News

I dazi Usa bruciano 45 miliardi di Pil in Europa. Si lavora per un negoziato

I dazi Usa bruciano 45 miliardi di Pil in Europa. Si lavora per un negoziato

L’incertezza sugli scambi commerciali sta aumentando sempre più con l’avvio della guerra dei dazi: quelli applicati dagli Stati Uniti avranno un valore di 28 miliardi di dollari, mentre le contromisure della Commissione europea sono state calcolate in 26 miliardi di euro. Con una tariffa statunitense del 25% sulle importazioni europee, i Paesi europei bruceranno 45,5 miliardi di euro.

LE TRATTATIVE CON GLI STATI UNITI
Si procede per rappresaglie, e se una soluzione c’è la si potrà trovare solo con l’apertura di un tavolo di trattativa con gli Stati Uniti. Di questa ipotesi ne aveva già parlato Christine Lagarde, presidente della Bce, nel novembre 2024. E un segnale positivo è arrivato giovedì scorso dal Commissario per il commercio e la sicurezza economica dell’UE, che ha annunciato l’entrata in vigore a metà aprile 2025 delle contromisure europee annunciate il 12 marzo. Il tempo per negoziare, e trovare una soluzione accettabile da entrambe le parti, non manca.

I CONTENUTI DEL NEGOZIATO
Cosa dovrebbe contenere il negoziato? Innanzitutto, gli acquisti di energia, prodotti per la difesa e tecnologie digitali. Nel 2024, gli Stati Uniti sono stati il primo fornitore di gas naturale liquefatto della Ue. E sempre agli Stati Uniti, tra l’inizio della guerra tra Russia e Ucraina e il mese di giugno 2023, hanno guardato i Paesi europei per l’acquisto del 63% di strumenti di difesa. Infine, gli Usa sono anche il principale Paese di origine delle importazioni di tecnologia: un valore di 3,1 miliardi di euro. Nel 2022, i miliardi erano 2,3.

QUANTO IMPATTA IL PROTEZIONISMO USA SULLA UE?
L’area dell’euro, proprio perché aperta agli scambi internazionali, risente particolarmente del protezionismo americano. Nel mese di marzo, la Bce ha previsto una crescita dell’export nell’Eurozona dello 0,8%. Il trend del 2024 segnava un +0,9%, mentre rispetto alle previsioni di dicembre 2024 la crescita risulta addirittura dimezzata (+1,6%). Inevitabile il ritocco al ribasso di 0,2 punti percentuali della crescita del Pil reale nell’area euro per il 2025 e il 2026. Secondo la Bce, una tariffa statunitense del 25% sulle importazioni europee ridurrebbe la crescita dell’area dell’euro di 0,3 punti percentuali nel primo anno, equivalente ad una minore crescita di 45,5 miliardi di euro del Pil a prezzi correnti dell’area euro.

UN DURO COLPO ALLA CRESCITA DEL PIL
A dire quanto i dazi americani colpirebbero le economie dei Paesi del G20 è l’Ocse. A fronte di una crescita mondiale del 3,1%:

  • Il Canada registra una crescita del Pil dello 0,7% con una revisione al ribasso di -1,3 punti
  • L’Italia, con una crescita del Pil dello 0,7%, presenta una revisione al ribasso di -0,2 punti
  • La crescita del Pil tedesco è dello 0,4% e la previsione al ribasso è di -0,3 punti percentuali
  • Il Messico cade in recessione (Pil a -1,3%) dopo la revisione al ribasso di -2,5 punti percentuali