Primo Dpcm dell'era Draghi: un'Italia a colori contro il Covid. Cosa cambia per le imprese?

Primo Dpcm dell'era Draghi: un'Italia a colori contro il Covid. Cosa cambia per le imprese?

Il nuovo Dpcm, il primo dell’era-Draghi, ridefinisce l’Italia “a colori” che fronteggia l’avanzata della nuova ondata della pandemia. Le misure di contenimento del contagio da Coronavirus entreranno in vigore da sabato 6 marzo, fino a martedì 6 aprile 2021 (subito dopo Pasqua), confermando, fino al 27 marzo, il divieto già in vigore di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, con l’eccezione degli spostamenti dovuti a motivi di lavoro, salute o necessità. Rimane in vigore anche il coprifuoco dalle 22 alle 5: potrà essere ridotto solo in zona bianca.

IL RIFERIMENTO RIMANE IL PROTOCOLLO DI SICUREZZA
Viene, appunto, confermato anche lo schema delle quattro zone: rosse, arancioni, gialle e bianche a seconda della situazione epidemiologica rilevata settimanalmente dalla cabina di regia tra ministero, regioni e Istituto Superiore di Sanità.

Confermato, per tutte le attività produttive industriali e commerciali, il necessario rispetto del protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro sottoscritto il 24 aprile 2020 fra il Governo e le parti sociali, nonché degli specifici protocolli relativi ai cantieri e ai trasporti e logistica.

Rimangono valide anche le raccomandazioni, per i datori di lavoro privati, di differenziare l’orario di ingresso del personale e di utilizzare la modalità di lavoro agile.

CADE IL DIVIETO DI ASPORTO DOPO LE 18 (BAR ESCLUSI)
Tra le novità contenute nel Dpcm, pur permanendo l’obbligo sull'intero territorio nazionale di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie e di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all'aperto, decade l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione quando, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantito in modo continuativo l’isolamento da persone non conviventi.

In tutte le zone viene eliminato il divieto di asporto dopo le ore 18 per gli esercizi di commercio al dettaglio di bevande da non consumarsi sul posto (come le enoteche), mentre rimane attivo per i bar. Nelle zone rosse, invece, viene introdotta un’ulteriore restrizione per i servizi alla persona, come parrucchieri, barbieri e centri estetici, che dovranno restare chiusi.

Novità anche per le scuole: saranno tutte chiuse in zona rossa, compresi i cicli dell’infanzia e delle elementari. In caso di zona arancione rinforzata, scuole chiuse e didattica a distanza al 100%, ma asili nido e sezioni primavera aperti. In zona gialla e arancione invece la didattica è in presenza per gli alunni dell'infanzia, delle elementari e delle medie, mentre per quelli delle superiori è prevista la didattica in presenza almeno al 50% e fino ad un massimo del 75%.

TEATRI E CINEMA: DAL 27 MARZO APERTURE IN SICUREZZA
Nelle zone gialle si conferma la possibilità per i musei di aprire nei giorni infrasettimanali, garantendo un afflusso controllato, mentre dal 27 marzo, sempre nelle zone gialle, è prevista l’apertura anche il sabato e nei giorni festivi. Sempre dal 27 marzo, nelle zone gialle si prevede la possibilità di riaprire teatri e cinema, con posti a sedere preassegnati, nel rispetto delle norme di distanziamento. La capienza non potrà superare il 25% di quella massima, fino a 400 spettatori all’aperto e 200 al chiuso per ogni sala.

Restano chiusi invece, nelle zone gialle, arancioni e rosse, le palestre, le piscine e gli impianti sciistici. Nelle aree in zona bianca (sono quelle in cui si verifica un’incidenza settimanale dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti) si prevede la cessazione delle misure restrittive previste per la zona gialla, pur continuando ad applicarsi le misure anti-contagio generali (come l’obbligo di indossare la mascherina e quello di mantenere le distanze interpersonali) e i protocolli di settore, mentre restano sospesi gli eventi che comportano assembramenti (fiere, congressi, discoteche e pubblico negli stadi).