Meccanica Besnatese Srl
fsevergnini@meccanicabesnatese.com
Meccanica Besnatese Srl
fsevergnini@meccanicabesnatese.com
«Lo so, si parla tanto di sostenibilità ed è un tema sul quale anche la Meccanica Besnatese si concentra da anni. Ciò che interessa però a tutti i clienti non è tanto la sostenibilità ma quanto costa un prodotto. Che se poi è anche sostenibile, ben venga. La nostra ricerca continua: da pochi giorni abbiamo comunicato sulle nostre pagine social un “esercizio sostenibile” che ha dato i suoi frutti. Di esercizio si tratta perché siamo partiti da un’esigenza: capire come avremmo potuto gestire una nuova commessa ad impatto zero senza emissioni di anidride carbonica. Obiettivo raggiunto con l’uso esclusivo di energia “verde”». Così dice Fabrizio Severgnini, titolare della Meccanica Besnatese (terza generazione in azienda) e conosciuto per la sua franchezza e la capacità di leggere il futuro imprenditoriale con piglio concreto. Tradotto: «Spendere meno, spendere meglio».
DECOLLA IL PROGETTO ECO-FRIENDLY: RISPARMIATI 502 KG DI ANIDRIDE CARBONICA
Da qui si parte e lì si deve arrivare, perché ciò che conta è fare le scelte giuste e rispondere alla domanda delle domande: «E’ possibile realizzare un prodotto ad impatto ambientale zero?». Marco Omarini, ingegnere meccanico di ventisei anni laureato al Politecnico di Milano, alla Meccanica Besnatese lavora nel reparto progettazione delle tavole lineari, speciali e girevoli per il mondo dell’automazione. Il progetto “Eco-friendly” dell’azienda ha preso il via da qui: come gestire una piccola serie di tavole lineari in alluminio puntando al maggior risparmio senza incidere sulla qualità del prodotto. Lo racconta il giovane ingegnere: «A livello ambientale le fasi più impattanti sono le lavorazioni della materia prima e i trasporti su gomma. Per quest’ultimo aspetto utilizziamo la nostra macchina aziendale ibrida plug-in: 45 Km con una ricarica. Le colonnine sono direttamente collegate all’impianto fotovoltaico, che ci avvantaggia anche per le fasi produttive interne». Impianto fotovoltaico di 200 KWh che funziona ormai da un anno e che Fabrizio Severgnini vuole potenziare: «Durante l’arco della giornata non tutti i pannelli sono esposti perfettamente al sole e il punto più alto della parabola di esposizione si ha tra le ore 12 e le 13. In questo settore l’evoluzione è continua, e appena i prezzi lo permetteranno farò il passo successivo: acquistare le batterie di accumulo».
Aggiunge, Marco Omarini: «Per lavorare le tre tavole abbiamo utilizzato 658 KWh di energia con un risparmio di 493,4 Kg di CO2. Sul trasporto, invece, abbiamo coperto una distanza di 62 Km con un risparmio, rispetto ad un motore diesel, di 9,3 Kg di CO2. Escludendo la fabbricazione della materia prima, quella del pomello di regolazione e il trattamento di anodizzazione superficiale delle tavole, il risparmio totale è stato di 502,7 Kg di CO2».
PRONTI A CAMBIARE: DAL PIANO 4.0 ALLA TRANSIZIONE 5.0
La sostenibilità, nel frattempo, è il tema caldo di un futuro che si gioca già oggi. Ancora il titolare: «Dovremo capire come si potrà muovere il mercato nei prossimi anni, ma nel frattempo alla Meccanica Besnatese si mantiene fede all’impegno di una vita: passare dalla teoria alla pratica. Dobbiamo cercare di essere concorrenziali ma anche sostenibili. Per ora, però, la sostenibilità non rappresenta un punto di forza nelle relazioni contrattuali tra imprese e clienti. Ciò che fa la differenza, anche nella nostra quotidianità, è il programma gestionale che raccoglie e analizza i dati prodotti dalle macchine Industria 4.0 e dall’impianto fotovoltaico. E’ attraverso i numeri che si pianifica il domani di un’azienda ed è proprio attraverso quelli che siamo riusciti nel progetto “Eco-friendly”: un primo passo che, visti i risultati positivi, ci incoraggia a continuare e ad osare su commesse più grosse e articolate. In questo ci potrà aiutare anche Transizione 5.0». Che si lega alla parola magica che attraversa la storia delle piccole e medie imprese: cambiamento. Per ora si è ancora agli inizi, ma ci sono sia la voglia che i mezzi per passare a quella rivoluzione definita “umanocentrica” e che sarà in grado di soddisfare appieno le esigenze di Severgnini: «Aumentare la qualità dei prodotti, diminuirne il costo e ridurre i tempi di consegna. Con la consapevolezza, però, che non è vero che i macchinari di ultima generazione consumano meno. Però, sono automatizzati e più performanti (una volta lavoravo un pezzo in dieci ore; ora lo faccio in una) e quindi la produzione aumenta e i costi sono inferiori. Se tutto andrà secondo i piani acquisteremo un centro di lavoro italiano 5.0 che per una piccola e media impresa come la mia è fuori target, ma potrà aiutarmi a realizzare un’idea: concentrarmi su una produzione sempre più diversificata di piccole serie. Non più centinaia di pezzi, ma decine sempre diversi».
I VANTAGGI DELLA “FABBRICA INTELLIGENTE”
La rincorsa è stata presa, e Fabrizio Severgnini si sta avvicinando a quella “fabbrica intelligente” che è «un’occasione di “non spreco” energetico. Le macchine di oggi sono programmate per usare quello che serve e quello che viene chiesto per realizzare la commessa. Poi, entra in funzione lo stand by: è la logica dello “start and stop” delle auto. Un sistema efficiente che dà sicurezza e che, negli anni, porterà anche ad un nuovo rapporto con i clienti: negli anni, mi auguro entro il 2026, vorrei assicurare loro uno sconto del 10% o del 20% sul prezzo finale». I numeri contano: da gennaio 2024 ad oggi la Meccanica Besnatese è riuscita a risparmiare 28 tonnellate di CO2. Conclude, Fabrizio Severgnini: «Significa aver evitato le stesse emissioni di 19 voli di lungo raggio, 138.593 Km in auto, l’abbattimento di 2.221 alberi e 8 milioni 750mila ricariche del cellulare».