La competitività di un’impresa e la sua capacità di incidere in un territorio, non solo in un mercato passa, tra gli altri fattori, anche dalla valorizzazione dei talenti che vi partecipano e quindi dai ruolo che hanno nel migliorare i processi e farsi, in prima persona, ambasciatori del marchio, testimoni dei suoi valori.
In questo, gioca un ruolo essenziale la comunicazione interna ed in un questo appuntamento di Imprese e Territorio parliamo di un modello - detto “Cascading” - con Paolo Guaitani, Partner di The Vortex.
Che cosa si intende per Cascading e come questo percorso può ottimizzare la comunicazione interna?
Spesso si pensa al Cascading come un percorso dedicato al miglioramento della comunicazione in azienda, io credo invece riguardi molto più il business di quanto si sia soliti pensare. In molti articoli apparsi sull’Harward Business Review, Eric Weiner ha spesso paragonato il modello Silicon Valley, chiuso, autoriferito, a compartimenti stagni, al Rinascimento Italiano, aperto, fluido e pieno di influenze come vero modello vincente per la crescita di una azienda. Ogni paese ha provato ad avere la sua Silicon Valley e nella stragrande maggioranza dei casi ha miseramente fallito, perché non si è dimostrato un modello, ma un isolato caso di successo.
La capacità di far fluire le informazioni, il know how, le contaminazioni tra discipline, questo ha reso grande il Rinascimento e questo può aiutare una azienda crescere in modo sano e diffuso.
Il Cascading mira proprio a migliorare il flusso di comunicazione interna ad una azienda, condividere esperienze e obiettivi, coinvolgere e attivare tutte le persone che fanno parte della realtà aziendale. In questo processo risulta fondamentale il middle management in quanto punto di congiunzione tra i decision maker e il resto dell’azienda, gli unici in grado di recepire mission e obiettivi per poi trasmetterli a tutti.
Quali sono le 5 leve su cui far affidamento, e perché, per ottimizzare una comunicazione interna?
Non so se sono per forza cinque, diciamo che, mutuando uno schema usato nel giornalismo, direi
Pre e post pandemia, com’è cambiato il mondo del lavoro e a quali esigenze ci troviamo di fronte ora?
Credo che la pandemia non abbia portato rivoluzioni, ma accelerazioni di processi già in atto. La decentralizzazione del lavoro era già realtà per molte aziende e per molte altre lo è diventata molto velocemente. Ovviamente la collaborazione “diffusa” necessita di logiche nuove, che vanno assimilate così come le dinamiche vanno ottimizzate (evitando le giornate da 10ore su Teams solo perché la lontananza genera l’ansia di riunirsi). Vanno fatti entrare nelle logiche aziendali i tool collaborativi (da cloud a miro e slack) e cercare di valutare la resa delle persone su dati oggettivi, kpi misurabili e obiettivi chiari.
Quali sono le tecnologie a disposizione per ingaggiare e motivare la popolazione aziendale?
Le più evolute e antiche che abbiamo, gli esseri umani. Nessuna tecnologia ingaggia o motiva, le tecnologie sono solo un mezzo per trasmettere un messaggio. E come diciamo spesso in aula, più tecnologia mettiamo nei rapporti interpersonali, più il fattore umano farà la differenza.