
L’impresa che fa restare le persone. Non per forza, ma per scelta
La professoressa Serena Cubico (Università di Verona) spiega perché la cultura aziendale è il vero motore per trattenere e motivare le persone
La professoressa Serena Cubico (Università di Verona) spiega perché la cultura aziendale è il vero motore per trattenere e motivare le persone
Il rischio della sindrome dell'abbandono. Fondamentale per i giovani crearsi un’identità in azienda. Vietato non parlare del passaggio di testimone: potrebbe fallire
Per restare a galla, per essere competitivi bisogna avere le spalle coperte e i conti in ordine. In modo da poter investire nelle tecnologie e nel capitale umano, dunque innovare. Tutto questo passa da una buona governance e una buona dose di coraggio
Nostra inchiesta in due puntate dedicate alla carenza di giovani e all’assunzione di stranieri in sempre più Pmi. Un focus importante per capire la dinamica del mondo del lavoro e pianificare azioni strategiche per risolvere il problema della mancanza di talenti. Consulta il documento completo
Inverno demografico, migrazioni all’estero in cerca di opportunità occupazionali migliori, scasa attrazione per la manifattura: abbiamo incontrato imprese e imprenditori per capire come far fronte a queste difficoltà di accesso delle nuove generazioni. La soluzione? «Cambiare mentalità, in azienda, nelle scuole e nella società» (inchiesta 1 di 2)
I collaboratori soddisfatti restano più facilmente in azienda e si sentono parte di un investimento sulla persona. Ne parliamo con Martina Mauri, dell’Osservatorio Hr Innovation Practice (Politecnico di Milano). Da dove partire? Dall’analisi del bisogno
A tu per tu con la sociologa del lavoro Annalisa Tonarelli, che tira le somme dell’integrazione degli under in una Pmi. «Fondamentale per loro la formazione continua, anche noi stiamo imparando dai Paesi del Nord»
Sono sempre di più le aziende, soprattutto Pmi, che faticano a trovate occupati. E che, per continuare a lavorare, assumono immigrati. Ne avevamo parlato nel 2021 con un viaggio nelle imprese e un docufilm. Nel 2024, con il problema demografico aggravato, siamo tornati. E abbiamo trovato sempre più stranieri: «Il manifatturiero sconta un pregiudizio culturale tra i giovani»
Loretta Fabbri (Università di Siena): «La conoscenza utile per l’innovazione e la trasformazione nasce dalla capacità di consentire ai nuovi arrivati di apprendere le pratiche lavorative osservando e partecipando alle attività di cui a mano a mano diventano competenti»
Giovani e lavoro, una fotografia che si fa più fosca se affrontata da una prospettiva demografica. La longevità e (soprattutto) il “degiovanimento” sono le lenti attraverso cui guardare il mercato del lavoro italiano. Qui l’analisi di Roberto Impicciatore, docente di demografia all’Alma Mater Studiorum di Bologna