiche. I suoi prodotti raggiungono soprattutto il mercato nazionale, ma l’azienda fornisce anche importanti aziende svizzere che, fa notare Davide, «mi hanno aiutato a sviluppare una consapevolezza riguardo al modo di gestire un’azienda. Ecco perché qui ho introdotto quel modello svizzero fatto di ordine, pulizia e disciplina». Un altro concetto fondamentale sul quale si concentra il titolare è l’importanza che viene data ai collaboratori: il team in azienda, che nel tempo ha assunto nuove competenze grazie a percorsi di formazione sempre più specializzati, è nato con Plastì ed è cresciuto in simbiosi con Davide. «Se questa realtà va bene, tutti devono goderne i benefici»: da qui quel sistema di incentivi e welfare che, «francamente, pochissime aziende hanno implementato. Il nostro successo è in gran parte merito di lavoratori capaci, fedeli e leali», dice ancora il titolare.
LA SOSTENIBILITA’? CI VOGLIONO REGOLE CERTE E INVESTIMENTI NELLE START UP
Il mondo della plastica, che Davide Zucchelli racconta con una passione che svela un pizzico di orgoglio, ha un suo fascino: quello di trasformare i tecnopolimeri – nell’azienda di Barasso, specializzata nello stampaggio ad iniezione dei termoplastici, si usano soprattutto questi - in prodotti specifici nei quali «la soluzione del problema si sposa a qualità, disponibilità e prezzo. Quello giusto», ricorda il titolare. Un mix di ingredienti che hanno portato la Plastì ad essere un punto di riferimento per le grosse aziende che operano nei settori dell’automotive, dell’illuminotecnico, dell’elettrodomestico, della raccorderia e dello sport. Tenendo sempre presente quella sfida della sostenibilità sulla quale sta puntando l’Unione Europea. E che Zucchelli commenta così: «Sono d’accordo per quanto riguarda le regole, anche rigide, sulla riciclabilità degli oggetti per uso alimentare. Il punto però è anche un altro: la plastica non tramonterà mai quindi si dovranno trovare tecnologie sempre nuove per trasformarla e produrla con il minor impatto possibile. Infine, penso sia corretto dire che dopo il Covid le imprese si sono trovate in un Far West: sulle materie prime, in generale, si è fatta tanta speculazione». E ancora: «Nel nostro settore potrebbe essere utile intervenire con una grande regolamentazione e magari, perché no, investire in start up specializzate nel recupero dei materiali plastici. Un business che farebbe bene anche all’ambiente».
LA DROMA SPORT E I QUADRI “PLASTICI” DI ROBERTO CARULLO
E proprio guardando al mondo delle start up, Davide Zucchelli ne ha fondata una nel 2023 con il nome di Droma Sport. Ecco di cosa si tratta: «Personalizza articoli sportivi prodotti dalla Plastì, soprattutto parastinchi sui quali si possono creare le immagini dei calciatori preferiti o altri soggetti. Personalizziamo anche racchette da padel che vengono customizzate con maestria riproducendo i soggetti che ci inviano direttamente i clienti. Il nostro limite? La fantasia di chi le acquista». Un limite che non si pone però Roberto Carullo, «che usa la nostra materia prima (i granuli termoplastici) per realizzare quadri con ritratti i personaggi della Marvel Comics. Roberto, trasformando in arte un prodotto tipicamente industriale, ha conquistato l’America e il cuore di Stan Lee, già presidente e direttore editoriale della casa editrice di fumetti», conclude il titolare della Plastì. Granuli di tutti i colori che hanno dato forma anche a quel Tex che campeggia negli uffici dell’azienda di Barasso: un altro modo per dare un nuovo significato alla parola riuso.