Si torna a casa col sorriso sulle labbra: la fiera terminava ieri a mezzogiorno, ma ancora alle 10 passate era tutto un brulicare di espositori e possibili acquirenti per le ultime trattative, per farsi spiegare esattamente come è fatto quel prodotto, quanto costa, in quanti giorni arriva. «Ma è italiano, deve essere per forza più buono», anche se la frase sarà stata detta probabilmente in inglese, o al limite in polacco.
Si trattava, infatti, di Warsaw Food Expo, uno dei principali eventi a tema “cibo” e gastronomia in Europa. Una fiera che anno dopo anno assume sempre più credibilità e autorevolezza, e crea un giro di business non trascurabile. Artser era presente, accompagnava le aziende. Jacopo Brioschi, coordinatore area innovazione e sviluppo Artser, parla di «una soddisfazione grande. Buyer di qualità e numerosi, affiatamento, prodotti che funzionavano».
L’offella di Parona, il biscotto da the più buono del mondo, era rappresentata da uno dei tre forni storici del paese. La Pro Loco detiene la ricetta, la dà in concessione solo a questi produttori. Quindi fuori da Parona, nei pressi di Vigevano, l’Offella si può solo mangiare e non creare. Renzo Collivasone, titolare dell’omonimo forno attivo dall’Ottocento, è la terza volta che va a Warsaw Food Expo.
«Sono ogni volta sorpreso dalla qualità dei buyer che abbiamo incontrato. Oltre ai buyer polacchi incontriamo ogni anno molti buyer scandinavi e dei Paesi del baltico. I nostri prodotti stanno trovando un sempre maggior riscontro in questi mercati in cui riusciamo ad “agganciare” la crescita economica e delle retribuzioni che spinge alla ricerca di prodotti nuovi e di qualità. Il supporto del personale di Artser e del suo desk locale è sempre importantissimo sia dal punto di vista organizzativo, occupandosi chiavi in mano di tutto il rapporto con la fiera, sia dal punto di vista commerciale con gli inviti ai buyer prima della fiera e con l’assistenza in affiancamento durante e dopo la fiera per sviluppare il rapporto con i potenziali clienti».
C’erano anche i tartufi, sapori forti che in Polonia piacciono e piaceranno sempre più. Soprattutto se arrivano dall’Italia, vista ancora come la terra promessa del mangiar bene. Così Angelo Sabetta, titolare di Sabetta tartufi, in Molise. «La partecipazione è stata molto positiva, abbiamo avuto molti contatti è potuto verificare che la qualità dei nostri prodotti viene riconosciuta e siamo competitivi. Il supporto del personale di Artser si è rilevato fondamentale, dalla serietà dimostrata prima nella fiera per comprendere il prodotto e trovare i giusti partner fino alla assistenza in fiera, noi non parliamo inglese, dove sono stati “i nostri commerciali”. Per una piccola azienda come noi questo supporto è fondamentale perché la fiera possa portare frutti».