Le imprese e gli Its, il caso della Erreci: bene i corsi ma servono competenze anche per l'energia

Nostra inchiesta sugli Istituti Tecnici Superiori e le loro relazioni con le imprese. In questa prima puntata raccogliamo la testimonianza dell'imprenditore Roberto Rosanna, che in azienda ha inserito due giovani dell'Its Red. In un mercato in evoluzione come è quello dell’energia, il bisogno di giovani preparati si fa pressante

Roberto Rosanna Erreci

Non è solo una questione di qualità ma anche di quantità. E’ per questo che i giovani che escono dai corsi post-diploma degli Istituti Tecnici Superiori – sui quali il governo Draghi ha deciso di investire 1,5 miliardi di euro nei prossimi anni – non bastano mai. Perché sono loro a soddisfare ciò che oggi è più raro nel mondo del lavoro: da un lato la richiesta delle imprese, che in questi giovani trovano figure in linea con le loro esigenze; dall’altro la possibilità di trovare un’occupazione entro pochi mesi dal conseguimento di un titolo di studio. Che, nel caso degli Its, sta a cavallo tra diploma e laurea.

FIGURE PROFESSIONALI CHE NON SI TROVANO MA GLI ITS AIUTANO

Roberto Rosanna, titolare della Erreci Srl di Sacconago, dice chiaramente di «avere bisogno di figure tecniche che, al momento, non esistono in nessuna scuola. L’unico Istituto che si avvicina alle nostre aspettative è l’Its Red dove è stato inserito un percorso per il settore energetico». Da questo provengono i due giovani geometri che l’imprenditore a pochi chilometri da Busto Arsizio ha deciso di ospitare in azienda con uno stage di 900 ore: «Alla fine del loro percorso – dice il titolare - potranno ottenere il titolo di professionisti senza dover sostenere l’esame di Stato per l’abilitazione. È vero, però, che nel settore del mercato dell’energia e dell’efficientamento energetico su imprese ed edifici servono figure specialistiche che non si trovano. Per soddisfare questa richiesta esistono solo alcuni corsi di nicchia, molto costosi e sfidanti organizzati a Milano da enti privati».

IL MERCATO DELL’ENERGIA FA PAURA MA DARA’ LAVORO A TANTI GIOVANI

Studenti Its

In questi ultimi anni, sul settore dell’efficientamento energetico gli Its «hanno cercato di sviluppare programmi ambiziosi che possano dare l’idea di cosa è l’efficientamento sugli edifici, ma questi corsi si trovano a dover fare i conti con un mercato dell’energia complesso, fatto non solo di elettricità ma anche di gas, di certificati dell’efficientamento e di tutto ciò che va a formare quella parte economica che muove tutto». La questione, soprattutto per il settore in cui opera Roberto Rosanna, negli anni si è fatta sempre più complicata con il passaggio dal mercato tutelato dell’energia a quello libero «nel quale operano seicento operatori, e 580 sono micro e piccoli. I colossi, da anni, assumono giovani tecnici – anche ingegneri – per seguire sempre meglio il mercato elettrico. Una realtà colossale ma nella quale pochi vogliono entrare perché è di una certa complessità. Su questa partita istituti, docenti e ragazzi stanno cercando di entrarci: un tecnico di efficientamento energetico avrebbe un futuro assicurato perché il suo compito sarebbe quello di redigere piani economico-finanziari per proiettare l’efficientamento nei prossimi venti o trent’anni a livello etico ed ecologico, micro e macroeconomico».

LA FORMAZIONE COME CONOSCENZA

Studenti Its

E’ ancora il titolare della Erreci a ricordare quanto figure con una preparazione mirata possano fare la differenza già oggi: «Gli Istituti Tecnici Superiori potrebbero integrare i loro percorsi anche con insegnamenti sulla Borsa dell’energia, perché anni fa c’era l’Enel che, in una situazione di monopolio, formava i suoi collaboratori in un mercato chiuso. Ora, in un mercato aperto, servono tecnici che aiutino elettricisti e idraulici a programmare e a lavorare con prospetti economici sempre più dettagliati».

Non tutti sanno, per esempio, che facendo un revamping di un macchinario o cambiando una caldaia si possono ottenere i cosiddetti “certificati bianchi”, titoli di efficientamento energetico commercializzabili nella Borsa dell’energia il cui valore, a certificato, è passato da 20 a 250 euro. E se da un lato «l’efficientamento energetico ha una sua valenza economica che sta nel risparmiare l’uso di elettricità, dall’altro chi esegue lavori per efficientare la propria abitazione può avere diritto a contributi importanti che esulano dall’ecobonus», continua Roberto Rosanna.

ENERGY MANAGER, LA FIGURA CHE FA LA DIFFERENZA

In un mercato in evoluzione come è quello dell’energia, il bisogno di giovani preparati si fa pressante: «Le cinquecento delibere all’anno gestite dall’Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) ci fanno capire quanto questo mercato sia goloso e quanta richiesta ci sia di ragazzi appassionati che abbiano voglia di studiare e divulgare questa loro conoscenza – conclude l’imprenditore di Sacconago - E’ importante ricordare, inoltre, che ormai da otto anni le aziende energivore sono obbligate ad avere al loro interno un energy manager, e in questa direzione procede l’Its Red Varese con un corso specialistico. Si tratta di un esperto nella gestione dell’energia che si occupi di audit energetico: sulla base dei risultati dell’audit, l’azienda dovrà effettuare alcuni interventi previsti dal professionista, misurarli e rendicontarli. Insomma, si è liberalizzato il mercato dell’energia senza pensare alle figure professionali in grado di gestire questo cambiamento».