Silvana Frattini: «Il lavoro mi diverte, ma essere donna non è facile»

Silvana Frattini: «Il lavoro mi diverte, ma essere donna non è facile»

Gismal Srl

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Silvana Frattini e la Gismal Srl sono un tutt’uno: testa e pancia. Lo è da quel 1992, quando in azienda, fondata nel 1982, ci entra come segretaria dopo un diploma in Agraria e alcune esperienze in uno studio da commercialista. Per lei, donna dalle forti convinzioni - «decido spesso con la pancia e non con la testa» - e determinata a tal punto da farsi strada in un mondo, quello della meccanica, dominato dagli uomini, arrivare alla Gismal Srl ha rappresentato un cambio vita: «Poco dopo il diploma, ho lavorato al Piano di ipofertilità bovina e alle cinque della mattina dovevo già essere in stalla: quando mia figlia ha iniziato a chiamare sua nonna con la parola “mamma” ho pensato fosse giunto il momento di percorrere un’altra strada». Per inciso, quella della micro-minuteria metallica. Dove quel “micro” rasenta l’invisibile: senza una lente di ingrandimento, che tutti i dipendenti dell’azienda si portano al collo, è impossibile notare quel foro passante da 0,3 millimetri che Silvana Frattini ci mostra in occasione di questa intervista: «E’ il particolare di un particolare: fino a poco tempo fa, ne producevamo 240mila al mese per il mercato polacco». Un esempio tra i tanti, micro, prodotti che hanno lo spessore di uno spillo. Compresi gli inserti per gli impianti in ortodonzia realizzati in vetroresina.

COME UNA DONNA PUO’ CAMBIARE UN’IMPRESA
Silvana Frattini usa il termine “segretaria” con grande semplicità, come fosse il contenitore di mille esperienze, fatiche e lotte. In realtà, dal 2002 è lei la titolare – insieme a Luca Busatta, responsabile della produzione – di quest’impresa che, nelle sue parole, «ho voluto ribaltare, trasformare e rinnovare». Partendo da un punto fermo della sua vita di tutti i giorni: «Sono una donna, qualche ostacolo l’ho incontrato, ma non mi sono mai arresa». Il primo, vero, cambiamento dell’azienda parte da qui: «Da donna, ho fatto un passo alla volta. La prima innovazione è stata quella di portare l’azienda alle Fiere di settore. La seconda: calcolare le quotazioni dei pezzi. Si pensava non fossi capace, invece confrontandomi con la produzione tengo alta l’eccellenza di questa nostra realtà: non cedo alla guerra dei prezzi, perché voglio che l’azienda rimanga competitiva assicurandosi i giusti margini. Poi, ho introdotto la Certificazione di qualità ISO 9001:2015 che interessa le lavorazioni, la rintracciabilità dei materiali utilizzati, i fornitori, la sicurezza nell’ambiente di lavoro e la manutenzione del parco macchine. Ogni aspetto della gestione aziendale è sottoposto a rigidi controlli e verifiche. Infine, ho puntato sui trattamenti esterni – termici, di doratura e di argentatura - dei prodotti».


TUTTA LA FORZA DEI TORNI A CAMME
In questa azienda, le competenze e le professionalità si alleano a quel parco macchine che è in grado di sprigionare forza tecnologica. Ancora la titolare: «Qui, ogni giorno, si mettono in moto quarantadue torni automatici a camme (conosciuti con il termine tecnico di décolletage svizzero) e otto Cnc. Ma i primi, anche se lavorano con difficoltà quei materiali che generano matasse di trucioli particolarmente consistenti, producono il doppio rispetto ai secondi. Sui torni a camme possiamo realizzare serie da 20mila a due milioni di pezzi, mentre sui Cnc da cinquanta a 15mila pezzi. In ottone, acciaio, ferro, bronzo, alluminio, ecoclal per i settori dell’elettronica, dell’occhialeria, dell’automotive, del vending, dell’Oil&Gas, della taratura e misurazione, dell’air e della termoidraulica». Il vero problema? «Penso sia comune a molte imprese: non troviamo giovani tornisti. Per formarne uno ci vogliono almeno tre anni e, poi, accade che se ne vada in Svizzera. Comunque, c’è un concetto chiave che spesso sfugge alle nuove generazioni: se vuoi fare questo lavoro, prima impari la meccanica e poi passi ai Cnc».

I DISEQUILIBRI DOPO IL COVID, MA LA NICCHIA RESISTE
Voglia di mettersi in gioco? «Questa la dobbiamo anche ai nostri clienti, perché i loro cambiamenti sono diventati anche i nostri». Soprattutto dopo la pandemia da Covid: «Prima di quel fattaccio eravamo in quattordici; oggi siamo in nove con un’età media che si aggira sui trenta. E da lì è cambiato tutto: gli equilibri e la tenuta dei mercati, la tipologia delle commesse, i numeri dei pezzi ordinati (sempre meno), la programmazione del lavoro che non va oltre il mese, la difficoltà di portarsi a casa nuovi ordini su nuove quotazioni. Poi, l’incertezza di questo mondo frena la nostra voglia di assumere. La nostra forza sta nella nicchia, dove ci vogliono precisione e pazienza. In tutti questi anni non ho mai vacillato, ma ora che ho compiuto i sessantacinque anni inizio ad avvertire un poco di stanchezza».

NESSUN EREDE IN AZIENDA: ALLA RICERCA DI UN ALTER EGO
La Gismal Srl, come altre realtà del territorio, si trova ad un guado: eredi che vogliano entrare in azienda non ce ne sono e, per ora, nessun collaboratore ha l’intenzione di compiere il grande salto da dipendente ad imprenditore. Però, «qui si è come in famiglia e ci si sente squadra perché tutti lavoriamo per lo stesso obiettivo. Per me, i collaboratori sono come figli e spero tanto di aver trasmesso loro tutto ciò che mi appassiona di questo lavoro: il prodotto finale, le sue lavorazioni, il confronto con i clienti. Ma, soprattutto, l’interazione continua che si genera tra uffici e produzione: è questo il clima aziendale che ho sempre sognato. Ed è questo che si respira. Ma per dare un futuro a questa azienda dovrò formare un mio alter ego: visione e controllo a trecentosessanta gradi».

MI SONO DIVERTITA TANTISSIMO
Dopo più di trent’anni passati alla Gismal Srl, è più che accettabile che Silvana Frattini avverta la tensione non tanto del tempo che passa, quanto della frenesia che quotidianamente coinvolge i ritmi lavorativi. Eppure, ogni giorno è qui perché, come dice lei stessa, «mi sono divertita tantissimo. Questo è un mio must: in ogni lavoro si può, si deve, trovare quel qualcosa che diverte. Quella motivazione che ti fa alzare tutte le mattine dal letto e ti fa arrivare dritta al lavoro. Con la voglia di fare, e di scoprire in ciò che fai, sempre qualcosa di nuovo».

Il lavoro mi diverta, ma essere donna non è facile