Oman, il made in Italy fa centro: le imprese tornano con l'affare in tasca

Oman, il made in Italy fa centro: le imprese tornano con l'affare in tasca

Le somme si tirano alla fine, ma c’è di che essere soddisfatti. Idf Oman 2023, la fiera a Muscat (la capitale dello Stato della penisola arabica) iniziata l’8 maggio e terminata il 10, ha lasciato nelle mani degli imprenditori italiani tanti biglietti da visita. «E come al solito – spiega Matteo Campari, export specialist di Confartigianato Imprese Artser, interprete e mediatore – bisogna farli fruttare: il consiglio che do sempre, e che quindi ho dato anche questa volta, è di non aspettare un mese mettendo tutti questi contatti nel cassetto, ma di contattare subito questi potenziali clienti. Loro si aspettano proprio questo: la telefonata il giorno dopo che l’aereo di ritorno è atterrato in Italia».

Campari, che fornisce il suo resoconto “al volo”, in tutti i sensi siccome stava per imbarcarsi sull’aereo che in sei ore lo avrebbe riportato a Malpensa, descrive un Paese florido, avanzato, pienissimo di turisti anche italiani nonostante la temperatura sfiorasse già i 50. Rappresentava due aziende toscane, una modenese, una di Vigevano, la Italian Converter, specializzata in tessuti di alta qualità, innovativi, per l'abbigliamento e il design. Quest’ultima, soprattutto, pare contenta della “gita” in Oman.

Quando mercoledì sera si stavano sbaraccando gli stand, ancora i rappresentanti di Italian Converter parlavano febbrilmente con i possibili acquirenti omaniti. Questo buon inizio è davvero metà dell’opera.
«Rispetto allo scorso anno – aggiunge l’esperto – l’organizzazione era ancora migliore. Varia umanità affollava gli stand, non solo omaniti, anche se per ovvi motivi erano la maggior parte». Si tenga conto che, come l’usanza milanese di andare in centro a fare shopping nel weekend non prelude per forza all’acquisto (quanti di noi entrano in un negozio per “dare un’occhiata”?) anche qui la fiera ha scopo sociale. Molti vanno, semplicemente, per andare a vederla. Sono, circa, la metà. Gli altri invece sono gli imprenditori amanti del Made in Italy interessati ai settori dell’arredamento per la casa, finiture d’interni, attrezzature indoor e outdoor, luxury lifestyle, tessile, illuminazione, arredo-bagno e ristrutturazione. Sanno che da noi c’è l’eccellenza. Sanno che le aziende italiane hanno costanza, voglia di fare e cercano la perfezione. Sono contatti assolutamente da mantenere, però, o il viaggio sarà stato solo turismo.

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