L’obiettivo: aumentare i salari reali degli occupati nelle imprese delle zone di confine. I benefici: mantenere sul territorio competenze e professionalità e, al contempo, aumentare la fiducia generale delle aziende, favorirne gli investimenti e offrire alle comunità locali nuove opportunità di crescita e sviluppo.
Il progetto di legge “Aree di Confine”, messo a punto da Confartigianato Imprese Varese, e portato all'attenzione di oltre 2600 aziende dell'area del Luinese, torna al centro del confronto dopo l’appoggio incassato dall’amministrazione comunale di Arcisate e i consensi già espressi da Maurizio Mozzanica, presidente della Comunità montana del Piambello, Giorgio Piccolo, presidente della Comunità montana Valli del Verbano e sindaco di Cuveglio e Massimo Mastromarino, sindaco di Lavena Ponte Tresa e presidente dell’associazione dei comuni Italiani di Frontiera (Acif).
Un’estensione della partecipazione attiva al progetto condivisa da più parti politiche (ultime in ordine di tempo quelle di Lara Comi, eurodeputata forzista e coordinatrice provincia di Forza Italia e Matteo Bianchi, deputato leghista, sindaco di Morazzone e segretario provinciale del partito di Salvini).
Resta, a questo punto, l’urgenza di dare all’area a Nord della Provincia di Varese gli strumenti necessari a rafforzare un tessuto produttivo indebolito dal “dumping salariale” esercitato dal vicino Canton Ticino sulle professionalità locali, ampliando ulteriormente il dialogo, il confronto e il pressing territoriale.
Di seguito l’analisi del direttore generale di Confartigianato Imprese Varese.
di Mauro Colombo
Il progetto di legge di Confartigianato Imprese Varese sulle Aree di Confine propone un aumento del salario reale dei lavoratori delle imprese delle zone di confine.
Gli stipendi nella vicina Svizzera sono, infatti, più alti per effetto di una minore tassazione e quindi più attrattivi soprattutto per i lavoratori italiani giovani e specializzati.
Le imprese italiane si vedono costrette o ad aumentare i salari nominali (ma il gap rispetto a quanto offerto dalle imprese svizzere si può difficilmente colmare) oppure a ridurre le loro possibilità di sviluppo e investimento.
Heiner Flassbeck, economista tedesco, afferma che - per rilanciare gli investimenti - occorre agire principalmente sui salari reali dei lavoratori.
Tra gli effetti positivi vi è quello di generare maggiore fiducia nel mercato soprattutto interno dei consumi. E un aumento della domanda porterebbe di conseguenza anche ad un aumento più che significativo degli investimenti nelle aziende.
Lo stesso riteniamo possa accadere nelle nostre imprese di confine: un aumento dei salari reali dei propri lavoratori, oltre a conservare sul territorio competenze e professionalità, aumenterebbe la fiducia generale delle aziende in continuità e stabilità favorendo investimenti, crescita e sviluppo a beneficio di tutto il territorio.
Eviteremmo così la progressiva desertificazione industriale oppure la delocalizzazione in aree più vantaggiose.
Un progetto, quella della legge sulle Aree di Confine, che ha ottenuto ad oggi l'appoggio di molte amministratori locali e di rappresentanti delle istituzioni.
Personalmente, mi sarei aspettato anche qualche considerazione da parte dei sindacati, i primi a mio giudizio a esserne direttamente interessati, anche perché rispetto a proposte come la Zes, quella sulla tassazione del lavoro nelle zone di confine, agisce immediatamente a beneficio sia delle imprese che dei lavoratori.
Ma abbiamo ancora tempo per coinvolgere altri importanti sostenitori della proposta.
L’ITER DEL PROGETTO IN SINTESI ASCOLTO: nei mesi di giugno, luglio e settembre 2017 Confartigianato Varese ha raccolto le istanze e i problemi espressi dal territorio attraverso confronti diretti e due Tavole Rotonde organizzate a Cassano Valcuvia in collaborazione con quindici imprese del territorio.
PER FORNIRE SOLUZIONI IMMEDIATE E DI MEDIO/LUNGO TERMINE CONFARTIGIANATO » il 14 settembre 2017 ha portato le problematiche delle aziende del Luinese all’attenzione della Commissione Attività produttive di Regione Lombardia » ha messo a punto un progetto di legge presentato pubblicamente il 13 ottobre 2017 nella sede di Gallarate ai rappresentanti della provincia di Varese in Regione Lombardia, a Roma e a Bruxelles; » ha definito un programma formativo articolato in due fasi
a) “Formazione/somministrazione”, per bisogni occupazionali urgenti delle aziende, sia in presenza di picchi produttivi sia per consentire una risposta efficace alle esigenze del mercato. Una prima sperimentazione in tal senso si è conclusa, con risultati positivi in termini occupazionali
b) “Progetto Its”, per istanze di medio/lungo termine; prevede l’attivazione di un Istituto Tecnico Superiore per il conseguimento del diploma di tecnico superiore attraverso la formula di istruzione terziaria, non di tipo universitario. Tale formazione, di durata biennale, verrà strutturata in modo da rispondere alle esigenze professionali richieste dalle imprese locali.
PROGETTO DI LEGGE E INTERVENTI FORMATIVI: il 27 novembre 2017 sono stati resi noti a tutti i sindaci dell’area attraverso una lettera a firma del presidente di Confartigianato Varese, Davide Galli
IL 20 DICEMBRE 2017 IL PROGETTO DI LEGGE È STATO SOTTOPOSTO ALLA VALUTAZIONE TECNICA - positiva - della responsabile Patti per lo Sviluppo del Ministero per la Coesione Territoriale, Bianca Maria Scalet
NEL MESE DI GENNAIO 2018 IL PROGETTO DI LEGGE È DIVENTATO IL PRIMO DEI PUNTI CHIAVE evidenziati da Confartigianato Varese come prioritario nell’impegno istituzionale dei candidati alle elezioni politiche e regionali del 4 marzo 2018
NEL MESE DI FEBBRAIO 2018 il progetto di legge è stato portato all’attenzione di 2600 imprese dell’area del Luinese attraverso un’apposita brochure postalizzata e, al contempo, è stata riportata all’attenzione delle amministrazioni locali attraverso una lettera indirizzata ai sindaci
19 MARZO 2018 – Ordine del giorno approvato dal Consiglio Comunale di Arcisate
20 MARZO 2018 – Lara Comi (Fi) e Matteo Bianchi (Lega) rilanciano l’iniziativa, anche come priorità per il prossimo Parlamento a fronte di una proposta di legge di iniziativa regionale