Più treni per passeggeri e merci sulla linea ferroviaria dello Stato tra Milano e Varese: ha ripreso a “correre” il progetto del potenziamento della tratta ferroviaria Rho-Gallarate. «Per velocizzarne l’iter attuativo, con un finanziamento di circa 550 milioni, la linea sarà finanziata con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza»: ad annunciarlo, nei giorni scorsi, la parlamentare varesina di Italia Viva Maria Chiara Gadda, che prospetta l’inserimento dell’opera all’interno del Decreto Semplificazioni che è in fase di stesura. Saranno dunque le risorse del Recovery Plan europeo a consentire di concretizzare un progetto in rampa di lancio ormai da diversi lustri.
DAL CONSIGLIO DI STATO ALLE RISORSE
Stoppato nel 2014 da una sentenza del Consiglio di Stato, che aveva accolto il ricorso dei comitati territoriali che si opponevano agli impattanti espropri lungo la linea ferroviaria, il progetto del terzo e quarto binario della Rho-Gallarate era ripartito nel 2017 con l’integrazione del progetto definitivo in base alle osservazioni del Consiglio superiore dei lavori pubblici, mentre lo scorso dicembre è ripresa la procedura degli espropri, propedeutica alla realizzazione dell’opera. Ma la notevole provvista economica necessaria per realizzare l’opera (oltre 700 milioni in tutto, di cui più di 400 per il solo primo lotto da Rho a Parabiago, il più complesso per via della forte urbanizzazione del territorio) ha sempre lasciato molti punti di domanda sull’effettiva capacità di passare dall’idea al cantiere.
Eppure si tratta di un’opera strategica per la mobilità dell’intero quadrante nord-ovest della Lombardia, in particolare per decongestionare il “nodo” in uscita da Milano verso Gallarate. «Una linea internazionale - sottolinea Dario Balotta, dell’osservatorio per la liberalizzazione dei trasporti - che si dirama su ben tre tratte ferroviarie che portano in Svizzera (Domodossola-Sempione, Luino-Bellinzona e Varese-Lugano) e che oltretutto è collegata al maggior centro intermodale d’Italia (il polo Hupac di Busto Arsizio)». Appaiono evidenti i benefici dell’opera.
ACCESSIBILITA' A MALPENSA
«Il potenziamento della tratta - si legge nelle relazioni di accompagnamento al progetto - permette di ottenere un incremento della capacità disponibile tale da soddisfare le esigenze di mobilità presenti e previste, rientrando nel più ampio scenario infrastrutturale di accessibilità da sud all’aeroporto di Malpensa».
Attualmente la linea ferroviaria Milano-Varese è infatti una delle più sature dell’intera Lombardia. In assenza di “tracce” disponibili (gli slot per far passare i treni), ogni potenziamento del servizio, sia passeggeri sia merci, è ormai improponibile, soprattutto negli orari di punta in cui spesso i convogli soffrono di problemi di sovraffollamento che spingono ancora molti pendolari ad optare per l’auto privata, con le conseguenze che poi si riflettono anche sul congestionamento dell’autostrada A8 Milano-Varese e della statale del Sempione.
Un collo di bottiglia che penalizza anche il servizio ferroviario di collegamento con l’aeroporto di Malpensa: ad esempio, l’analisi costi-benefici condotta dal Politecnico di Milano sulla nuova ferrovia Gallarate-T2 Malpensa, già finanziata da Regione Lombardia, Unione Europea e Sea, promuove quest’ultima opera solo nel caso in cui sarà reso effettivo il potenziamento della tratta ferroviaria Rho-Gallarate.
DUE E TRE BINARI
Il progetto prevede la realizzazione di un terzo binario, in affiancamento ai due esistenti, lungo la tratta ferroviaria di 25 km compresa tra le stazioni di Rho e Gallarate e di un quarto binario tra le stazioni di Rho e Parabiago. Un’opera da oltre 700 milioni di euro complessivi, di cui 402 milioni per la sistemazione della stazione di Rho e la realizzazione del quadruplicamento tra Rho e Parabiago e del raccordo Y e 321 milioni per il triplicamento tra Parabiago e Gallarate.
Il Raccordo Y, previsto già nel primo lotto dell’opera, è un binario a raso di connessione tra la linea RFI Rho-Arona, all’altezza di Legnano, e la linea FNM Saronno-Malpensa, all’altezza di Busto Arsizio. Si tratta del “gemello” del già esistente Raccordo X, che ha permesso di istituire il servizio TILO Lugano-Varese-Malpensa, instradando sui binari di Ferrovie Nord (che da Busto conducono in aeroporto), i convogli che, sui binari dello “Stato”, arrivano dalla Svizzera, attraverso l’Arcisate-Stabio. Con il Raccordo Y sarà possibile effettuare lo stesso tipo di operazione anche dal lato sud, trasferendo quindi i treni dai binari RFI (potenziati) su quelli di Ferrovie Nord verso Malpensa.