La Polonia in fiera aspetta il food made in Italy: scopri la fiera di maggio

Warsaw food expo 2023

Ai polacchi piace il pistacchio. Che sia in crema, in granella o al naturale, pronto per essere mangiato con un filo di sale, è questo frutto secco tipicamente italiano a fare furore. Così, si parte con ottimismo verso il Warsaw Food Expo 2023, dal 16 al 18 maggio, una delle più importanti fiere di settore per chi lavora nel mondo del cibo e della ristorazione.

Stand a tema “alimentazione” essenziali per individuare potenziali partner commerciali sul mercato polacco e dell’Est Europa per le Pmi del rettore “food and beverage”. Quasi contemporaneamente ci saranno Idf, Interior Design Furnishing Expo in Oman dall’8 al 10 maggio, e la Subcontractaciòn di Bilbao, Spagna, l’unico evento dedicato alla subfornitura industriale sul territorio iberico.

ISCRIZIONI ANCORA APERTE

Warsaw food expo 2023

Le iscrizioni per le aziende sono ancora aperte. E’ certo che le accompagnerà Matteo Campari, export specialist di Artser. «In questa terza edizione della fiera – anticipa Campari – bisognerà sfruttare l’italianità dei prodotti in modo strategico, tenendo conto che questi non sono padiglioni di assaggi per un’audience generalista, ma vengono professionisti di lungo corso. Il fascino del prodotto italico è indiscutibile soprattutto per un mercato, come quello polacco, in forte espansione e che cerca la qualità». Quindi gli imprenditori italiani si presenteranno col loro caffè espresso, con la filiera lattiero-casearia (un esempio: le mozzarelle), coi salumi. Il trend in Polonia vuole la ricerca di negozi con prodotti gourmet con un piccolo punto di ristoro. Gioco forza, quindi, l’eccellenza italiana fa la parte del leone e richiama anche interessati dal resto dell’Europa dell’Est, Russia esclusa attualmente per ovvi motivi geopolitici.

POTENZIATA LA PREPARAZIONE

«Abbiamo potenziato – prosegue l’esperto – la preparazione pre fiera. Quando i potenziali acquirenti arrivano possono già conoscere i nuovi prodotti. Certamente i consigli da dare ai nostri imprenditori sono sempre gli stessi, e li ribadirò: telefonate già l’indomani, e comunque entro tre giorni, alle persone che vi hanno lasciato il loro contatto. Sono lì che attendono. Se non lo fate, non stupitevi che la fiera non sia servita».

Un viaggio in un Paese dalla grande storia culinaria, come la Polonia, basata comunque su pochi ingredienti parecchio calorici. Buongustai che guardano all’Italia come al tempio della gastronomia di qualità. Mozzarelle, vino, caffè… e pistacchio. Lo assicura Campari: «Qui impazziscono per questo gusto, in tutti i modi». Del resto in momenti di incertezza storica (la Russia non è lontana), è proprio il dolce a confortare più di tutti.

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