Gesiplast: per favore, non chiamatela "plastica"

Gesiplast: per favore, non chiamatela "plastica"

Dentro un blocco trasparente, in bella mostra in ufficio, c’è un insetto enorme, una specie di scarafaggio dalle dimensioni “giurassiche”. Gli entomologi non ce ne vogliano: se sia o no uno scarafaggio poco importa, quel che è certo è che qualcuno, per qualche strana ragione, lo ha voluto conservare dentro una teca di “cristallo acrilico”.

E questo dimostra, non solo che i gusti di ciascuno di noi sono unici e per fortuna irripetibili, ma che il cristallo acrilico può essere sfruttato in mille modi diversi.
”Oh, su questo non c’è dubbio: c’è addirittura chi è arrivato con il cordone ombelicale del figlio chiedendo che fosse conservato per sempre dentro una teca così!”. Sorride con l’aria di chi ha visto un po’ di tutto Paolo De Luca, titolare della Gesiplast, una piccola ma attivissima azienda di Busto Arsizio.

La Gesiplast, iscritta da sempre all’Associazione Artigiani, è davvero unica nel suo genere, anche se la sua storia è simile a quella di molte altre piccole aziende artigiane della nostra provincia.
Dire che lavori e plasmi la “plastica” è estremamente riduttivo, anche se questo può sembrare agli occhi di un profano. In realtà, l’azienda, 9 dipendenti e tre titolari, del “cristallo acrilico” ha fatto il suo punto di forza tanto da diventare, su alcuni prodotti, unica e competitiva non solo a livello nazionale.

"La Gesiplast è nata come società individuale nel 1972 – racconta Paolo De Luca, 44 anni, una laurea in lettere moderne, figlio del fondatore -. Solo nel 1985 è diventata una s.n.c. dopo che mio padre, Gerardo De Luca, ha lasciato il suo ruolo di responsabile dell’assistenza alla clientela alla Montedison, ruolo che ha ricoperto per più di 25 anni".

E’ in quell’anno che De Luca decide di investire tutte le energie nella sua piccola azienda, che aveva sede, allora come oggi, in via Valle Olona a Busto.
”Fino ad allora – racconta ancora Paolo – aveva lavorato sia in Montedison che nella sua aziendina. Una vita durissima: di giorno in ufficio la sera nel laboratorio di casa, a tagliare, insieme a noi e a sua moglie, le lastre di PMMA, il cristallo acrilico, per fare le catenelle colore”.

Le “catenelle colore” altro non sono che piccoli campioni, uniti da una catenella, delle lastre che il cliente può ordinare, dopo aver scelto spessore e colore. Una cosa semplice, che il mercato richiedeva e nessuno faceva. Così la famiglia De Luca ha tagliato lastre fino a quando sono arrivati i clienti un po’ più esigenti.
”A quel punto ci siamo concentrati sulla produzione e oggi la nostra gamma è davvero vastissima”. Solo quelli esposti nell’ufficio di Paolo raccontano una lunga, e fantasiosa, storia aziendale: “Passiamo dalle teche per conservare insetti o conchiglie, a tacchi per scarpe da donna costosissime, fino a oggetti più tradizionali, come bacheche, espositori, mobili per arredamento d’uffici e negozi. Alcuni li progettiamo noi, cercando di soddisfare l’esigenza del nostro cliente. Penso ad esempio ad un espositore che abbiamo creato per una nota agenzia di viaggio: sembra una vela che solca il mare. Molto bello e originale”.

Questa, però, è l’ordinaria amministrazione. Poi c’è tutto un settore di nicchia che fa della Gesiplast un’azienda, che oggi si estende su oltre 2000 metri quadri, altamente specializzata.
”La nostra punta di diamante – spiega ancora Paolo De Luca – è rappresentata dai contenitori sterilizzabili in polifenilsulfone. Sono vassoi usati soprattutto in chirurgia: sono studiati per contenere ferri molto costosi e sofisticati. Sono costruiti con polimeri ad alta tecnologia che hanno un’ ottima resistenza e sono in grado di sopportare temperature altissime. In Italia, sono davvero poche le aziende che trattano questo tipo di materiale. Non si fanno molti pezzi e ci vogliono macchine particolari che in pochi hanno. Noi siamo tra quelli”.

Ma c’è anche una lente che “svetta” tra i prodotti usciti dall’azienda di Busto Arsizio, una lente in cristallo acrilico di dimensioni considerevoli: ha un diametro di 1500 mm e un altezza massima di 250 mm. La foto della lente è appesa al muro dell’ufficio, appena sopra al grande collage con le immagini dei figli, quattro, di Paolo, ritratti da soli e con il nonno Gerardo: il futuro è tutto lì, su quella parete. ”La lente è stata ricavata da un blocco colato di PMMA di 900 chili; abbiamo proceduto per sottrazione, togliendo un po’ di materiale alla volta. Una bella prova, ma il risultato è notevole”.

Di acqua sotto i ponti dai tempi delle “catenelle colore” ne è passata parecchia, ma niente di ciò che è stato prodotto in passato è finito in soffitta: “Facciamo ancora catenelle colore – dice Paolo – certo, in quantità decisamente più alte: le nostre macchine e i nostri operai specializzati sono in grado di fare ormai quasi tutto con il cristallo acrilico. E questo ci salva dai periodi bui del mercato, dalla difficoltà che ogni piccola azienda artigiana deve sopportare e dalla concorrenza del mercato estero che in questo settore è ancora agli esordi. Non si può barare con il cristallo acrilico: bisogna saperlo lavorare e senza lesinare sui materiali, altrimenti il prodotto è molto, molto scadente. E il mercato in questo settore, per fortuna, è ancora esigente”.


GESIPLAST DI DE LUCA GERARDO & C. SNC
Via Valle Olona, 24/e
21052 - Busto Arsizio
Telefono 0331 302594
www.gesiplast.it

 

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