Una bella storia di rinascita. Lui ha salvato le opere di Bansky, uno dei più iconici artisti contemporanei, dalle bombe della Russia in un luogo a pochi chilometri da Kiev. L’obiettivo futuro è di collocare tutto in un museo. Alessandro Cini è il fondatore di Restauroearte (Rea), realtà di Pavia che opera nel campo della manutenzione, della conservazione e del restauro dei beni. Anche lui era a Lipsia, a inizio novembre, nella fiera Denkmal 2024, evento biennale che rappresenta l'unico salone del settore del restauro architettonico in Germania. Con lui altre due realtà lombarde accompagnate da Matteo Campari, export specialist di Artser, interprete e mediatore.
Cini è tornato entusiasta, tanto da scrivere subito sui social la sua impressione positiva. Del resto, la Germania investe tantissimo sulla preservazione della cultura, e si vede.
«La nostra esperienza al Denkmal 2024 è stata incredibile, una delle fiere più importanti per quanto riguarda il restauro che unisce non solo esperti del settore, ma anche appassionati da tutto il mondo. Tre giorni di incontri, scambi d'idee, progetti e tanto altro. Il bello di questi eventi è appunto l'incontro fra le differenti culture e visioni di ogni forma e sfaccettatura, unendo l'innovazione e la tradizione, noi siamo riusciti a mostrare le nostre competenze in ambito di restauro, concentrandoci il particolar modo sul made in Italy e sul nostro metodo. L'idea è sempre quella di unire sempre più le differenti culture, provenienti da tutto il mondo, per arricchire il bagaglio di informazione grazie sempre allo scambio reciproco».
Cini parla di sé, e della realtà che ha costruito. «Mi sono affidato ad Artser, per questa fiera – spiega – per far conoscere la mia azienda che si occupa di restauri artistici e architettonici da quasi vent’anni. Quella di Lipsia è la manifestazione a tema restauro per me più significativa a livello europeo. Anche due anni fa ero lì. Ho portato a casa molteplici contatti, possibili clienti da sviluppare di livello internazionale: Marocco, università tedesche, Repubblica Ceca. Tutti dialoghi possibili. Matteo Campari sa il tedesco, è un grande professionista, serio entusiasta e professionale».
Restauroearte si occupa della rimessa a nuovo di opere non mobili: affreschi, decorazioni, stucchi. Insomma, di ciò che è vincolato ad una parete. L’epicentro è per forza di cose la Lombardia, ma non mancano esperienze a Londra e in Cina. E poi la street art, l’ultimo settore aggiunto. Loro erano in Ucraina durante il periodo più acceso del conflitto, a proteggere i lavori di Bansky.
«Una storia – prosegue il titolare – capitata quasi per caso: ero in Ucraina per fare il mio lavoro in un paesino, Borodyanka, dove lui ha realizzato due murales importanti, “Davide e Golia” e “Ginnasta”, due pezzi belli che rappresentano la storia della guerra. La comunità chiedeva un intervento per mettere in sicurezza i supporti sulle quali erano state realizzate le opere. Trovo sia stato momento stupendo di volontariato puro: la comunità in un paese distrutto dal conflitto non aveva le risorse per questi lavori. Quindi abbiamo staccato le opere e un museo accoglierà tutti, quando finalmente scoppierà la pace».