Trend in ripresa: con il credito d'imposta ordini dei macchinari ai massimi dal 1995

Trend in ripresa: con il credito d'imposta ordini dei macchinari ai massimi dal 1995
Investimenti in macchinari 4.0

Con gli investimenti sostenuti dal credito imposta "impresa 4.0", e su cui l’Italia utilizza risorse Next Generation EU, gli ordini interni per macchinari sono ai massimi dal 1995.

L’analisi dei dati dell’Istat evidenzia che le attese sugli ordinativi interni della produzione di macchinari, dopo due anni e mezzo con un saldo negativo, a maggio 2021 tornano in territorio positivo, con un forte crescita negli ultimi mesi che porta ad agosto il saldo sui massimi, con livelli che non si registravano da giugno del 1995, oltre 26 anni fa.

Sulla performance dell’indicatore anticipatore della domanda interna influisce il sostegno fiscale  previsto nell’ultima manovra di bilancio che ha messo a disposizione di 5,3 miliardi per il 2021 come credito di imposta per investimenti in beni strumentali nuovi (ex super e iper ammortamento) in software e beni immateriali non 4.0.

L'ITALIA NEL CONTESTO INTERNAZIONALE

Il buon andamento dei macchinari traina la filiera a valle: nei primi sette mesi del 2021 la produzione nel settore della riparazione, manutenzione ed installazione di macchine ed apparecchiature supera dell’1,7% il livello dei primi sette mesi del 2019 pre-Covid, in controtendenza rispetto alla Germania che segna un ritardo dell’8,6% rispetto il 2019.

In Italia il fatturato della filiera dei macchinari nei primi sei mesi del 2021 sale del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2019, mentre ristagna in Francia (0,1%) e segna un pesante ritardo (-5,5%) in Germania. Secondo le nostre stime, negli ultimi dodici mesi il fatturato della filiera in Italia ammonta a 144,1 miliardi di euro, di cui l’87,3%, pari a 125,8 miliardi di euro, per produzione di macchinari e il 12,7%, pari a 18,4 miliardi,  per riparazione e installazione.

LA DIFFUSIONE SUL TERRITORIO DELLE PMI

Investimenti in macchinari 4.0

Nel filiera della meccanica operano 56 mila micro e piccole imprese con oltre 315 mila addetti, pari all’1,8% degli addetti del totale imprese. Di queste 33 mila sono imprese artigiane, con 115 mila addetti, pari al 17,7% del settore.

L’analisi per territorio, che è completata da una specifica Appendice statistica ‘MPI della filiera dei macchinari per regione e provincia’ – clicca qui per scaricarla – evidenzia la maggiore presenza delle micro e piccole imprese della filiera in Emilia Romagna, dove l’occupazione  delle MPI della produzione e installazione dei macchinari pesa per il 2,9% dell’occupazione del totale delle imprese della regione; seguono, con valori sopra alla media, Veneto con 2,5%, Friuli-Venezia Giulia con 2,4%, Piemonte con 2,2%, Lombardia con 2,0% e Marche con 1,9%.

In chiave provinciale la maggiore incidenza sull’economia territoriale delle MPI della filiera si riscontra per Novara con 4,2%,  Gorizia con 4,1%, Parma con 3,8%, Modena e Lecco con 3,7%,  Brescia, Varese e Vicenza con 3,6%, Cremona e Reggio nell’Emilia con 3,5%.