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Social e web per le imprese: le regole per usarli meglio

Social e web per le imprese: le regole per usarli meglio
Social per le imprese

«Social e web per le imprese: come, quando e perché utilizzarli conviene?». È questo il titolo del webinar del ciclo Item organizzato da Confartigianato Varese con Alessia Bellon, comunicatrice digitale ed esperta in formazione LinkedIn for business, Antonio Belloni, coordinatore del centro studi Imprese territorio di Artser, Alessandro Colonna, social media manager e Daniele Manucci, sales & Linkedin specialist.

IN GENERALE

Social per le imprese

Sui social, innanzitutto bisogna assolutamente esserci e vale anche per le piccole e medie imprese. Una volta superato questo scoglio, le accortezze da prendere sono: differenziarsi rispetto a quello che fanno gli altri, studiare un piano editoriale che tocchi comunicazioni istituzionali, ma anche post creativi che possono coinvolgere la community, parlando “lateralmente” del proprio prodotto o servizio. In tal senso, l’ironia può essere una buona idea, perché un contenuto simpatico è più facilmente memorabile e la probabilità che venga condiviso è molto più alta. I social, infine, non sono più soltanto una vetrina, ma un canale di conversazione e di condivisione.

Sono poi fondamentali altre informazioni tutt’altro che scontate, come l’indirizzo, i contatti corretti, gli orari e i giorni di apertura, la riconoscibilità rispetto ad altre aziende con nomi simili, il settore in cui si opera. Per essere aiutati ci sono piattaforme che offrono corsi a costi bassissimi per costruire bene i propri profili social, dando anche delle idee. Oppure, per farsi conoscere, ci si può affidare a consulenti esterni o a un influencer locale, che può coinvolgere la propria community, sempre a prezzi contenuti. 

FACEBOOK

Social per le imprese

È ancora uno dei social più potenti a livello mondiale e in Italia il 55% di chi ha accesso a internet ha un profilo Fb. Funziona soprattutto per chi ha un prodotto e dei servizi da proporre direttamente al cliente finale e che ha più di 40 anni. Per essere funzionale servono almeno 2-3 post a settimana e un piccolo budget (100 euro al mese) per l’advertising, con cui si può scegliere il target a cui comunicare i messaggi.

LINKEDIN

È un social, in cui le opportunità di lavoro sono bidirezionali, ovvero dove anche i lavoratori cercano le imprese a cui proporsi. Quindi per le aziende è importante raccontare bene obiettivi e dinamiche, così da attrarre eventuali candidati, anche perché si fatica sempre di più a trovare collaboratori. Bisogna inoltre essere bravi a selezionare e accettare le persone che entrano nel proprio network, per posizionarsi bene al suo interno. Infine è in buona parte gratuito, mentre per il Sales navigator, un ottimo strumento di vendita, il costo è molto basso (80 euro al mese).

Linkedin è ideale, poi, per le aziende B2B e, quindi, va costruito come se fosse una casa di vetro dell’azienda, raccontando i momenti di vita dell’impresa, gli investimenti, le persone che entrano in squadra, i progetti elaborati, ovvero il fermento e le energie positive del mondo aziendale, anche attraverso le storie dei singoli dipendenti, il cui entusiasmo è uno dei messaggi più forti che si possono trasmettere. Per fare rete, il tutto deve essere collegato ai profili personali dei collaboratori.

TIKTOK

È la moda del momento, ma non bisogna starci per forza. Dipende dal target, da cosa si vuole comunicare, e da cosa si vende. Anche se si iscrivono sono sempre più adulti, TikTok è il social dei giovani. Inoltre per produrre video di valore, serve tempo e un buon investimento.

INSTAGRAM

Un discorso simile a TikTok vale per Instragram, il social delle foto, dei video, delle storie, dei reel. Per produrre dei contenuti adatti e di qualità, quindi, è meglio affidarsi a dei consulenti esterni, in grado di mantenere vivo anche il contatto col pubblico.

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