La Provincia di Varese, punti deboli e punti di forza su cui costruire i progetti del futuro. LO STUDIO

La Provincia di Varese: territorio in movimento”: si può riassumere così la visione per il futuro del territorio della Provincia messa a punto nello studio realizzato da The European House – Ambrosetti per Confartigianato Imprese Varese e sulla base di un diffuso ascolto del territorio attraverso oltre 30 incontri con personalità del mondo istituzionale, della business community e della società. Sette sono le linee di indirizzo/proposte su cui si basa:

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  1. Mettere a valore gli asset e le competenze presenti, promuovendo strategie di co-sviluppo economico-industriale e relazionandosi proattivamente con gli altri territori limitrofi.
  2. Rafforzare i settori strategici, ad alta produttività e resilienza già presenti sul territorio, puntando a una leadership nella manifattura ad elevata specializzazione (aerospazio, chimico-farmaceutico, gomma-plastica, macchinari e meccanica, ecc.).
  3. Sostenere il rafforzamento dimensionale delle tante realtà industriali di piccole dimensioni.
  4. Diventare un hub per la mobilità avanzata e valorizzare la qualità ambientale e le filiere industriali legate alla sostenibilità in una logica attrattiva e distintiva, affermandosi come una Provincia di riferimento per le tecnologie verdi e la circular economy. Si propone di:
    1. lanciare un incubatore di start-up focalizzato su ambiti tecnologici specifici;
    2. sviluppare una filiera industriale di soluzioni tecnologiche da integrare in progetti di mobilità pubblica e privata.
  5. Sviluppare un posizionamento distintivo in chiave industriale e di servizio sulla filiera dello sport e della natura per diventare uno dei primi territori di riferimento a livello nazionale. Ad esempio, si propone di:
  6. candidare Varese a Capitale Europea dello Sport;
  7. organizzare, nell’ottobre 2020 di un’edizione speciale per i 100 anni della gara ciclistica delle Tre Valli Varesine.
  8. Associare il territorio ad una immagine forte e attrattiva, basata sul suo DNA manifatturiero e anche in collegamento con i valori legati ad una vita "attiva", salutare e attenta alla sostenibilità.
  9. Lanciare un’iniziativa iconica capace di catalizzare l’interesse internazionale sul territorio realizzando, ad esempio:
  10. un percorso, ispirato alle 14 tappe del Sacro Monte di Varese, che richiami le eccellenze nel Nord e nel Sud della Provincia;
  11. opere architettoniche di design che possano diventare landmark iconici e/o manifestazioni ad alta capacità attrattiva.

La missione dell’iniziativa “La Provincia di Varese: Scenari di futuro” è concretizzare una visione unificante per l’eccellenza dello sviluppo del territorio della Provincia di Varese nel più ampio contesto dell’area pedemontana, della Lombardia e della macro-area del Nord-Ovest, individuando le azioni e le direttrici portanti per la crescita economico-sociale e creando le condizioni per rafforzare le relazioni con il sistema-Lombardia e le Province limitrofe.

Lo studio, che ha esaminato le dinamiche socio-economiche della Provincia negli ultimi 25 anni e analizzato i bilanci di oltre 1.500 aziende manifatturiere del territorio, ha individuato 10 punti di forza su cui il territorio può contare e sui quali poggiano le fondamenta per lo sviluppo futuro. La Provincia di Varese ha una forte specializzazione industriale nella progettazione, produzione e ricerca in settori manifatturieri rilevanti e ad alta produttività: macchinari e lavorazione del metallo (1/3 dell’export provinciale del 2017), chimico-farmaceutico (4° Provincia italiana per numero di addetti e 6° per numero di unità locali), plastica (3° Provincia lombarda per export) e produzione di velivoli (1° Provincia lombarda per export di prodotti aerospaziali). Inoltre, il territorio si posiziona al di sopra della media italiana ed è 3° in Lombardia per densità di imprese manifatturiere (7,2 per km2) e PMI (17,6 per km2). Anche le esportazioni costituiscono un punto di forza della Provincia che, dopo Brescia e Bergamo, è uno dei “pilastri portanti” dell’export lombardo, con una bilancia commerciale costantemente in attivo dal 1991. Questo anche grazie alla dotazione di collegamenti infrastrutturali che innervano il territorio: solo per citarne alcuni, l’aeroporto internazionale di Malpensa (2° in Italia per traffico passeggeri e 1° per traffico merci), l’inserimento della rete ferroviaria lungo il corridoio ferroviario TEN-T Reno-Alpi e il terminal intermodale di Busto Arsizio (uno dei più importanti dell’Europa meridionale).

Benessere diffuso (escludendo le città metropolitane di Milano e Torino, Varese è la 1° Provincia italiana per numero di Comuni nei primi 100 per più alto reddito per contribuente), sviluppo sostenibile (3° Provincia italiana per quota di imprese che investono nel green e per quota di raccolta differenziata di rifiuti urbani sul totale, pari al 75,2%), patrimonio artistico e paesaggistico (1° Provincia lombarda per numero di siti UNESCO e 3° per ettari di patrimonio naturale protetto per abitante), ed elevata vocazione sportiva (2° Provincia lombarda per indice di sportività nel volley, nuoto, tennis e sport d’acqua) costituiscono altri fattori di eccellenza del territorio.

Sono diverse, tuttavia, le criticità da affrontare: la Provincia soffre di dinamiche demografiche in deterioramento, posizionandosi al di sotto della Lombardia e dell’Italia per tasso di natalità ogni 1.000 abitanti (7,5 vs. 7,9 della Lombardia e 7,6 italiano), età media (45,5 vs. 45,0 lombardo e 44,9 nazionale), indice di dipendenza strutturale (58,7 vs. 56,8 lombardo e 55,8 nazionale) e quota di popolazione in età lavorativa, che tra il 2005 e il 2018 si è ridotta più velocemente (da 67,1% a 63,0%) rispetto all’Italia (da 66,3% a 64,1%). In aggiunta, Varese è tra le Province che hanno sofferto maggiormente la crisi, rientrando nel gruppo dei 4 territori lombardi che hanno impiegato più tempo per recuperare i livelli pre-crisi (8 anni). Applicando lo stesso tasso di crescita annua registrato in Lombardia tra il 2008 e il 2017, la Provincia di Varese avrebbe superato il livello del 2008 in soli 3 anni e avrebbe un valore aggiunto superiore a quello attuale di quasi 2 miliardi di euro. La manifattura varesina ha sofferto in misura marcata, segnando una crescita solo del 4,5% rispetto ai livelli dell’anno 2000, rispetto al +55,2% della manifattura lombarda e al +44,4% di quella italiana. La vitalità imprenditoriale rispetto alle altre Province lombarde posiziona Varese al penultimo posto per densità di start-up innovative (3,3%). La disparità di ricchezza all’interno del territorio (131,3% tra primi 5 e ultimi 5 Comuni della Provincia) è seconda solo a quella della Provincia di Como (165,3%). Il differenziale di ricchezza tra primo e ultimo Comune più ricco (204%) risulta circa il doppio di quello esistente tra Lombardia e Calabria (135%) ed è tre volte superiore di quello tra Germania e Grecia. Infine, la Provincia di Varese sconta una bassa risonanza mediatica sul web, e con il 3,7% di visibilità si posiziona al quartultimo posto tra le Province lombarde.

La visione strategica “La Provincia di Varese: territorio in movimento” sottende diverse azioni per la sua implementazione che riguardano l’evoluzione del sistema delle imprese, così come l’organizzazione dell’offerta dei servizi e l’immagine del territorio sui mercati internazionali.

«Per dare concretezza al percorso di sviluppo strategico della Provincia di Varese – afferma Valerio De Molli (Managing Partner & CEO, The European House - Ambrosetti) – proponiamo anche di costituire un Think Tank permanente e multi-stakeholder come strumento di indirizzo e governo del cambiamento del territorio, con l’obiettivo di:

  • Validare in dettaglio l’analisi esposta e approvare le priorità strategiche di sviluppo.
  • Individuare e attivare gli investimenti necessari.
  • Mantenere viva l’attenzione e la "pressione" sugli aspetti di implementazione.
  • Realizzare un momento ricorrente su base annuale (gli «Stati Generali del territorio»), dando continuità all’evento di presentazione dell’iniziativa».

«Lo studio, e le persone presenti all’incontro, dimostrano che in questo territorio si stanno delineando cambiamenti interessanti ed esperienze in grado di anticipare il futuro – analizza il presidente di Confartigianato imprese Varese, Davide Galli – Nostro compito, da questo momento in poi, sarà collegare queste esperienze e questi cambiamenti, portarli alla luce e trasformarli in esempi di eccellenza aprendo il più possibile al confronto, offrendo spazi e modalità di incontro e di condivisione di idee. Lavoreremo in questa direzione e lo faremo sia al di fuori degli spazi istituzionali che portando le istituzioni dentro la realtà di un territorio che è già in movimento».

«Confartigianato Imprese Varese crede in questo studio nella convinzione che possa essere un contributo utile ad arrestare il rallentamento della provincia di Varese – prosegue Galli – È questo il momento di svoltare, tutti insieme, e di farlo unendo le spinte economiche, culturali e sociali: dobbiamo operare in sinergia se vogliamo arrivare al punto di svolta. Non dimentichiamo che dalla volontà di invertire una tendenza negativa è nato il progetto di legge Aree di Confine, attorno al quale si sono aggregate forze e voci tali da trasformare quella iniziativa in proposta di legge che ora speriamo di veder tradotta in qualcosa di davvero concreto».

Sono intervenuti, insieme a Davide Galli e Valerio De Molli, anche i rappresentanti delle istituzioni nazionali, regionale e provinciali: Dario Galli (Viceministro allo Sviluppo Economico), Attilio Fontana (Presidente della Regione Lombardia) ed Emanuele Antonelli (Presidente della Provincia di Varese).