Le comunità energetiche rappresentano un settore centrale per la transizione ecologica del nostro Paese. Tuttavia, per permettere a questo modello di produzione e consumo di energia di dispiegare appieno tutto il suo potenziale, è fondamentale completare il quadro normativo relativo al comparto. In quest’ottica una delle misure più attese è il decreto del Mase sull’incentivazione delle CER, attualmente al vaglio dell’UE che, tra i vari punti, prevede anche l’estensione alle cabine primarie del limite geografico di appartenenza a una determinata comunità energetica.
Fino alla data di entrata in vigore del decreto ministeriale è invece valida la disciplina transitoria, definita dalla Delibera 318/2020/R/eel dell’ARERA, che limita le configurazioni ammissibili alla cabina secondaria. Proprio in vista di questo importante cambiamento lo scorso 29 settembre il GSE ha messo online la mappa interattiva delle cabine primarie, prevista dal Testo Integrato sull’Autoconsumo Diffuso (TIAD).
Di questo strumento - e in generale delle opportunità legate alle comunità energetiche - abbiamo parlato con il presidente del GSE Paolo Arrigoni.
Partiamo dalla mappa interattiva delle cabine primarie. Qual è in concreto l’importanza di questa piattaforma?
La mappa è, insieme al decreto del Mase, uno degli strumenti chiave per imprimere una forte accelerazione allo sviluppo delle CER nel nostro Paese.
Con l’arrivo del decreto attuativo, la cabina primaria diventerà infatti il perimetro entro il quale sviluppare le comunità energetiche, o più in generale le configurazioni di autoconsumo per la condivisione di energia rinnovabile. Si tratta di un importante passo avanti, perché verrà ampliata l’area geografica dei soggetti che potranno partecipare a una CER.
La mappa è stata realizzata in collaborazione con le imprese distributrici. Il GSE ha elaborato le diverse informazioni, armonizzando tutti gli strumenti cartografici a disposizione. Così chi desidera realizzare una CER può conoscere in maniera autonoma e agile la localizzazione delle 2107 cabine primarie presenti in Italia e gestite da 25 distributori di reti elettriche. L’utente può in particolare verificare una serie di informazioni come il codice univoco dell’area, il distributore di riferimento, i confini comunali e la lista dei Comuni che afferiscono nella stessa area.
La possibilità di effettuare questa verifica è particolarmente utile laddove ci siano delle progettualità che coinvolgono soggetti situati al confine tra due cabine primarie differenti, in quanto permette di fugare ogni dubbio e di accertare che i soggetti che si vogliono candidare a una determinata configurazione afferiscano alla cabina primaria corretta.
Il ministro Pichetto Fratin ha detto che le ultime interlocuzioni tra le strutture del ministero e gli uffici della Commissione Europea sul decreto di incentivazione sulle CER dovrebbero consentire, a stretto giro, di giungere ad una conclusione positiva dell’iter per il via libera sul provvedimento. Qual è l’importanza di questa misura?
Il decreto ministeriale è una misura centrale, perché interviene in diversi ambiti, tra cui, ad esempio, la nuova tariffa incentivante dell’energia condivisa e le modalità per richiedere i contributi in conto capitale stanziati con il PNRR. Il provvedimento rappresenta lo strumento principale di quell’insieme di norme per promuovere la crescita delle CER in Italia e favorire il processo di transizione ecologica.
Con il via libera al decreto quali scenari si apriranno?
Dopo il via libera dall’UE - ed entro 30 giorni dall’approvazione del decreto - il GSE dovrà predisporre le regole operative. Una volta approvate queste norme, avremo a disposizione altri 45 giorni per mettere online tre portali per valutare l’ammissibilità dei diversi progetti presentati. Nello specifico, il primo sarà dedicato alle richieste di qualifica per le comunità energetiche per cui si vogliono richiedere gli incentivi. Il secondo invece permetterà di effettuare la richiesta di contributo in conto capitale per le comunità energetiche che si andranno a sviluppare nei Comuni sotto i 5000 abitanti. Il terzo portale - che è facoltativo ma molto importante - servirà infine per la verifica preliminare della correttezza dei progetti presentati.
Il decreto sugli incentivi, la successiva emanazione delle regole operative da parte del GSE, la realizzazione dei tre portali e la mappa delle cabine primarie contribuiranno a creare uno scenario propizio per “mettere a terra” i diversi progetti sulle CER che stanno crescendo sempre di più nel nostro Paese.
In generale come le comunità energetiche favoriscono il percorso di transizione ecologica del nostro Paese?
Le comunità energetiche hanno un ruolo centrale da diversi punti di vista. Il loro sviluppo darà una forte accelerata alla diffusione di nuovi impianti rinnovabili, permetterà di ridurre le emissioni, stimolerà modelli di produzione e consumo di energia virtuosi e renderà la rete elettrica più resiliente nella gestione dei picchi di domanda.
Un altro aspetto chiave sono i vantaggi in ambito sociale, legati alla riduzione dei costi delle bollette energetiche e al contrasto al fenomeno della povertà energetica. Su quest’ultimo tema si possono citare, a titolo di esempio, tutti quei progetti che coinvolgono gli alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Tuttavia, per permettere a scenario virtuoso di dare i suoi frutti, è fondamentale porre al centro i territori.
Come concretamente si può raggiungere questo obiettivo?
Bisogna, ad esempio, valorizzare il ruolo dei sindaci, che hanno ben compreso l’importanza dell’autoconsumo diffuso e stanno lavorando per promuovere questo modello nei loro Comuni. Il sindaco rappresenta, infatti, un elemento di garanzia nella comunicazione con i cittadini.
Inoltre è necessario promuovere una rivoluzione culturale che faccia comprendere l’importanza della transizione ecologica attraverso un approccio bottom up che coinvolga in maniera indistinta cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni. In sostanza dobbiamo promuovere una transizione giusta, che coniughi in modo efficace le tre dimensioni della sostenibilità: economica, ambientale e sociale.
Come GSE come vi state muovendo per coinvolgere i territori nel processo di transizione ecologica?
Ci sono tante iniziative a cui stiamo lavorando. Da settembre, ad esempio, è partito il Road Show “Diamo energia al cambiamento”, un tour che farà tappa in tutte le regioni del Paese. L’obiettivo è essere in prima linea sui territori, incontrando studenti, imprenditori, amministratori, tecnici e liberi professionisti, per far conoscere i meccanismi incentivanti e in generale i servizi offerti dal GSE. Dopo le prime tappe svolte il 28 settembre a Lecco e il 20 ottobre a Perugia, i prossimi appuntamenti sono previsti il 27 novembre a Cuneo, il 14 dicembre a Potenza e il 18 gennaio a Pescara. Monica Giambersio