Welfare aziendale e under 29, la ricerca del benessere ha bisogno di risposte

Non solo smart working. I giovani della Generazione Z chiedono alle imprese servizi di supporto psicologico, agevolazioni per muoversi in maniera sostenibile e sconti relativi ad attività per il tempo libero. Con l’obiettivo di prendersi cura di sé, oltre il lavoro

Welfare aziendale

Non è solo teoria: il welfare aziendale è ormai diventato una leva sempre più importante utilizzata dalle imprese, non solo di grandi dimensioni, nell’ambito della strategia di employer branding ed employee retention. Oggi, infatti, non si parla più solo benefit e servizi per categorie fragili e vulnerabili, ma di servizi su cui la maggioranza dei lavoratori pone una grande attenzione, rappresentando un elemento chiave per la scelta dell’azienda in cui lavorare. Secondo quanto riporta il VII Rapporto Fondazione Censis-Eudaimon, “Il welfare aziendale e la sfida dei nuovi valori del lavoro” (2024), infatti, l’84,3% dei dipendenti che beneficiano di welfare aziendale vorrebbe che fosse potenziato, mentre tra coloro che attualmente ancora non ne beneficiano l’83,8% chiede che sia introdotto nella propria impresa. Inoltre, il 79,5% degli occupati ha dichiarato che apprezzerebbe un aumento di salario sottoforma non di retribuzione, ma di prestazioni di welfare.

UNO STRUMENTO PER PROMUOVERE IL BENESSERE

Welfare aziendale

«Oggi tutto ruota intorno al tema del benessere del dipendente», ci spiega Paola Antonia Profeta, docente ordinario di Welfare and public economics alla Bocconi, che definisce welfare aziendale come «l’insieme di misure, iniziative e programmi, messi in atto dal datore di lavoro per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori, non solo quelle professionali ma anche quelle personali e familiari, da una parte con l’idea che l’impresa abbia un ruolo nel contribuire al benessere del lavoratore, dall’altra con la consapevolezza del fatto che il miglioramento delle condizioni dei dipendenti abbia ricadute importanti sulla loro produttività e sul clima che si crea sul posto di lavoro».

WELFARE AZIENDALE E UNDER 29

Welfare aziendale

Questa concezione del welfare aziendale – molto lontana dalla semplice erogazione di buoni pasto o dalla concessione di benefit come cellulare o auto aziendale – si è plasmata sulle nuove sfide poste dai lavoratori più giovani, appartenenti alla Generazione Z, sono portati di un nuovo sistema valoriale. «Gli under 29 sono più attenti al tema del welfare aziendale rispetto a quanto non lo fosse, per esempio, la generazione dei Boomer tanto da rappresentare uno degli elementi discriminanti sulla base del quale valutare in quale azienda scegliere di lavorare», evidenzia ancora Profeta, «con particolare riferimento alla work-life balance, che oggi ha assunto un valore fondamentale, sia per le lavoratrici sia per i lavoratori; mentre in passato erano soprattutto le donne a chiedere di lavorare part-time o di avere maggiore flessibilità in ingresso e in uscita, negli ultimi anni – complice forse anche un carico familiare più equamente diviso – tutti i giovani hanno a cuore il corretto bilanciamento tra la propria vita lavorativa e quella personale».

SMART WORKING E FLESSIBILITÀ ORARIA

Welfare aziendale

Negli scorsi anni l’emergenza sanitaria ha avuto un impatto disruptive sulla vita quotidiana di milioni di lavoratori italiani, cambiandone le abitudini giornaliere, e ha contribuito anche a plasmare l’atteggiamento dei più giovani nei confronti del lavoro, che non rappresenta più l’attività di vita per eccellenza intorno alla quale tutto il resto deve strutturarsi. «La pandemia di Covid-19 ha accelerato la riflessione sui temi della flessibilità e del lavoro a distanza. Prima esistevano lavoratori che lavorano da casa, ma erano numericamente pochi. Con lo smart working la work-life balance aumenta, ma questa sfida è un’arma a doppio taglio: l’altro lato della medaglia è l’overworking o superlavoro, che può sopraggiungere quando i confini tra il tempo del lavoro e il tempo libero non sono netti, ma sfumati, come talvolta succede quando si lavora da casa. Si tratta di un fenomeno da monitorare anche gli effetti sulla salute mentale dei lavoratori. L’aspetto psicologico è curato in modo particolare dai più giovani; quindi, l’idea che l’azienda possa fornire servizi di supporto è vista molto positivamente».

I SERVIZI RICERCATI DAI GIOVANI DELLA GENERAZIONE Z

«I piani di assicurazione ancora non includono il supporto psicologico per il lavoratore e i suoi familiari, ma è una direzione verso cui le aziende più lungimiranti già si stanno muovendo perché nei prossimi anni la domanda crescerà: gli under 29 intendono prendersi cura della propria salute, fisica e mentale», continua Profeta, «il supporto alla maternità e più in generale alla genitorialità, per esempio con asili nido aziendali o convenzioni con asili esterni, è un benefit che le aziende potrebbero incentivare, anche se non riguarda tutti i dipendenti di giovane età perché c’è anche chi decidere di non avere figli».

Profeta sottolinea anche la centralità della mobilità green per gli under 29: molti giovani della Generazione Z che vivono in città, infatti, non possiedono un’auto e sono propensi piuttosto a spostarsi in maniera sostenibile, quindi – continua Profeta – «valutano positivamente convenzioni aziendali con operatori di car sharing e sconti sul prezzo degli abbonamenti dei mezzi pubblici». Inoltre, l’attenzione al tempo libero li porta ad apprezzare agevolazioni per consumi culturali (biglietti di cinema e teatro o corsi di lingua straniera, ma anche viaggi) e shopping. Per le imprese che intendono attrarre e trattenere giovani risorse la strategia vincente resta sempre quella di mettersi in ascolto per riuscire a intercettare le esigenze che provengono dai lavoratori di oggi e di domani.

WELFARE AZIENDALE: COSA CERCANO GLI UNDER 29?

  • Smart working
  • Servizi alla famiglia (mutui agevolati, asili nido aziendali)
  • Benessere fisico e mentale (assicurazione sanitaria, convenzioni con servizi di supporto psicologico, palestre e farmacie)
  • Mobilità sostenibile (convenzioni con operatori di car sharing e con le aziende del trasporto pubblico locale)

Tempo libero e cultura (sconti per biglietti di cinema e teatro, corsi di lingua buoni spesa e buoni acquisto), Alessandra Favazzo