Manifattura lombarda in ripresa: volano ordini ed export, bene la produzione

L'effetto Covid e del conflitto bellico non pesano sul settore in regione. Male solo la moda che non recupera i valori persi dal 2019: la frenata russa si fa sentire. Debole l'occupazione, funziona l'internazionalizzazione. Sostenibilità ai massimi ma c'è il rischio rimbalzo

Manifattura Lombardia

Nonostante la fase complessa, dopo due anni di pandemia e con il conflitto in Ucraina che ha superato i cento giorni, il settore manifatturiero in Lombardia mostra segnali incoraggianti. Come sempre possono essere i numeri, quelli ufficiali, a fornire un quadro concreto della situazione. Di recente Unioncamere regionale ha rilasciato il rapporto con i dati relativi al primo trimestre 2022, dove si evidenziano risultati positivi per la produzione lombarda: il fatturato totale ha registrato una crescita del 19,1%, gli ordini esteri del 18%, gli ordini interni del 16% e la produzione il 10,7%.

«L’indice di produzione del settore manifatturiero - riferisce l’analisi - è di 122,2 per il comparto industriale e di 102,2 per l’artigianato, più alti del valore nazionale (97,3). Gli andamenti settoriali mostrano una crescita nei settori industriali di pelli e calzature (+29%), abbigliamento (+27,6%) e tessile (+22,8%)».

IL FATTORE ESTERO

Manifattura Lombardia

Ma un indicatore dello stato di salute dell’economia territoriale è certo rappresentato dalla dinamica riguardante l’export. Il manifatturiero regionale - le cifre in questo caso sono quelle fornite dall’ultimo Report di Confartigianato Lombardia - nel 2021 ha esportato per 132,566 miliardi di euro, con una variazione positiva del 18,9% rispetto al 2020 e del 7% rispetto al 2019.

La provincia che, su base annua, ha fatto segnare l’incremento maggiore è stata Cremona con un +32,2%, seguono Mantova con +27,1% e Brescia con +25,7%. «I manufatti realizzati in Lombardia nei settori a maggior presenza di Pmi - evidenzia lo studio - vengono venduti per oltre la metà (53%) nei vicini Paesi Ue, dove l’export di questi prodotti registra un incremento del +18,2% nell’ultimo anno (2020-2021), superando del +5,7% i valori pre crisi del 2019, e oltre due quinti (47%) nei Paesi extra-UE, dove l’export di Pmi cresce del +22,9% nell’ultimo anno, superando i valori pre crisi (+3,4% rispetto al 2019)».

LA CINA FA DA TRAINO

Manifattura Lombardia

Nel dettaglio, tra i Paesi top 20 per quota dell’export dei settori di Pmi in Lombardia, che rappresentano complessivamente il 79% dell’export totale, «si osserva che le vendite superano i valori pre crisi in 12 mercati su 20 con crescite più accentuate rilevate per Cina (+25,3%), Regno Unito (+18,0%) e Paesi Bassi (+16,4%); mentre risultano in ritardo nel recupero Hong Kong (-24,4%), Giappone (-19,5%), Austria (-19,0%), Romania (-0,9%) e Spagna (-0,9%)».

Va detto che la difficile congiuntura sta gravando in particolare sulla moda, che risulta essere l’unico settore manifatturiero che non ha recuperato le esportazioni del 2019 «oltre a essere colpito dalle sanzioni commerciali nei confronti della Russia dalle quali deriva per quest’anno un effetto recessivo sul Pil per 3,6 miliardi di euro». Da non sottovalutare il fatto che la guerra ha amplificato gli effetti di alcune situazioni complesse che già nel corso del 2021 hanno fatto sentire la propria presenza, a partire dalla scarsità di materiali fino all’allungamento dei tempi di consegna, passando per l’aumento dei prezzi delle commodities e del costo del nolo di container.

LE IMPRESE VERSO LA SOSTENIBILITÀ

Il post pandemia passa anche per una maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale, tema sul tavolo già da qualche anno e che oggi ha assunto i contorni della necessità. Un sondaggio promosso da Confartigianato nel settembre 2021 evidenzia che il 67,8% delle imprese che operano nel settore manifatturiero ha realizzato o realizzerà almeno un attività/azione a favore della sostenibilità.

Sul versante del mercato del lavoro, altro fronte caldo, interessante evidenziare la dinamica relativa alla domanda di lavoro espressa dalle imprese con dipendenti del manifatturiero esteso e dei servizi per il trimestre aprile-giugno 2022 che in Lombardia - afferma il recente Report - «mostra un trend positivo più contenuto rispetto a quello rilevato per tutte le altre regioni (+13,5%), dinamica di crescita imputabile per lo più al fatto che le imprese hanno posticipato le previsioni di nuove entrate nei mesi di maggio e giugno con l’idea, e la speranza, della conclusione in tempi brevi della guerra e delle sue conseguenze». Restringendo infine il campo di analisi alle sole previsioni di assunzioni espresse per il mese di aprile, si segnala un indebolimento nel manifatturiero e costruzioni, c’è una tenuta invece nei servizi grazie al traino del turismo.

 

Le altre notizie