Attualmente ci troviamo di fronte a una situazione costellata da improvvisi cambiamenti in tutti gli aspetti della nostra vita, e il mondo del lavoro non è un'eccezione. La pandemia di Covid-19, le guerre e il crescente cambiamento climatico hanno dimostrato che le situazioni possono evolvere rapidamente e spesso in modo imprevedibile. Questi mutamenti possono causare danni significativi alle aziende che non sono preparate ad affrontarli.
Per far fronte a tali avvenimenti e ottenere un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti, le aziende devono abbracciare un approccio agile, adattandosi rapidamente a qualsiasi nuova circostanza che si presenti.
Ma come può un imprenditore imparare ad adottare un atteggiamento dinamico e rendere “agile” la propria impresa?
Ne abbiamo parlato con Michela Manini, docente senior al Dipartimento tecnologie innovative Suspsi e agilista con oltre dieci anni di esperienza nella gestione di progetti trasformativi attraverso l'uso di metodologie agili.
UN’AZIENDA DINAMICA E ALL’AVANGUARDIA
«Definire un’azienda dinamica e innovativa comporta un esercizio molto complesso. Le variabili da considerare sono molteplici e tutte potrebbero essere considerate imprescindibili a seconda del momento di osservazione. Dalla apertura al coinvolgimento, passando dalla collaborazione e dalla comunicazione fra persone e team fino all’adozione di soluzioni tecnologiche e digitali in grado di favorire la condivisione della conoscenza.»
Fondamenti imprescindibili da allenare in modo costante per non farsi trovare impreparati davanti al cambiamento.
«Un’azienda dinamica è infatti quella in grado di reinventarsi costantemente, mettendo in atto processi di miglioramento continuo integrato a tutti i livelli organizzativi.»
Secondo Michela Manini, anche se è difficile individuare tutte le dimensioni necessarie, un'azienda per essere considerata agile deve possedere necessariamente le seguenti capacità:
BUONE PRATICHE PER IMPRENDITORI AGILI
Decidere o meno di diventare imprese agili non dipende dalla dimensione della propria azienda. Qualsiasi tipo di organizzazione, indipendentemente dalla dimensione, deve però acquisire le abilità volte al dinamismo e all’elasticità, evolvendosi e diventando così “organizzazione aperta”. Uno dei punti di forza delle Pmi è spesso il possesso di strutture gerarchiche e decisionali snelle: un punto a favore che permette un’evoluzione in tempi più brevi.
«Occorre perciò sfatare il mito per cui l’agilità è attribuita solo a grandi aziende e a lunghi percorsi formativi. Basta prendere ispirazione dalle basi dell'agilità per cambiare qualche pratica di lavoro ed avere risultati. Non dimentichiamo che le pratiche agili sono nate per far lavorare meglio piccoli team di persone.»
Per fare ciò, gli imprenditori possono applicare alcune buone pratiche:
UN ATTEGGIAMENTO DI APERTURA
Un’impresa agile mette al centro le persone per migliorare i meccanismi organizzativi a ogni livello aziendale.
Secondo Michela Manini, per gli imprenditori l’atteggiamento corretto da adottare è quello di apertura delle e tra le persone.
«Costruire un’infrastruttura virtuale per la comunicazione e la collaborazione tra individui e team (interni e/o esterni) garantisce l’abbattimento dei silos e porta a un modello gerarchico sempre più orizzontale. Attraverso le reti collaborative, individui e organizzazioni sono in grado di condividere risorse e informazioni, coordinare i loro sforzi e lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni.
Le organizzazioni aperte sono organizzazioni che privilegiano l'apertura nella comunicazione, sia nella collaborazione che nel processo decisionale passando attraverso lo sviluppo di percorsi di feedback continui.»
Comunicazione e informazione sono mezzi forti, inclusivi e in continua trasformazione: proprio per questo motivo le Pmi devono sfruttarli al meglio. La digitalizzazione permette a tutti di accedere alle informazioni e apprendere in modo autonomo, e aprirsi al mondo, comunicando e creando un modello di community e di condivisione, permette di creare partnership e collaborazioni interessanti e utili.
ACQUISIRE NUOVE COMPETENZE IMPRESCINDIBILI
In una situazione di continue scoperte ed evoluzioni come quella che stiamo vivendo, per mantenersi attivi e resilienti non bastano più le canoniche hard e soft skills. Sono necessarie competenze nuove, che si posizionano al confine tra le attuali abilità tecniche, imprenditoriali ed empatiche che consentano agli imprenditori di far fronte ai cambiamenti inaspettati e, se necessario, reinventarsi
«Le competenze che supportano l’organizzazione agile sono raccolte all’interno del framework Oasis Mistretta 2020, che costituisce la base del Certificate of Advanced Studies Supsi, erogato dal Dipartimento tecnologie innovative».
Apertura: capacità di interconnettersi e diventare parte di un network dinamico, mantenendo flussi di conoscenza e favorendo l'accesso alle risorse e alle conoscenze esterne.
Autonomia: capacità di agire in modo indipendente acquisendo conoscenza dall'ambiente esterno. Capacità di osservare comportamenti a cui ispirarsi per nuovi modelli operativi. Questo permette all'organizzazione di apprendere in maniera continua facendo uso delle conoscenze precedentemente acquisite.
Simbiosi: capacità di creare relazioni che integrano azioni umane ed automatiche nei processi e nei flussi comunicativi e che portano vantaggi reciproci nel lungo termine.
Le organizzazioni simbiotiche creano una sinergia tra le capacità umane e quelle dei sistemi derivanti dalle nuove tecnologie, sfruttando le forze emergenti per ottenere risultati evolutivi.
Intelligenza: capacità di sfruttare l'intelligenza individuale, collettiva e artificiale per migliorare le proprie performance e prendere decisioni corrette. L'intelligenza umana, collettiva (derivante dalla collaborazione) e artificiale devono essere utilizzate in modo sinergico per affrontare le sfide e cogliere le opportunità.
Sostenibilità: capacità di preservare le risorse aziendali mitigando l’impatto ambientale al fine di creare valore equilibrato e responsabile nel lungo periodo.
Importantissima poi la capacità di sviluppare network collaborativi in grado di mantenersi nel tempo e lo studio continuo attraverso percorsi formativi utili ad avere una panoramica su prospettive attuali e future. Questo perché la formazione e il confronto da e verso l’esterno aiutano le imprese a migliorare le proprie competenze con un modello di apprendimento continuo.
Con la mentalità dell'agilità aziendale le imprese possono quindi abbracciare il cambiamento e viverlo come opportunità. La capacità di adattarsi e innovare costantemente permette di navigare con successo nel panorama sempre mutevole del mercato davanti a un futuro in costante evoluzione. Paola Landriani