Le Pmi italiane pagano l’elettricità il 44,6% in più rispetto alla Ue: un duro colpo alla competitività

Le Pmi italiane pagano l’elettricità il 44,6% in più rispetto alla Ue: un duro colpo alla competitività

L’Italia è maglia nera in Europa per quanto riguarda i prezzi di gas ed energia elettrica: nel nostro Paese, una piccola impresa paga l’elettricità il 44,6% in più rispetto la media europea, il 58% in più rispetto alle imprese spagnole e il 105,8% rispetto a quelle francesi. Se guardiamo all’andamento annuale, l’elettricità per le realtà più piccole supera l’aumento dell’87%.

ITALIA HUB EUROPEO DEL GAS: PUNTIAMO SULL’ALGERIA
Per affrontare, e possibilmente lascarsi alle spalle, il gap che riduce la competitività delle Pmi il governo italiano punta a trasformare la nostra nazione in un ”hub europeo del gas”, cioè un polo per la distribuzione del combustibile verso l’Europa settentrionale dove si trovano i Paesi maggiormente energivori. A spingere in questa direzione sono gli accordi siglati poco tempo fa dall’Italia con l’Algeria, Paese che dopo la guerra tra Russia e Ucraina è diventato nostro primo fornitore di gas naturale.

SERVE GAS A BUON PREZZO: A RISCHIO LA COMPETITIVITA’ DELLE PMI
Lo dicono i dati: la copertura del fabbisogno energetico italiano attraverso il più grande Stato del continente africano è passata dal 22% al 40%. Che di gas ce ne sia un gran bisogno, è ormai fatto consolidato. Ma gas a buon prezzo, che garantisca alle piccole e medie imprese italiane di uscire dalla spirale recessiva nella quale sono entrate. Secondo le analisi di Confartigianato, nel 2022 il costo del gas per le Pmi è cresciuto di 5,9 miliardi di euro, mentre quello dell’elettricità di 18 miliardi. Una semplice addizione aiuta a capire la vastità del problema: per gli imprenditori della piccola impresa, il caro-bollette vale 23,9 miliardi di euro con un incremento che pesa per il 6,1% del valore aggiunto creato dalle imprese fino a 49 addetti.

INFLAZIONE ENERGETICA: SEMPRE MEGLIO STATI UNITI, FRANCIA E GERMANIA
Ad oggi, lo stress sui costi e il divario competitivo per le Pmi italiane non sono ancora stati risolti. Basta dare un’occhiata ai prezzi al consumo dell’energia nel mese di dicembre 2022 per rendersene conto: sono saliti del 65,1% contro il 25,7% dell’Eurozona. Inoltre, mentre negli Stati Uniti l’inflazione energetica si è bloccata al 7,3%, l’Italia occupa il primo posto in Europa con un tasso che, sempre a dicembre 2022, ha raggiunto il 165,4%. La consolazione c’è, seppur magra: a novembre la crescita era stata del 174,8% e ancora peggio faceva ottobre con un +199%. Purtroppo, anche in questo caso il gap tra Pmi italiane ed europee non lascia scampo: la media degli aumenti in Ue è del 32,3%, in Germania non supera il 27% e in Francia, addirittura, la crescita si è fermata al 7,3%.