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Tari, un anno in prima linea. E ora assistenza alle imprese per la scadenza di maggio

Tari, un anno in prima linea. E ora assistenza alle imprese per la scadenza di maggio

Un anno in prima linea per affiancare le imprese nella lunga, complessa, e non ancora conclusa battaglia finalizzata a ribadire su tutti i tavoli legislativi un concetto chiave a proposito di rifiuti: chi inquina, paga.

Un concetto di civiltà per il quale Confartigianato Varese si è mossa anche su scala locale (sin dall’ormai lontano 2013) e che, dal maggio 2020 a oggi, ha impegnato Confartigianato su tutti i tavoli nazionali con l’obiettivo di razionalizzare le spese a carico delle imprese in una logica di equilibrio ed equità.

L’ultimo atto è stata la richiesta di concedere più tempo a imprese e Comuni per adeguarsi alla nuova disciplina sui rifiuti urbani e ai relativi impatti sulla Tari che, tuttavia, ha lasciato parecchio amaro in bocca per quanto messo nero su bianco con un emendamento al Decreto Sostegni, che di fatto impegna le imprese a comunicare entro il 31 maggio prossimo quali rifiuti urbani intendano conferire al di fuori del servizio pubblico (sfruttando una opportunità prevista dal d.lgs 116/2020) ai fini della conseguente applicazione o meno della Tari a partire dal 2022.

UN PASTICCIO E L'AIUTO 
Un pasticcio che rischia di complicare la vita alle imprese, per il quale Artser – la società di servizi di Confartigianato Varese – è pronta a fornire un supporto puntuale, approntando tutte le analisi e le valutazioni necessarie ad arrivare in tempo (e con tutte le carte in regola) alla scadenza.

Anche perché non è facile muoversi con otto mesi di anticipo, in un contesto di massima incertezza economica e con i Comuni che non hanno ancora adeguato regolamenti e tariffe alle nuove regole. Per ciò Artser supporterà le aziende in modo che possano effettuare la scelta più funzionale alle proprie esigenze.

Il tutto, proseguendo, in parallelo, il confronto istituzionale per agevolare le attività imprenditoriali che, nei prossimi anni, si vedranno riconosciuto un solo mese in più per effettuare la scelta, che dovrà essere fatta entro il 30 giugno dell’anno in corso con riferimento a quello successivo.

L’altra novità è il mancato intervento del legislatore sulla previsione che vincolerebbe per cinque anni la scelta dell’impresa. Un orientamento contestato, tra l’altro, dall’autorità Antitrust con una segnalazione inviata al Governo.

Confartigianato, nel merito, ha insistito per un intervento diverso sul DL sostegni, che potesse abrogare questo riferimento temporale, peraltro ritenuto indicativo e non vincolante da una recente interpretazione del Ministero della Transizione Ecologica.

In un quadro ancora in movimento, resta il concetto principe del “chi inquina, paga” e resta quanto fatto, grazie alla forza della rappresentanza delle imprese, sui tavoli istituzionali, sia locali che nazionali.

LA DELIBERA ARERA SULLE ATTIVITA' CHIUSE
Un iter iniziato nel tra maggio e giugno 2020 con il richiamo ai comuni di accogliere i provvedimenti di Arera sulla riduzione della Tari per le utenze non domestiche e per provvedere allo slittamento delle rate di pagamento in considerazione della crisi Covid e delle annesse chiusure di primavera. Un’azione partita su scala nazionale e giunta a settembre a livello locale, con un incontro di Confartigianato Varese con il comune capoluogo in vista dell’approvazione delle tariffe Tari.

Tra novembre 2020 e dicembre dello stesso anno, l’attenzione si sposta sull’analisi del decreto legislativo 116/2020 per la detassazione dei rifiuti avviati a recupero: audizioni, question time, emendamenti diventano quasi all’ordine del giorno e l’azione sfocia nella denuncia del dicembre 2020 quando, nel decreto Ristori 4, non si supera il paradosso delle aziende chiuse costrette a pagare la Tari.

Nel nuovo anno – siamo al mese di gennaio – Confartigianato Varese propone una diretta con i massimi esperti sul tema per illustrare le novità 2021 proprio in tema di Tari ed economia circolare.

Segue l’avvio di un braccio di ferro con Anci (Associazione nazionale comuni italiani) che chiede il rinvio al gennaio 2022 delle disposizioni previste dall’attesissimo Decreto Legislativo 116/2020. L’opposizione delle imprese è chiara e si fonda sul fatto che l’attuazione del 116 non solo è un atto dovuto, ma è necessario per superata la confusione creata dal vecchio concetto di assimilabilità dei rifiuti speciali agli urbani, cancellato dal Testo Unico Ambientale. Si cerca, con interlocuzioni continue con i ministeri, di fare chiarezza nel merito del 116 e, al contempo, si lavora per far passare il principio di rimuovere gli ostacoli per le imprese che scelgono di rivolgersi a servizi di smaltimento privati, chiedendo chiarimenti indispensabili per evitare una distorta applicazione delle novità introdotte e, di conseguenza, indebiti ricarichi dei costi ai danni delle aziende.

IL RINCARO DEL 2020
In sede di approvazione del decreto Sostegni, si torna invece a battere il chiodo sul tema degli sconti per le attività chiuse a causa delle misure restrittive anti-pandemia, oggetto della delibera Arera di cui si è già parlato (maggio 2020) già più volte richiesti da Confartigianato (e per i quali i comuni riceveranno a breve 600 milioni di euro dal Governo).

Intanto, si viene a sapere che nel 2020 è registrato un calo di 5 milioni di tonnellate di rifiuti urbani mentre, di contro, la Tari ha fatto segnare un rincaro record, raggiungendo la cifra mai toccata prima di 9,7 miliardi di euro, nonostante il nuovo metodo tariffario messo a punto da Arera avrebbe dovuto introdurre maggiore equità nella determinazione dei coti del servizio di gestione. Il fatto è che nel’80% dei casi i comuni analizzati dallo studio non ha ancora definito il metodo di tariffazione puntuale Arera mentre nel restante 20%, ovvero tra i comuni che lo hanno recepito, in più della metà dei casi il costo della Tari in salita del 3,8% in media.

Insomma la partita è aperta e il presidio del territorio è costante, anche a fronte dei recenti accertamenti sui quali è fondamentale supportare le imprese.

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