Io, parrucchiera in lockdown, ristrutturo per ripartire: alle clienti diamo coccole e sicurezza

Io, parrucchiera in lockdown, ristrutturo per ripartire: alle clienti diamo coccole e sicurezza

Donna In di Orlando Rosa

T. 0332 280786

La prima volta che Rosa Orlando ha abbassato la saracinesca del suo negozio di parrucchiera al civico 19 di via Medaglie d’Oro, a Varese, era il 7 marzo del 2020. Il virus che allora nessuno conosceva faceva paura e si provava a combatterlo (o meglio, a frenarlo) a “mani nude”: poche mascherine, pochi presidi di protezione (difficilissimi da reperire sul mercato ma anche in rete), poche certezze sulle cure e sulle modalità del contagio. «Così – racconta la professionista – ho deciso di chiudere una settimana prima della data indicata dal Governo, per rialzare la saracinesca il 18 maggio in una condizione di sicurezza totalmente differente».

L’estate, i numeri sempre più bassi, i presidi sempre più sicuri e i Dpcm che nei mesi non hanno più incluso tra le categorie soggette a chiusura i saloni di acconciatura facevano sperare che la strada fosse, se non proprio in discesa, perlomeno pianeggiante. Ma no, la zona rossa targata Mario Draghi, dal 15 marzo ha inglobato, insieme ai centri estetici, anche i parrucchieri e Rosa Orlando s’è ritrovata di nuovo a dover mettere il lucchetto alla porta, in attesa di quel cambio di colore nel quale tutti sperano ma che, probabilmente, non arriverà fino al 20 aprile.

RIPARTIRE CON SALONI RIMESSI A NUOVO
Un problema? Certo, e pure grosso, ma anche un’opportunità. Perché, così come nel primo lunghissimo lockdown, in via Medaglie d’Oro s’è cercato di guardare al bicchiere mezzo pieno: «Sento che questa sarà l’ultima chiusura, la campagna di vaccinazione avanza e si avvicina l’estate, dunque dobbiamo ripartire al meglio, con saloni rimessi a nuovo e pensati per far trovare alla cliente un clima rilassante, da coccola, proiettato alla sicurezza ma anche al benessere assoluto» dice Rosa Orlando, che sta lavorando sia sugli stili da proporre («adattiamoci ai nuovi colori moda, è in arrivo la stagione calda) che sulla struttura vera e propria: «C’è un fondo, che ho richiesto, e che mi ha dato la possibilità di scaricare il 100% delle apparecchiature tecnologiche. Perché non approfittarne? Spero siano riusciti a farlo anche i miei colleghi. C’è poi l’accesso al credito facilitato, che prevede una moratoria biennale sulla restituzione: anche in questo caso, ho fatto domande e in due settimane avevo i soldi sul conto». Una boccata di ossigeno, che per alcuni è servito a sopravvivere, per altri per anticipare le eventuali casse integrazioni alle dipendenti e per altri ancora è stato lo strumento al quale mettere mano alle pareti o alla strumentazione del negozio, per offrire alle clienti e ai clienti un rientro “performante”, di altissima qualità.

MAI SMETTERE DI GIOCARE AL RIALZO
Perché, Rosa Orlando ne è convinta, in questo mestiere un po’ come in tutti, non bisogna mai smettere di giocare al rialzo. «È probabile che ancora per qualche mese, dopo le riaperture, non lavoreremo come prima, ma riprenderemo: quali altre attività avranno un’opportunità simile? Per questo ho approfittato della chiusura per ristrutturare, puntando sulla tecnologia, in particolare dei lavateste, che in alcuni casi sono in grado di trasformarsi in veri e propri letti».

La titolare di Donna In pensa positivo, guarda il lato buono di un momento difficile, «che ci ha resi tutti fragili, noi ma anche le clienti, che quando entrano in negozio vogliono trovare una luce che si contrapponga al buio che c’è fuori». E allora è d’obbligo fare di tutto per accenderla quella luce, «presentandosi con il sorriso, in un clima sereno, scandito da coccole e serenità, dalla tecnologia e da un servizio sempre più puntuale, favorito dal distanziamento e dal contingentamento degli ingressi».

Un “presidio del benessere”: così Rosa definisce la sua attività e quella di molti colleghi che oggi sono costretti a guardare con amarezza a spazi vuoti, silenziosi, senza phon, chiacchiere e sorrisi. «Quando riapriremo troveremo probabilmente clienti ancora disorientate e dovremo accoglierle con atteggiamento positivo e grande preparazione. Dovremo ripartire positive e cariche e fare tutto ciò che serve: i nostri sono luoghi sicuri e lo possiamo dimostrare, non ci si ammala dal parrucchiere perché vengono prese tutte le misure necessarie per assicurare alle clienti un momento di serenità e benessere totale».

ALL'INIZIO NON MI SENTIVO SICURA
Rosa Orlando opera in via Medagli d’Oro da 26 anni e, oggi, lo fa insieme a una collaboratrice alla quale, sin dall’inizio, ha cercato di assicurare un lavoro sicuro e protetto, come è giusto che sia. «E’ stato così sin dall’inizio, quando c’è stato il passaggio dalla Cina a Lodi: in quel momento mi sono preoccupata moltissimo, sentivo di non avere le giuste protezioni per non ammalarmi e non mettere a rischio i clienti. E così ho chiuso prima che lo disponesse il Governo». Il primo lockdown è stato lungo, quasi infinito a guardarlo con gli occhi di chi non è abituato al “non fare”: «E infatti non mi sono fermata, ho riempito il garage di casa con tutto ciò che ho potuto acquistare in rete per assicurarmi una riapertura sicura: guanti usa e getta, visiere, mascherine, camici, salviette, copri scarpe e plexiglass. Volevo sentirmi pronta, ed essere sicura della protezione nostra e delle clienti. Su questo non si transige».

Così è stato: a maggio sul pavimento c’erano le indicazioni direzionali, il distanziamento, le barriere in plexiglass, le precauzioni continue, come il pranzo e il caffè a turnazione. «Abbiamo fatto bene, sia a munirci di materiale, successivamente rivelatosi più difficile da recuperare e più caro, sia a fare di tutto per assicurare protezione per noi e le clienti, che hanno capito e apprezzato».

E ora si guarda avanti. Perché, Rosa Orlando lo ribadisce, questa sarà l’ultima chiusura: poi il lavoro tornerà, e bisognerà essere pronti, competitivi, sorridenti, professionali e sicuri. Sempre.

(le foto di questa pagina non sono del negozio Donna In che in questo momento è in ristrutturazione)