News

Il mercato del lavoro in evoluzione: sfide e opportunità nell'era dell'intelligenza artificiale

Il mercato del lavoro in evoluzione: sfide e opportunità nell'era dell'intelligenza artificiale
Intelligenza artificiale

Il mercato del lavoro sta cambiando rapidamente e con il sempre più ampio utilizzo dell'intelligenza artificiale e di altre tecnologie, alcuni ruoli potrebbero non esistere nel futuro prossimo. Di contro si aprono nuove opportunità che lavoratori e imprese dovranno essere in grado di cogliere per rimanere competitivi.

Un nuovo rapporto del World Economic Forum fatto intervistando oltre 800 aziende evidenzia che quasi 14 milioni di posti di lavoro, pari al 2% dell’occupazione attuale, potrebbero scomparire addirittura entro il 2027. I ruoli più a rischio di estinzione sono quelli amministrativi e di registrazione, come l’inserimento dati e la contabilità, in quanto questi ruoli probabilmente saranno sostituiti dall’automazione, ha sottolineato il rapporto.

LA TECNOLOGIA CAMBIERÀ IL LAVORO

Intelligenza artificiale

Secondo lo studio, nei prossimi cinque anni la tecnologia sarà probabilmente l’elemento più importante sia per quanto riguarda l’eliminazione e sia la creazione di nuovi posti di lavoro. Più dell’85% delle aziende intervistate ha dichiarato che l’adozione di nuove tecnologie è il loro principale motore di trasformazione e oltre il 75% ha dichiarato di voler adottare big data, cloud computing e intelligenza artificiale nei prossimi cinque anni.

«È sicuramente difficile affermare con certezza quali professioni, quali ruoli potranno essere in futuro soppiantati dall’intelligenza artificiale – afferma Alessandro Megaro, HR Teacher e LinkedIn Top Voice 2023 - Ciò che è certo, invece, è il valore aggiunto che la tecnologia può offrire per lo svolgimento di attività ripetitive, non particolarmente complesse. Insomma, quelle attività a basso valore aggiunto che vengono svolte dalle persone all’interno di ciclo e processi». Di esempi ce ne sono molti, dal cassiere al consulente finanziario, passando per alcune figure legate al mondo della manifattura, dove alcune operazioni più ripetitive saranno svolte da macchine.

Sebbene l’ampia incorporazione dell’IA possa minacciare alcune posizioni legate alla registrazione e ad altri lavori ripetitivi, il pensiero creativo e analitico sono tra le competenze più importanti per i lavoratori nel 2023 e oltre. Il rapporto del World Economic Forum ha infatti evidenziato che il pensiero analitico è la competenza più importante per i dipendenti, seguito dal pensiero creativo: altre competenze che si sono posizionate in alto sono la resilienza, la consapevolezza di sé e la curiosità. I dati indicano che le competenze cognitive stanno assumendo un’importanza crescente in un ambiente di lavoro sempre più guidato dalla tecnologia.

L’ALLEATO AI

Intelligenza artificiale

In questo quadro «bisogna necessariamente leggere l’intelligenza artificiale non come un nemico, non come una alternativa, almeno non sempre, ma come uno strumento che può aiutare le persone a svolgere al meglio il proprio lavoro», afferma ancora Megaro, il quale guarda alla tecnologia con grande fiducia: «Cerchiamo di vedere l’intelligenza artificiale più come un’opportunità che non come un pericolo».

La crescente domanda di competenze di pensiero analitico e creativo è più evidente nelle industrie elettronica, chimica e dei materiali avanzati, nonché nelle organizzazioni non governative e di appartenenza, secondo lo studio. «Sembra banale, ma quello che la macchina non può sostituire è l’essenza stessa dell’essere umano: le sue capacità relazionali, la sua emotività, il suo senso empatico, la capacità di ascolto e cioè tutto quel sistema di competenze trasversali che trasformano il lavoro, una organizzazione, in un sistema relazionale che può fare la differenza – dice Megaro, che aggiunge - Del resto, siamo animali sociali».

Secondo l’HR Teacher, tra i settori e/o lavori che potrebbero emergere o aumentare la richiesta grazie all'intelligenza artificiale ci sono, nell’ottica in cui l’intelligenza artificiale è di supporto alle persone, sicuramente quelli legati all’implementazione dell’IA stessa per le organizzazioni, all’interno e all’esterno. «Chi si interesserà di quest’ambito potrà provare a navigare in un oceano blu – afferma Megaro - L’IT è sempre al centro. E lo rimarrà fino alla prossima rivoluzione industriale».

NO ALLA RESISTENZA

Un cambiamento di paradigma, di approccio e di competenze è comunque necessario, per non venire travolti, per Megaro è necessario innanzitutto non opporre resistenza: «Il cambiamento, si sa, è inevitabile ed avanza in modo inarrestabile. In questo scenario, le persone devono aprirsi alla novità, cercare di sfruttare le potenzialità del progresso tecnologico con l’obiettivo di far le proprie e di utilizzarle nel proprio interesse personale e professionale».

Secondo l’HR Teacher non si tratta di fare i corsi, di sperimentare nuove competenze ma semplicemente di tenere viva la curiosità, di non opporre resistenza al cambiamento e di promuovere, all’interno delle imprese, una cultura della sperimentazione, del fallimento affinché l’innovazione venga vista davvero come l’unico modo per poter sopravvivere nel futuro. «Del resto non è la prima volta che qualcosa ci sconvolge, no?», chiosa Alessandro Megaro. Duilio Colonna