Negli ultimi anni abbiamo assistito a un allargamento della platea di aziende interessate a un percorso di welfare interno, anche se forse non massivo quanto ci si attendesse nella fase iniziale del percorso di “suasion” normativa (agevolazioni fiscali). Il benessere dei dipendenti è quindi un elemento dirimente per molte imprese, che contribuiscono con le proprie azioni ad estendere sul territorio una nuova forma di attenzione alla persona e ai suoi bisogni. Confartigianato Varese ritiene che questo pacchetto di interventi, in fase di maturazione all’interno dei perimetri aziendali, debba trovare supporto da parte delle amministrazioni pubbliche, affinché la sinergia pubblico-privato non sposti sulle spalle del privato il peso di azioni che devono restare in capo all’ente pubblico (si pensi ai servizi sociali del Comune, ad esempio), ma possa trovare nel privato un valido pilastro integrativo. Analizzare con periodicità le azioni messe in atto nelle aziende, avere la consapevolezza dei bisogni del proprio territorio, e aprire un dialogo nel merito di come questo bisogno possa trovare corresponsione e suddivisione tra le parti, deve essere un compito specifico di pubbliche amministrazioni avvedute, specie a fronte di mega trend irreversibili e particolarmente rilevanti su questo territorio. Il riferimento all’invecchiamento della popolazione, ben evidenziato nello studio “La Provincia di Varese – Scenari di futuro” (in proposito ancora assolutamente valido), e all’assistenza che i grandi vecchi o i malati cronici richiederanno sempre di più nel futuro, è uno dei capitoli sui quali chiediamo di porre attenzione, così come sull’assistenza alla fascia di popolazione più giovane (i nidi aziendali, ove organizzati tra gruppi di imprese, possono integrare l’offerta comunale).