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Anno difficile ma abbiamo reagito. Dialogo con scuole, Its e università e stop imprese-salvadanaio

Anno difficile ma abbiamo reagito. Dialogo con scuole, Its e università e stop imprese-salvadanaio
Materie prime

Il 2022 è stato l’anno dell’incremento delle materie prime, e della loro indisponibilità sul mercato, che tanto ha inciso sull’attività delle piccole e medie imprese. L’anno del rincaro delle commodities energetiche che, dopo la boccata d’ossigeno autunnale, hanno ricominciato a prendere quota. È stato l’anno del conflitto russo ucraino, delle sanzioni, della gelata delle forniture di gas proveniente dal Paese di Putin. È stato l’anno delle divisioni in politica internazionale, l’anno della crisi della logistica, dell’incremento dei costi dei trasporti, dei blocchi di forniture nei porti cinesi inchiodati dal lockdown.

E, ancora, è stato l’anno del mondo diviso di nuovo in blocchi, l’anno del reshoring, del nearshoring e del friendshoring, con la contrazione delle catene di fornitura e il ripensamento di molti dei mercati di destinazione del nostro Made in Italy.

L’anno delle elezioni e della nomina a premier di Giorgia Meloni, prima donna a guidare un esecutivo in Italia. Ed è all’azione sua, a quella dei suoi ministri e del Parlamento che guardiamo oggi con attenzione affinché la Legge di Bilancio maturi nella consapevolezza che, un mancato rafforzamento delle imprese, altro non può portare che il collasso di un tessuto imprenditoriale già provato da tre anni inimmaginabili.

Non possiamo che rivendicare un piano industriale adeguato ad affrontare, con il supporto infrastrutturale e strategico dello Stato, i cambiamenti ai quali non possiamo sottrarci per restare solide presenze sui mercati senza trasformarci in salvadanai.

E non possiamo che richiedere massima attenzione ai prezzi delle materie prime, riduzione del cuneo fiscale, stabilità normativa, certezza delle azioni, chiarezza nelle scelte, giustizia rapida e provvedimenti in grado di sostenere i settori driver del nostro mondo imprenditoriale, senza derogare alla puntualità nell’applicazione di quanto disposto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

TANTE EMERGENZE DA AFFRONTARE

Great Resignation

L’anno che avrebbe dovuto essere della stabilità è diventato l’anno della pressione e della rincorsa alle trasformazioni per le nostre imprese, chiamate a rispondere a tre urgenze, due delle quali rispolverate dalla storia dell’Italia anni Settanta: convivere con inflazione e contenere gli sprechi energetici. Ci siamo poi dovuti concentrare sulle accelerazioni digitali e green. Abbiamo dovuto analizzare, capire e affrontare il fenomeno delle “grandi dimissioni” e del mismatch occupazionale. Abbiamo ricominciato a interloquire con gli ITS Accademy, gli Istituti Tecnici Superiori ai quali è molto probabile che affideremo nel prossimo futuro le assunzioni nelle nostre imprese. E non solo con loro il dialogo è diventato strettissimo.

È in corso una survey che ha coinvolto, grazie alla collaborazione dell’Ufficio Scolastico Provinciale, gli istituti tecnici e professionali della provincia oltre a un paio di licei benchmark. Abbiamo intercettato anche quattro Its presenti sul territorio e i loro studenti (ITS Incom, Cosmo, Lombardo Mobilità Sostenibile e Red Accademy) oltre alle università Insubria e Liuc.

Da ciascuno studente, a seconda del ciclo di studi in atto, abbiamo cercato di capire cosa si aspetti dal mondo del lavoro, quale consapevolezza ne abbia e quale rapporto potrebbe intrattenere nel futuro con le piccole e medie imprese. I risultati verranno resi noti, da tutti gli attori coinvolti, nel mese di gennaio ma sin d’ora posso dire che abbiamo ricevuto oltre duemila risposte.

Si tratta di un dato estremamente significativo di cui noi, e le imprese, terremo conto avviando un confronto con le istituzioni formative.

DIFFICILE PAGARE LE BOLLETTE

Bollette elettricità

In questo anno abbiamo dovuto imparare a contrattare per far tornare i nostri conti. Non dimentico che ci sono imprese che ancora, nonostante la fiammata estiva si sia in parte ridimensionata, faticano a pagare le bollette e sono costrette a ricorrere al credito per saldare i debiti.

Mi è ben nota anche la situazione di molti imprenditori costretti a scegliere il letargo produttivo in attesa di tempi più favorevoli e dei tanti che in queste difficili settimane stanno erodendo margini e patrimonializzazioni. A tutti il nostro servizio di consulenza energetica ha offerto il massimo del supporto per uscire dall’emergenza.

Nonostante ciò, sono però state tante le imprese che, ancora una volta, hanno dimostrato di essere in grado di affrontare un problema denso quanto un buco nero. Abbiamo ripensato le nostre attività, abbiamo chiesto il supporto di esperti per ottimizzare i nostri consumi, abbiamo riorganizzato orari e gestione dei dipendenti e, quando possibile, ci siamo affidati all’energia rinnovabile (impianti geotermici o impianti fotovoltaici) per contenere il peso di bollette stratosferiche.

Parlando con imprenditori e manager, si registra pertanto un clima tutto sommato positivo, generato dalla capacità di adattamento al cigno nero delle nostre imprese a dispetto dei nostri competitor degli altri Paesi Europei. E dalla propensione agli investimenti.

IL NUOVO CENTRO STUDI IMPRESE TERRITORIO

Centro studi imprese territorio

E gli investimenti sono ciò che faremo: nei momenti difficili, l’investimento è una clausola di rilancio. E lo dimostra il gruppo Confartigianato che, a fronte di un panorama mai tanto complesso, ha saputo non solo esserci, ma ha dimostrato di saper agire nella direzione giusta, diventando un paradigma per le imprese oltre che un esempio virtuoso di tutela e rispetto ambientale, diffondendo la cultura del risparmio e informazioni utili per attuarlo.

Informazioni che, per le imprese, sono state affidate, oltre che ai canali tradizionali, al neonato Centro Studi Imprese Territorio attraverso il quale vengono riassunti in documenti di facile consultazione e di elevato spessore consigli importanti per il fare impresa nei contesti più diversi (caro energia, grandi dimissioni, inflazione). Alle guide vengono affiancate mini-guide di approfondimento oltre che le informazioni presenti sui siti asarva.org e impreseterritorio.org.

Nel 2023 dovremo poi imparare sempre di più a guardare oltre, alle opportunità che possono offrirci nuovi territori e nuove aziende con le quali interagire, collaborare, trovare occasioni di confronto e, perché no, collaborazioni professionali.

Sono profondamente convinto della scelta fatta così come sono sicuro che la digitalizzazione dei servizi avviata in Confartigianato e in Artser sia la scelta giusta per il futuro.

Infine, attendiamo che le aziende non siano lasciate sole a portare il peso delle scelte politiche, anche europee. Non possiamo essere il salvadanaio dal quale attingere per finanziare prebende non sostenibili per il nostro sistema economico. Ci aspettiamo equilibrio, buonsenso e riconoscimento del valore di chi dà lavoro, producendo e rischiando in proprio.

Davide Galli

Presidente di Confartigianato Varese