Denkmal, in tedesco, significa monumento. Per estensione, dal 1994 Denkmal significa anche salone del settore del restauro architettonico di Lipsia, appuntamento unico nel suo genere in Germania.
L’occasione è di quelle da non farsi sfuggire per gli operatori del settore restauro made in Italy, sul cui curriculum c’è già un punto di valore difficilmente replicabile: aver maturato esperienza, competenze e know how nel Paese con il più vasto patrimonio storico del mondo.
È per questo motivo che il servizio estero di Confartigianato Artser ha organizzato una trasferta dal 24 al 26 novembre aperta a tutte le aziende o ai professionisti del restauro interessati ad aprirsi ad un mercato internazionale e a cogliere, al contempo, opportunità di interscambio reciproco.
Spiega Matteo Campari, export specialist di Artser: «E’ il secondo anno che torniamo lì e lo facciamo nella convinzione che sia una grande opportunità per il comparto anche perché, tra i potenziali clienti, non figurano solo i tedeschi ma i rappresentanti di numerosissimi Paesi interessati a trovare professionalità in grado di soddisfare il criterio della massima qualità».
E su questo l’Italia può ben dire la sua sia nel contesto espositivo che in occasione della borsa di cooperazione Contact che organizza incontri B2B con visitatori e altri espositori: una chance che gli esperti di Artser metteranno a disposizione di chi sceglierà di essere fisicamente presente a Lipsia o opterà di affidare il proprio know how alla capacità di interlocuzione degli export specialists del servizio estero.
«Le porte – prosegue Campari – sono aperte a tutte le aziende che si occupano di valorizzazione e conservazione del patrimonio artistico monumentale, dal contractor che fa il restauro di un edificio tout court a chi fa stucchi e mosaici, fino a chi dispone delle tecnologie più avanzate per l’ottimizzazione energetica e la conservazione beni culturali». Accanto a loro sono i benvenuti gli esperti di tessuti e dorature o stucchi. Insomma, se il mondo del Restauro va in Germania l’Italia non può mancare. Pena, restare fuori dalla rete di scambi e interazioni che possono nascere da una occasione di così alto profilo.
Vale la pena ricordare in proposito che negli ultimi dieci anni Denkmal ha registrato un continuo aumento di espositori e visitatori. All’edizione 2018 avevano partecipato 447 espositori da 17 paesi e 14.200 visitatori, anche perché oggi più del 50% degli investimenti nell’edilizia nel Paese sono dedicati alla manutenzione degli edifici. Un margine amplissimo di opportunità che è solo la punta dell’iceberg.
Sempre Campari: «La fiera non serve per mettere in mostra merci ma per valorizzare ed evidenziare le competenze dell’azienda, creare una rete di rapporti e offrire un respiro internazionale a un settore fortemente localistico». A Lipsia è possibile cogliere nuove opportunità in ambito europeo (e non solo) ma anche allacciare rapporti con operatori nazionali con i quali, eventualmente, meditare reti e consorzi che mettano a valore le rispettive specificità
«Denkmal ci aiuterà a capire dove stanno andando le competenze a livello europeo e ci offrirà una mappa della nuova geografia mondiale del restauro» è il ragionamento di Matteo Campari che, insieme al collega Jacopo Brioschi, offrirà assistenza e massima disponibilità nell’assistere le imprese in ogni momento della presenza in fiera.
Iscrizioni entro e non oltre la fine del mese di ottobre