Superbonus 110%, l'agosto ha chiarito i dubbi. Ecco come ristrutturare la casa

Superbonus 110%, l'agosto ha chiarito i dubbi. Ecco come ristrutturare la casa

La grande occasione del superbonus: dopo i decreti e le circolari di agosto, si scaldano i motori per far partire i cantieri. Tutti i consigli e le indicazioni degli esperti per sfruttare al meglio il provvedimento del Decreto Rilancio che punta ad incentivare in modo spinto la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare, per far ripartire il settore dell’edilizia dopo il lockdown.

Tra luglio e agosto sono arrivati in particolare «il lifting al decreto rilancio e i numerosi chiarimenti contenuti nella circolare dell'8 agosto, ma anche i passaggi fondamentali, dal punto di vista tecnico, del decreto requisiti e del decreto asseverazioni», traccia il quadro Fabrizio Ruspi, commercialista del servizio fisco e contabilità di Confartigianato Artser. Tra le principali novità, «l’estensione della detrazione maggiorata anche a soggetti conviventi e familiari del possessore o detentore dell'immobile e la possibilità di beneficiare del bonus anche per titolari di attività di impresa e lavoratori autonomi, su immobili detenuti all'interno di condomini, limitatamente alle parti comuni». Inoltre, sono arrivati tutti i chiarimenti attesi sulle spese agevolabili ai fini della detrazione e sul meccanismo di cessione del credito d'imposta dal committente a chi effettua i lavori e successivamente alle banche, le quali hanno potuto iniziare a ragionare sull'offerta commerciale da proporre. «Manca qualcosa ancora, ma di fatto tutti gli attori del sistema possono cominciare a lavorare in maniera concreta».

Si parte, dunque. Ma per fare cosa? «Condizione necessaria, ma non sufficiente, per l'accesso al superbonus - rivela Luca Talamona, ingegnere esperto di tematiche energetiche - sono i cosiddetti “interventi trainanti”, isolamento termico (il “cappotto”), sostituzione dell'impianto di climatizzazione e interventi antisismici (che però non interessano la nostra zona del Varesotto). Possono essere abbinati ad altri interventi, quelli cosiddetti “trainati”, tra i quali sostituzione dei serramenti, schermature solari, impianti fotovoltaici e batterie di accumulo, colonnine per la ricarica delle auto elettriche, ma anche la domotica legata alla termoregolazione e supervisione degli impianti». Si può accedere al superbonus 110% solo se si realizza almeno uno degli interventi trainanti, ma a patto che ci sia «un attestato di prestazione energetica in grado di dimostrare il doppio salto di classe» da parte dell’immobile, come spiega Alessandro Palazzo, architetto esperto in riqualificazione di immobili. Nella classificazione energetica degli edifici, si dovrà passare, ad esempio, dalla G alla E, oppure dalla A1 alla A3. Perché gli obiettivi del provvedimento sono chiari: «La riqualificazione energetica del parco immobiliare, che produce un abbattimento dei consumi e un miglioramento del benessere percepito, oltre ad un innalzamento del valore dell’edificio - sottolinea l’architetto Palazzo - trascorriamo almeno il 90% della nostra vita quotidiana all'interno di spazi chiusi e a volte non ci rendiamo conto di quanto l’isolamento termico, generando meno dispersione di calore, possa farci stare bene».

Ambizioni che devono fare i conti con una realtà fatta di burocrazia e regole stringenti, nel caso del Superbonus. «Prima dell'inizio dei lavori va depositato al catasto l'attestato di prestazione energetica ante-operam, quindi un tecnico presenta la pratica edilizia accompagnata dalla relazione tecnica che assevera il rispetto di tutti i requisiti di prestazione energetica dell'immobile - i passaggi descritti da Alessandro Palazzo - l'analisi preventiva è fondamentale. Conviene anche abbondare con il doppio salto di classe, per evitare inconvenienti in fase di cantiere che possano pregiudicare l'obiettivo». Non sono circostanze da prendere alla leggera: «Ci sono tante verifiche e adempimenti da fare, e parametri da considerare come l'indice di trasmittanza che è stato ridotto - fa notare l’ingegner Talamona - l'analisi preliminare sarà quella che discriminerà un sì da un no: non sarà un lavoro generico, tanto per inquadrare il problema, ma un lavoro definitivo, perché altrimenti se un “sì” poi diventa un “no” è un pasticcio». Va considerato anche che «tutto questo lavoro, non banale, nel caso in cui l'immobile potrà usufruire del super bonus saranno spese tecniche comprese nell'importo da mettere in detrazione, altrimenti qualcuno le dovrà pagare», avverte Luca Talamona. Ecco perché il suo consiglio è di «avvalersi di un team di persone specializzate coordinate da un general contractor che gestisce le operazioni. Il Superbonus è un'ottima occasione ma dobbiamo saperla sfruttare adeguatamente». Con la giusta attenzione.

Da un punto di vista fiscale l’incentivo consiste in una «detrazione fiscale del 110% usufruibile in cinque anni», che si può tramutare anche in altre due soluzioni, come spiega Fabrizio Ruspi. «La cessione del credito d’imposta acquisito da un soggetto terzo, che può essere la stessa impresa che ha realizzato l'intervento oppure una banca, oppure lo “sconto in fattura”, con l'impresa che esegue i lavori che può a sua volta trattenere il credito rateizzandolo su 5 anni oppure cederlo per trarne liquidità». Un aspetto che l’esperto fiscale giudica «interessante perché è di stimolo ad un mercato nuovo, quello dell'acquisizione di crediti e benefici finanziari e fiscali», considerando anche che «le stesse modalità di cessione del credito e di sconto in fattura, in base al DL Rilancio, diventano applicabili anche ad altri bonus diversi dal 110%». Come la detrazione al 50% per le ristrutturazioni. Dopo i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate infatti, «le banche si stanno muovendo con le loro offerte per la cessione del credito», che tendenzialmente assorbono il 10% del Superbonus consentendo al committente di realizzare i lavori a “costo zero”, ma «anche per concedere alle imprese finanziamenti ponte a copertura dello sconto in fattura». Una soluzione, quest’ultima, per la quale «non c’è obbligatorietà per le imprese»: possono dunque decidere di concederla al committente oppure no. Il commercialista ricorda infine che «sono previste sanzioni sulle irregolarità in capo al committente, o in solido con l'impresa, in caso di abuso»: il Superbonus è «un’agevolazione importante, fortemente normata e controllata, per cui - suggerisce Ruspi - è consigliabile un approccio prudente in caso di criticità. Si attendono ulteriori chiarimenti sui casi concreti e sulle difformità».

Per informazioni i clienti di Confartigianato Artser possono rivolgersi ai consulenti disponibili nelle sedi territoriali (T. 0332/256111)