
GreatFood Srl
commerciale@greatfood.it.
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Capannoni a mattoncini rossi, quelli dell’ex Cotonificio Candiani aperto nel 1896 a Fagnano Olona ed esempio di “fabbrica orizzontale”; il fiume Olona a due passi; tante piccole imprese a ripopolare l’area: serigrafie, tintorie, stampa 3D e alimentari. GreatFood è una di queste: un passato da start-up alle spalle, dal 2020 nei capannoni – riqualificati - dell’ex cotonificio, cinquanta dipendenti, un rapporto stretto con le istituzioni del territorio, un impegno sociale che si ravviva di anno in anno e l’obiettivo di dare vigore e lustro alla grande tradizione italiana del “mangiar bene”.
Anche il fare impresa ha i suoi ingredienti: creatività e qualità, ricerca e innovazione, manualità e cura dei particolari. Idee: quelle di Paolo Pantusa, amministratore delegato di questa realtà che ha nel catering su aerei e treni la sua ragione di vita. Meglio, la sua passione. Che si aggancia ai tre punti fondamentali sui quali si deve concentrare un imprenditore: «Dimostrare la propria vicinanza ai collaboratori (per farli crescere), creare innovazione e avvicinarsi il più possibile ad una produzione “a regola d’arte” basata tanto sulla tradizione quanto sulle nuove scoperte tecnologiche, e sperimentali, che riguardano il settore di appartenenza». In estrema sintesi, è questa la carta d’identità della GreatFood.
VELOCITA’ E SOSTENIBILITA’: QUANDO IL FOOD DIVENTA UN SERVIZIO
Anni fa amministratore in una multinazionale di catering, Pantusa è ripartito perché conosciuto nell’ambiente per la sua serietà e il suo impegno, perché capace di costruire relazioni solide (i collaboratori dell’azienda dove lavorava lo hanno seguito in questa nuova avventura) e perché il suo must è «lavorare bene in un clima sereno». La vera anima dell’azienda? «Offrire un servizio fatto con il food». A metà strada tra l’abilità artigianale e l’industria, la GreatFood lavora nel settore fresco e freschissimo con tempi serratissimi: «La velocità è una barriera di ingresso enorme nell’ambiente del catering, e ciò che facciamo ci permette di superare il fattore prezzo», racconta Paolo Pantusa. Un fattore sul quale incidono, e molto, le scelte sostenibili dell’azienda: «Riscaldiamo uffici e produzione attraverso un impianto geotermico, il raffreddamento dei macchinari avviene con l’acqua dell’Olona (che poi viene reimmessa, inalterata, nel fiume), abbiamo installato un impianto fotovoltaico da 150 kWh che copre il 30% del nostro fabbisogno produttivo, sensibilizziamo i collaboratori attraverso percorsi formativi per contenere gli scarti e coinvolgerli nel trovare le soluzioni più adatte. A breve pubblicheremo il nostro primo Bilancio di sostenibilità».
PROTAGONISTI DEL MERCATO SOLO SE CONOSCI I PUNTI DEBOLI DEI CLIENTI
Cinquantotto anni, l’AD dell’azienda dice che «con l’esperienza tutto diventa più facile, ma ti accorgi anche degli errori fatti. Nel settore alimentare le certezze non mancano – tutti mangiamo tre volte al giorno – però devi riuscire a resistere in una nicchia di mercato dove devi essere protagonista. E’ per questo che tra i nostri collaboratori specializzati in qualità contiamo due dottori e un coordinatore. La sfida è quella di rompere i processi arcaici di mercati stantii e accogliere sempre nuovi punti di vista nella produzione: tutto questo ci ha stimolato nel portare sul mercato la nostra idea di servizio lottando contro equilibri economici precari e una manodopera che è sempre difficile reperire». Essere protagonista significa non farsi cogliere in fallo: «Studio i punti deboli dei nostri clienti: alcuni si affidano alla catena del freddo, ma a livello produttivo il surgelato costa un 20% in più rispetto ai nostri prodotti. Inoltre, se da un lato si può produrre di più perché il surgelato dura nel tempo, dall’altro le imprese si devono attrezzare con stabilimenti nei quali il 30% dello spazio deve essere dedicato alla conservazione del gelo. E questo è un costo».
PRODOTTI EXECUTIVE E RETI TRA IMPRESE
Seconda classe mai: la storia della GreatFood parte da qui, perché il suo core business è legato ai welcome drink sui voli internazionali (le maggiori compagnie aeree) e sull’alta velocità su binario. Solo executive. Ma come nasce un prodotto? Ancora Pantusa: «Noi serviamo le aziende di catering che vincono le gare di appalto delle compagnie e i prodotti, tutti legati alla cucina internazionale in base anche ai sapori-trend del momento, li definiamo dopo un confronto con i clienti». Ma un’altra mossa vincente della GreatFood è la costituzione di una rete tra imprese del settore: «Un esempio calzante è il Freccia Rossa che parte da Roma e raggiunge Napoli: in questa città abbiamo costituito una società gemella, nostra partner, alla quale abbiamo affidato la produzione in loco. A breve avremo una società satellite anche a Roma».
OLTRE IL FREDDO: LA SCOMMESSA DELLA BISCOTTERIA
Pantusa non vive di soddisfazioni ma di sfide: da qui l’abbinamento dei prodotti del freddo alla produzione di biscotteria. Si tratta di «prodotti semi-artigianali che sposano una filosofia imprenditoriale: il biscotto secco, che racchiude la tradizione dolciaria italiana, è gradito e costa meno. Lo vorrei portare anche sugli aerei con un progetto al quale sto lavorando da sei mesi: la dotazione a bordo di panini freschi (tra questi e i croissant farciti ne proponiamo quarantotto tipi diversi) e biscotti. Il packaging? Deve essere biodegradabile ed è proprio per questo che stiamo investendo molto sulla confezione». In un’azienda dalla quale, ogni giorno, prendono il volo tremila prodotti diversi, le materie prime la fanno da padrone. E a raccontare «un mercato che sembra impazzito sono i rincari di caffè e cioccolato (+300%) e burro e olio, che hanno raddoppiato il costo», sottolinea l’amministratore delegato.
LA GLOBALIZZAZIONE DEL GUSTO
Una fra le soluzioni per “essere protagonisti” sta nella parola gusto e la persona sulla quale fa affidamento la GreatFood è Antonella Pitton: «E’ la nostra finestra sul mondo, perché recepisce il gusto a livello internazionale e lo fa arrivare in azienda, dove riformuliamo alcuni prodotti sulla base delle nuove tendenze». Qualche esempio: caffè e cardamomo, salmone e speck aromatizzati al caffè, cous-cous alla grande, granaglie assortite. «Perché – continua Paolo Pantusa - la globalizzazione ha conquistato anche il gusto e, rispetto al passato, ci sono accostamenti che risultano essere molto più gradevoli. Attraverso il gusto, il cliente chiede di vivere un’esperienza che passi anche da un prodotto dall’aspetto sempre nuovo».
I COLLABORATORI SONO UNA FAMIGLIA
Un’altra soluzione è agire su una manodopera che sia sempre più specializzata e flessibile: trenta senior e venti junior fanno della GreatFood «una vera famiglia». Nella quale la comunità di lavoratori provenienti dallo Skri Lanka è più che mai forte. Qui, alla voce di Pantusa si affianca quella di Francesco Valbonesi, responsabile HR dell’azienda: «E’ anche per questo che dalla nostra nascita investiamo su Piani Welfare ben definiti: lo scorso anno, per aiutare gli stranieri nella conoscenza della lingua italiana, abbiamo organizzato un corso studiato appositamente per loro, mentre per agevolarli negli spostamenti da casa abbiamo messo a disposizione un bus navetta. Inoltre, ci prendiamo cura dei loro problemi familiari: i senior, una volta raggiunta la pensione, vogliono tornare in patria mentre i giovani vogliono restare in Italia ma spesso non sanno come chiedere la cittadinanza. Allora, ci facciamo carico degli ostacoli amministrativi, li agevoliamo nelle pratiche pensionistiche, si cerca di trovare loro una casa in affitto. Se ne dovessero andare sarebbe una grave perdita per l’azienda perché vantano un’esperienza formidabile, lavorano anche il sabato e la domenica (qui non ci si ferma mai), sono molto disciplinati, comunicano fra loro e imparano l’uno dall’altro. Una fra le leve più forti per la loro integrazione è il coinvolgimento».
CIBOULETTE: TUTTO PER LE AZIENDE
Nel dialetto milanese, ma anche nella lingua francese, ciboulette è l’erba cipollina. E per un’azienda che tutto riconduce al cibo, come è la GreatFood, la parola assume un significato che dà colore e sostanza proprio a quel brand – per l’appunto “Ciboulette” – che l’azienda di Fagnano Olona ha fondato per coprire le tante richieste di banqueting ed essere ancora più vicina al territorio. Perché il suo punto di forza è proprio quello di soddisfare qualsiasi esigenza aziendale in tema di lunch box, coffee break, cene e pranzi a buffet, cocktail, eventi privati e servizio fiere. Tenendo saldi i principi di quella tradizione culinaria italiana che, fatta sempre più di qualità e innovazione, sa anche proporre incontri culturali inaspettati.