
Gelateria Buosi
info@buosigelato.it
Gelateria Buosi
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Secondo dati Iri – Growth Delivered, società leader nelle ricerche di mercato, in questi ultimi anni il ruolo della marca per i consumatori è diventato sempre più forte. La valutazione “molto/estremamente” è passata dal 37% del 2018, al 39% del 2019 e al 40% del 2020. E a crescere è anche l’attitudine del consumatore a sperimentare nuovi prodotti/servizi: è disposto a farlo l’85% dei consumatori italiani. Gli uomini sono l’81%, mentre le donne raggiungono l’89%. L’85%, se spacchettato per fasce di età, vede in prima posizione i consumatori dai 15 ai 24 anni seguiti da quelli tra i 25 e i 34 (a pari merito con i 35-49) e, a ruota, il gruppo tra i 50 e i 65.
Il prodotto, però, deve abbinare l’innovazione all’affidabilità. Deve raccontare una storia, portarsela sulle spalle, comunicare valori e genuinità del lavoro. Il prodotto diventa marca, o logo, e supera i confini. «Negli ultimi venti, venticinque anni l’attenzione nei confronti della qualità dei prodotti è cresciuta – commenta Marco Buosi dell’omonima gelateria in via Veratti a Varese – e questo è un metro di misura importante per chiunque voglia tenersi stretti i propri clienti e conquistarne di nuovi».
IL GELATO E’ UN CONDENSATO DI FELICITA’
Marco Buosi apprezza la chiarezza ed è anche per questo che ha deciso di accogliere i clienti con un cartello che dice tutto: il gelato è un condensato di felicità. Una sintesi di cremosa bontà appoggiata su un cono. Ed è, Marco Buosi, un angolo di storia che tutti conoscono e che nasce da lontano. Dal nonno e da papà Ermes, che tra gli anni Cinquanta e Sessanta aprono una loro attività, una latteria alimentare, dove Marco si ritrova respirando l’aroma del caffè e il profumo della stecca di vaniglia. A quattordici anni girovaga già tra bancone e tavolini a servire i clienti, e di quello resta una fotografia dove il bianco della divisa da gelataio si sposta al bianco goloso del Fiordilatte.
LA FILOSOFIA DEI SAPORI: SOLO CIO’ CHE DONA MADRE NATURA
Non a caso Marco dice di avere una «propria filosofia del gelato», che è più semplice di quanto si possa pensare: conservare tutti i sapori che si trovano in Natura. I sapori veri, di quando la menta sa di foglia di menta ed ha il colore di un verde profondo. Dunque, entrando da Buosi si entra in una “fabbrica di gelato” che, in parte, richiama quella “Fabbrica di cioccolato” dove le ricette risultano sempre da lunghe ricerche. Dove nulla è lasciato al caso e lo stordimento dei sensi è il meritato premio per chi cerca la verità del gusto.
TRA GLOBALE E LOCALE: IL GIRO DEL MONDO IN 36 GUSTI
Ecco perché nella verdura questo imprenditore ci vede subito un centrifugato. E dalla frutta non può che nascere un sorbetto. Magari con le fragole Italia e la giusta dose d’acqua: niente di più. Il condensato, in fondo, è anche un’espressione di ciò che è essenziale: niente additivi, nulla di chimico, banditi gli idrogenati e i mono e digliceridi degli acidi grassi. Tutto raccolto da boschi, orti e campi: dalla nocciola Igp delle langhe al pistacchio di Bronte, dalla mandorla di Noto alle uova della gallina bianca livornese di Paolo Parisi fino al cacao belga (Callebaut) e francese. La polvere di liquirizia, di marca Amarelli, è rigorosamente calabra.
Tra globale e locale, il gelato di Marco Buosi promette un giro del mondo tra le pesche di Monate, i Brutti e Buoni, il latte e la panna dalla Centrale di Varese e, dal Giappone, sesamo e The Verde Matcha. I gusti sono ottanta, ma nel banco frigo ce ne stanno solo 36: «Ora non invento più nulla – commenta Marco – perché ai gusti ci si affeziona e ciascun cliente cerca sempre il suo».
DALLE MACCHINE AL PACKAGING VINCE LA SOSTENIBILITA’
Il segreto sta anche nell’impegno rivolto alla sostenibilità perché le macchine del gelato sono a “zero sprechi”: vengono raffreddate con un sistema a circuito chiuso dell’acqua che, poi, viene scaldata per il consumo quotidiano e produce energia per l’impianto di climatizzazione. L’energia proviene esclusivamente da fonti alternative pulite e tutto il packaging della Gelateria Buosi è biocompostabile al 100%. La produzione di rifiuti si è ridotta del 90%.
E la cremosità? Naturali anche gli addensanti. Perché alla Gelateria Buosi – aperta nel 2008 con la socia Juanita - si lavora sulla tecnica. E all’età di quarantasette anni Marco Buosi sfodera un entusiasmo che nasce dalla soddisfazione di un complimento semplice: «Che buono, il suo gelato!». Basta poco per essere felici.