Territori in Tour a Saronno, che successo. E ora ripartiamo da Busto Arsizio

Territori in Tour a Saronno, che successo. E ora ripartiamo da Busto Arsizio

Più di cento persone tra aziende storiche e innovative, privati cittadini, amministratori pubblici, esponenti del mondo dell'associazionismo (molto forte, in città, come ha ricordato il prevosto don Armando Cattaneo), stakeholder, professionisti di Confartigianato Imprese Varese e giornalisti di VareseNews. Eravamo in tanti, giovedì sera (10 ottobre) in Villa Gianetti a Saronno per la prima delle cinque tappe di Territori in Tour, il viaggio di cinque settimane condotto da Confartigianato Imprese Varese e VareseNews per ascoltare, toccare con mano e riscoprire le città di Saronno, Busto Arsizio, Gallarate, Luino e Varese.

Cinque città per cinque tappe: la prima, non a caso, proprio a Saronno, città simbolo della nuova vitalità di questo territorio, delle sue nuove relazioni e del "confine" (o della prossimità) con la forte città metropolitana di Milano.

Un'occasione di confronto con il presidente di Confartigianato Imprese Varese Davide Galli, il direttore di VareseNews, Marco Giovannelli, il sindaco di Saronno Alessandro Fagioli e altri protagonisti delle quattro giornate saronnesi del tour: lo stesso don Armando Cattaneo, Luca Lazzaroni (Paolo Lazzaroni e figli), Massimiliano D'Urso (SmartTouch), Fernando Reali (Bbr Models), Giordano Romano (Saronno Servizi Spa) e Zeno Codispoti (coordinatore educazione ambientale Parco Lura). Accanto a loro, numerosi esponenti dell'amministrazione comunale, capitanata dal sindaco Fagioli, con gli assessori Paolo Strano, Lucia CastelliGianangelo TosiDario Lonardoni in prima fila.

Un confronto aperto, e non scontato, scandito anche dalle voci raccolte nel docufilm del Tour: 35 minuti firmati da JJ Bustamante nei quali ruotano le peculiarità delle cinque città della provincia, dai quali emergono le relative specificità e attraverso i quali è possibile comprendere la complementarietà di ciascuna nell'economia del territorio nel suo complesso.

Non a caso il direttore di VareseNews Giovannelli ha parlato di connessioni e, ancor di più, di relazioni, in un territorio sfidante nel corso dell'intero tour. E non a caso il presidente di Confartigianato Varese Davide Galli ha incalzato: «Territori In Tour nasce da un’idea di Confartigianato Imprese Varese, condivisa e valorizzata con VareseNews, e da un obiettivo: maturare una visione strategica per la pianificazione del futuro del territorio attraverso la voce delle persone, gli obiettivi e le aspirazioni delle amministrazioni comunali, e la messa a sistema delle propositività di tutti coloro che sono parte attiva della vita di questa provincia».

Un obiettivo importante per il quale il docufilm, e il "dopo tour", agiscono da motore e stimolo: «Questa esperienza ci restituisce una visione complessa e articolata del territorio ma, al contempo, una sua complementarietà. I pezzi della provincia di Varese, riuniti, compongono un mosaico dalle potenzialità enorme. Questo è stato il primo grande obiettivo di Territori in Tour: averci restituito una visione nuova, e non scontata, sulla quale iniziare a lavorare insieme».

GUARDARE A MILANO SENZA PAURA E ancora: «La prossimità con Milano, della quale il Sud della provincia è il paradigma, rappresenta il filo conduttore dell'intero viaggio di Territori In Tour ed è una rappresentazione plastica di dove la provincia di Varese deve guardare, senza la paura di superare i propri confini ma senza correre il rischio dell'inglobamento passivo».

Anche per questo Confartigianato Varese ha scelto di rimettersi al tavolo con The European House Ambrosetti per la definizione delle premesse di una vera e propria filiera industriale della mobilità sostenibile, da adottare come elemento caratterizzante del territorio. Lo ha annunciato il presidente Galli rilanciando anche le altre parole chiave emerse dal tour: connettività, green (appunto), manifattura e, soprattutto, formazione.

La città più a Sud della provincia si è rivelata una sorpresa per più ragioni, a cominciare dalle connessioni: 537 treni al giorno per più di 30mila passeggeri quotidiani ne fanno uno degli snodi strategici non solo della provincia, ma dell'intera regione e un anello strategico per Malpensa. Lo sanno bene, e lo hanno toccato con mano, allo Starhotels Gran Milan dove la presenza di ospiti è passata da 39mila presenze del 2008 alle 100mila del 2018, grazie proprio all'aeroporto della Brughiera e al traino di Expo.

Certo Saronno paga lo scotto della lontananza da Varese ma viene valorizzata nella sua dinamicità (più di duecento, ad esempio, sono le associazioni) dall'essere centro di interscambio tra quattro provincie: Varese, Milano, Como, Monza e Brianza. Non è quindi un caso che proprio da qui siano in corso riqualificazioni-monstre di aree dismesse enormi, dalla ex Isotta Fraschini alla ex Cantoni fino alla ex Cemsa. Senza contare quella già strutturale dell'ex Lesa, vicinissima alla stazione e così centrale da favorire più di altre il ritorno del lavoro in città e il mantenimento delle competenze.

Un città unica: connessa, multietnica, multiculturale e multireligiosa. Industriale ed europea. Simbolica di dove dovrà andare il nostro territorio.

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