Mario Baglio, l'imprenditore "green" dal cuore grande che dice grazie alla Brexit

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Mario Baglio

Mario Baglio, fondatore dell’omonima impresa di trasporti, mostra il planning in video chiamata: primo carico a Como, poi Vicenza e Verona, consegna a Berlino e in Olanda: “Siamo solo a lunedì: i clienti da servire sono circa ventitré, ma gli spostamenti sono il doppio”.
Tredici furgoni (il più piccolo è un incrocio con un minibus e porta duecento chili; gli altri si aggirano su una portata di dodici quintali) che attraversano la penisola per poi raggiungere il mondo: Finlandia, Atene, Portogallo. Servizio “all inclusive” anche grazie alla Brexit: “In un massimo di 48 ore ci incarichiamo del trasporto, delle pratiche doganali e della consegna diretta ai negozi. Anche per l’import/export dall’Inghilterra”.

YOUR BUSINESS, OUR CARE: PER UNA SOSTENIBILITA’ ECONOMICA E AMBIENTALE
Un carico di capi d’alta moda per Armani, Zegna, Max Mara, Cavalli – è questo il core business dell’azienda che, dalla sua nascita nel 2006, si specializza nel fashion - all’insegna di uno slogan che è garanzia di qualità: “Your business, our care”. Dice Baglio, “ci prendiamo cura di quello che fanno gli altri mantenendo quell’equilibrio, difficile, tra qualità e sostenibilità economica”. Ma la cura va anche all’ambiente, perché tra i progetti a media scadenza c’è quello di sostituire la flotta con mezzi ibridi o elettrici su tratte brevi non superiori ai 150 chilometri: Milano, Como, Varese e Lugano. Una questione di sopravvivenza che, ad oggi, Mario Baglio soddisfa con l’acquisto di mezzi dotati motori di nuova generazione a basso impatto ambientale, anche se diesel: “I consumi sono inferiori del 20-30%, le tratte si fanno più comode, si abbassano rumori e vibrazioni. I miei autisti mi dicono che con questi furgoni è come se andassero in vacanza”.

DOPO TRENTA GIORNI DI NUOVO SULLE STRADE: L’AZIENDA CRESCE DEL 240%
Non trattiene i lucciconi, l’imprenditore, quando pensa alle dimostrazioni di solidarietà dei suoi collaboratori: “Ripenso spesso a quell’immagine drammatica di quando, il 14 marzo, ho dovuto fermare i mezzi e dodici persone alle quali pagare lo stipendio. Allora dissi ai ragazzi di stringere i denti e loro lo hanno fatto chiedendo che non gli venissero pagate le trasferte - le hanno lasciate in azienda per poter ricominciare – e proponendo un taglio al salario”. Ma trenta giorni dopo l’azienda entra nel business dei prodotti sanitari perché due soli clienti, quelli legati alla moda, non bastano. A maggior ragione se uno di questi rappresenta il 90% di fatturato. La pandemia porta a contatti nuovi: “La perdita sul cliente di punta è stata del 25%, ma le new entry ci hanno permesso una crescita del 240%”, incalza Mario Baglio.

UN PIENO DI UMANITA’ E ORGOGLIO
Con il pieno di gasolio e umanità questo imprenditore di Gerenzano si commuove, ancora, quando pensa a quello che è: non solo un costruttore di reti commerciali ma anche di relazioni umane e storie che fanno stare bene. Storie anche di riscatto sociale: il dipendente che, grazie al lavoro in azienda, acquista la sua prima auto e dice a Mario che il primo a doverci salire è lui, oppure il collaboratore che si può permettere un appartamento in affitto. E se lo sceglie portandosi il suo titolare. Poi c’è il figlio Francesco, che proprio questa estate ha dato il via ad uno stage extracurriculare in azienda: “E’ una grande soddisfazione – commenta Baglio – perché Francesco è orgoglioso di dire ai suoi compagni di scuola di poter lavorare nell’azienda di famiglia”. Per ora si occuperà di gestire i movimenti dei mezzi, della programmazione e della rendicontazione. Ma all’ordine del giorno del suo stage c’è anche l’aggiornamento del sito aziendale e della pagina LinkedIn.

UN’IMPRESA “ALL EXCLUSIVE”
Azienda “all exclusive”, la Mario Baglio, perché accanto alla moda c’è anche una piccola fetta di fatturato legata al trasporto di opere d’arte. D’altronde, l’imprenditore deve sempre fare una scelta di campo. E Baglio si è trovato alle strette quando, da padroncino, nei primi anni Duemila gli si guasta il furgone e non si può permettere la riparazione. “Indebitato fino al collo – racconta Baglio – inizio la collaborazione con un collega che conosco in un autogrill tedesco: dal 2006 premo sull’acceleratore, nel 2010 assumo il mio primo autista per poi tenere una media di due, tre assunzioni all’anno. Oggi, conto anche trenta collaboratori esterni e tutti i furgoni viaggiano in assoluta sicurezza: con un sistema di vigilanza satellitare H24 collegato ad una sala operativa che protegge, inoltre, dai sistemi di disturbo delle frequenze”.

Mario Baglio, l'imprenditore "green" dal cuore grande